"Per fermare Netanyahu, oltre al riconoscimento della Palestina, servono anche misure che lo mettano alle strette: sanzioni, fermare la compravendita di armi, sospendere accordi di cooperazione militare e l’accordo di associazione tra Ue e Israele. E serve sostenere l’invio dei Caschi blu dell’Onu a Gaza. Ma il governo Meloni continua a rifiutarsi di prendere qualsiasi iniziativa e perfino di condannare in maniera netta quello che accade a Gaza e in Cisgiordania". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, in un'intervista pubblicata oggi su L'Unità.
"Tajani e Meloni non vogliono dispiacere l’alleato Netanyahu: un esempio di vigliaccheria politica che rende l’Italia complice di un genocidio - è l'attacco di Boldrini -. Ogni giorno il grido che arriva dalla Striscia chiede aiuti sufficienti e la fine del massacro. Noi che siamo all’opposizione e mettiamo in campo tutte le azioni possibili, ma anche l’opinione pubblica che da quasi due anni manifesta contro questo orrore, viviamo un senso di impotenza immenso che si associa alla rabbia verso quei governi che potrebbero fare qualcosa e non la fanno. Questo immobilismo, appena scalfito da qualche timida dichiarazione, è insopportabile".
"L’avanzata dei nazionalismi in tutto il cosiddetto Occidente sta mettendo a durissima prova tutto questo impianto di regole condivise facendo prevalere la legge del più forte. La Palestina ne è l’esempio più lampante - sottolinea la deputata dem -. In questo preoccupante contesto noi del Pd abbiamo voluto presentare la legge che introduce nel nostro ordinamento il codice dei crimini internazionali per rimettere al centro l’importanza del diritto internazionale, rafforzarlo e tutelarlo perché è solo grazie a questo sistema di regole condivise che si può garantire giustizia alle vittime dei crimini di guerra e contro l’umanità. Ed è solo così che si impedisce che a prevalere sia la forza invece del diritto".