"Che questa maggioranza, questo governo, queste presidenze delle Camere non abbiano particolarmente a cuore il 25 aprile è cosa nota.
Ma l'80esimo anniversario meritava una celebrazione importante, solenne, che non passasse inosservata. Dieci anni fa, in occasione del 70esimo, da Presidente della Camera invitai i partigiani e le partigiane a Montecitorio dove molti di loro non erano mai stati e dove, invece, dovevano sentirsi non ospiti ma padroni di casa.
Insieme a loro c'erano parlamentari, il presidente del Senato, il presidente del consiglio, i ministri e anche il presidente Mattarella che era stato eletto poche settimane prima. Alla fine dei lavori nell’emiciclo si levarono spontaneamente anche le note di "Bella ciao". Ci fu la diretta televisiva e tante persone da casa seguirono l’evento e omaggiarono la Liberazione.
Per l'80esimo anniversario, invece, una celebrazione in tono minore. Un atto dovuto, non sentito, non partecipato.
Ricordare quando l'Italia si liberò dal nazifascismo aprendo la strada alla repubblica democratica che è oggi, celebrare le donne e gli uomini che furono protagonisti di quella lotta di liberazione dovrebbe renderci orgogliosi di essere italiani. Questo dovrebbe voler dire essere patrioti, non tentare di riscrivere la storia e cancellarne le fondamenta". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.