• 21/04/2017

"La legge sul biotestamento, attesa da troppi anni e approvata ieri dalla Camera, permette al nostro Paese di fare un passo in avanti decisivo in tema di diritti e per la dignità delle persone. Il provvedimento, che ora deve trovare velocemente conferma al Senato, nei suoi contenuti è costruito su tre principi fondamentali. Il principio del consenso informato: e’ la base di legittimità del trattamento sanitario come espresso nella nostra costituzione all’art. 32 che già indica come “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Per questo, si apre alla possibilità di chiedere l’interruzione delle cure. In questo testo non si porta libertà fino a legittimare l’eutanasia come atto che porta rapidamente alla morte né si prevede il suicidio assistito. Il testo, quindi, si basa sulla distinzione che rifiutare le cure non è eutanasia, “il rifiuto delle terapie medico-chirurgiche, anche quando conduce alla morte, non può essere scambiato per un’ipotesi di eutanasia, ossia per un comportamento che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte, esprimendo piuttosto tale rifiuto un atteggiamento di scelta, da parte del malato, che la malattia segua il suo corso naturale”. Il secondo principio è una nuova interpretazione della relazione di cura tra medico e paziente. L’obiettivo è la salute della persona intesa come la intende l’OMS e cioè il miglior stato di benessere fisico psichico relazionale conseguibile da chi è curato. “Cura”, quindi intesa come farsi carico del malato in modo complessivo, e cioè considerando sempre che si cura la persona e non solo un corpo. Con il pieno rispetto di una persona e delle proprie idee, delle proprie relazioni affettive, della propria storia personale, della propria fede religiosa. Ed infine l’inserimento delle le DAT (Disposizioni anticipate di trattamento) con il nuovo strumento della pianificazione anticipata delle cure.Ho creduto in questa difficile e giusta battaglia fin dal 2008 quando sono entrata in Parlamento, l’ho fatto insieme a Livia Turco, ex ministro della Salute, che prima di me ha lottato in parlamento per i diritti e la dignità dei malati. Come vicepresidente della XII Commissione Affari sociali e Sanità voglio complimentarmi con la mia commissione per il grande ed attento lavoro svolto, in particolare con tutto il gruppo Pd. L’approvazione del testo in Aula è l’ennesimo grande risultato in materia sociale e di diritti conseguito in questa legislatura.

Lo afferma Daniela Sbrollini, deputata Pd e vicepresidente della commissione Affari sociali e Sanità della Camera.