• 05/12/2018

"La legge di bilancio che la Camera si appresta a votare non conterrà alcun stanziamento a favore dei piccoli Comuni. La maggioranza di governo, infatti, nella riunione conclusiva di ieri notte ha bocciato un emendamento del Pd a mia prima firma che impegnava 25 milioni per l'applicazione della legge 158/2017, quella sui piccoli comuni varata la scorsa legislatura. Si tratta di una scelta grave e sbagliata, che fa seguito alla totale inerzia con la quale il governo sta procedendo sull'applicazione della norma visto che i decreti attuativi non sono stati emanati. Sono così venute a galla le bugie che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro dell'interno, Matteo Salvini, hanno fatto alla platea dei 3000 sindaci convocati a Roma da una ossequiosa e prona Poste Italiane S.p.A che ha offerto loro una platea esclusiva nella quale essi hanno raccontato frottole ai primi cittadini dei piccoli comuni italiani.

Oltre ad appropriarsi del lavoro fatto da chi li ha preceduti in materia, Premier e Vicepremier avevano assicurato attenzione e impegni per i piccoli Comuni. Alla prima occasione, le bugie sono venute tutte a galla. Dentro una legge di bilancio fatta di saldi di fine stagione, nella quale si assicurano assunzioni a destra e a manca, si gonfia la spesa pubblica per spese assistenziali e si elargiscono mancette varie, nessuna attenzione viene posta ai piccoli Comuni e allo sviluppo dei loro territori. Analogo destino lo ha avuto anche l'emendamento della collega del Movimento 5 Stelle on. Terzoni, che anch'essa proponeva un incremento di fondi (sia pure di 10 milioni) e che si è vista negare una soddisfazione in tal senso, a riprova della scarsa sensibilità di governo e maggioranza al tema.

Ripresenteremo per l'aula le nostre proposte e continueremo al Senato la nostra battaglia nella direzione del sostegno alle municipalità di minore dimensione demografica, ma ora un dato è certo: il governo, e la Lega in particolare, hanno disatteso e tradito le attese dei territori italiani ancora una volta".

Lo dichiara in una nota l'on. Enrico Borghi, segretario d'aula e membro dell'ufficio di Presidenza del Partito Democratico a Montecitorio.