• 11/07/2021

Post su Fb di Barbara Pollastrini, deputata Pd.

Variante W era il titolo del delizioso caffè di Gramellini. Wimbledon e Wembley per me sono già un successo, se poi arrivano le coppe, sarà l’inno alla gioia.

Qualcuno scrive che dopo Brexit gli Italiani sono guardati con più supponenza e non sempre delle più eleganti. Se è così, questa domenica con Matteo Berrettini - primo italiano che calpesta quel prato da 144 anni - e con la squadra azzurra - supportata dall’Europa - suona come una buona lezione per tutti.

Quando è in campo la nazionale confesso che soffro, partecipo, grido. Succede a me che non conosco tutti i nomi dei calciatori e capisco poco gli schemi di gioco, mi piace però la squadra. Allora mi dico che il tifo, quello pacifico, è vita perché è un po’ appartenenza e un po’ comunità. In altri momenti una partita, un gara sono stati riscatto.

Il momento più significativo quello delle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, quando Tommie Smith e John Carlos alzarono il pugno in segno di protesta contro le discriminazioni razziali. Per questo, in uno stadio non è un rituale inginocchiarsi per i diritti umani. E se vale per lo sport vale per la politica dove l’appartenenza e la comunità sono lo stare orgogliosamente da una parte. E per noi si sa, quella parte è sinistra, democrazia e dignità per chi questa domenica non può viverla in serenità.

Adesso avanti i nostri, con la pallina da tennis o col pallone ed è bello che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia lì.

#Italia #Azzurri