• 02/08/2021

“L’8 marzo 2020  è scoppiata una grave rivolta nella casa circondariale Sant'Anna di Modena nella quale sono morti nove detenuti, direttamente nell’istituto penitenziario o mentre, in condizioni d’emergenza senza che però nessuno li ritenesse in pericolo di vita, venivano trasportati verso altri istituti. Su ciò che accadde in quelle circa 60 ore sono state svolte indagini contro ignoti, con le ipotesi di reato di omicidio colposo e morte come conseguenza di altro delitto. Perché, come riportato da il Dubbio, nel pool del Ministero che dovrà far luce sui pestaggi ed eventuali carenze nei soccorsi di quelle ore sono presenti anche dirigenti che hanno gestito quelle stesse ore a Modena? Quali criteri di selezione sono stati individuati per la selezione dei componenti della commissione ispettiva istituita dal ministero della Giustizia? Non è inopportuno che ci sia fra chi ha il compito di verificare gli abusi anche chi in quei giorni ha avuto compiti dirigenziali? E per quale motivo sono stati esclusi dalla composizione della commissione figure come i garanti dei detenuti?”.

Sono le domande rivolte alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, dalla deputata dem, Giuditta Pini, prima firmataria di una interpellanza urgente.

“Occorre fare piena luce su quanto è successo - spiega Giuditta Pini - anche vista la forte e decisa presa di posizione tenuta da Cartabia durante l'informativa alla Camera sulle gravi violenze avvenute nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere. Ecco perché ritengo che occorra integrare la composizione della commissione anche con le figure dei garanti dei detenuti e con altre figure, senza subordinare il loro ruolo a sottocommissioni, per evitare strumentalizzazioni e polemiche sull'importante operato di indagine della commissione stessa”.