• 15/03/2019

“Ormai è chiaro che non ci saranno più modifiche migliorative su criteri e requisiti di accesso al Reddito di cittadinanza”. Lo dichiarano Elena Carnevali e Lisa Noja, deputate del Partito democratico, a proposito del Decretone.

“Le famiglie con figli minori – spiegano – che sono 1,2 milioni, saranno penalizzate da una scala di equivalenza pensata ad arte per premiare i single e sacrificare le famiglie sull’altare dei 780 euro. Non c’è nulla per interrompere la catena generazionale della povertà. Questa è una colpa grave del provvedimento. E se il governo ha avuto dei ripensamenti, per altro non sufficienti, lo si deve solo all’impegno dell’opposizione, del mondo associativo e di quello della disabilità. Mantenere, ai fini del calcolo Isee, le provvidenze assistenziali, vuol dire infatti punire doppiamente le persone con disabilità, con l’aggravante che un obolo di 50 euro non compensa il compiuto delle pensioni ai fini reddituali. E come se non bastasse, saranno solo le famiglie con quattro componenti adulti o con almeno tre componenti maggiorenni e due minori a beneficiarne. Una presa in giro, visto che rappresentano una fascia marginale di famiglie con persone disabili”.

“Dopo aver dato per fatto l’aumento delle pensioni di invalidità e sbandierato l’attenzione per le famiglie - a cui è stato intitolato anche un ministero - il governo riduce il reddito di cittadinanza ad una misura per single”, conclude.

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