La deputata Pd Rachele Scarpa ha presentato una interrogazione urgente ai ministri Piantedosi e Schillaci
H. B. è un ragazzo arrivato in Italia nel 2021, quando era minorenne, ed è stato recluso in un carcere per adulti, per piccoli furti, per quasi tre anni. H. in carcere era piantonato, perché non stava bene, aveva delle crisi e ha avuto diversi e gravi episodi di autolesionismo, sfigurando il suo corpo e arrivando anche ad ingerire le sue feci. Appena uscito dal carcere è stato abbandonato in un CPR, prima in Sardegna e ora a Roma. Tutto senza una perizia psichiatrica che attestasse il suo evidente pessimo stato di salute psichica. Ci sono state delle pesanti mancanze ed incongruenze da parte delle istituzioni che dovevano occuparsi delle condizioni di salute del ragazzo, e su questo ho presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno e al Ministro della Salute, dopo essermi recata personalmente a Ponte Galeria e aver visto con i miei occhi le condizioni disumane in cui versano le persone come H. B.
Oggi abbiamo una buona notizia però: grazie al ricorso urgente presentato alla CEDU dall'avvocato Gennaro Santoro, a cui è stata allegata anche la mia interrogazione, H. B. è stato liberato. I giudici di Strasburgo hanno ritenuto ragionevole il ricorso e chiesto all'Italia di liberarlo e prendersi cura del suo stato di salute. Una buona notizia in un dramma quotidiano, che dovrebbe seriamente spingere il legislatore alla scelta politica di superare luoghi di violenza e annichilimento come i CPR. La richiesta della CEDU rappresenta un precedente importante nella tutela e nel rispetto dei diritti umani all’interno di quelle strutture, fintanto che sono in funzione: non deve più accadere che una persona venga trattenuta a prescindere dalla sua compatibilità con la detenzione, senza reale accesso ad un’adeguata assistenza medica, psicologica e psichiatrica. Continueremo a batterci, sempre, per la dignità di chi non ha voce.