• 14/11/2023

“Il ricorso crescente alla decretazione d'urgenza è come noto una tendenza in atto dalle ultime legislature anche con governi e maggioranze diverse. A parziale giustificazione va ricordato che hanno dovuto agire in una situazione di emergenza dovuta alla pandemia. Ma questo governo, che si vanta di essere un governo politico e che dispone di una solida, in apparenza, maggioranza, ha già battuto ogni record nell'uso e abuso dei decreti e della fiducia. Si accentua un monocameralismo di fatto e alternato nel quale la possibilità di emendare un testo di un decreto legge in sede di conversione è riservato ad una sola delle due camere. In verità noi riteniamo che questo assiduo ricorso alla decretazione d'urgenza risponda alla necessità di superare o evitare divisioni in questa maggioranza, con l'uso complementare della richiesta della questione di fiducia. E corrisponda a un'idea del rapporto tra governo e Parlamento, che mira a spostare l'equilibrio dei poteri a favore dell'esecutivo. E vale ricordare qui i richiami del Presidente della Repubblica e le sentenze della Corte Costituzionale che già sono da tempo inascoltati”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia che il governo ha posto sul dl Bollette.

“l'idea da raggiungere – ha aggiunto l’esponente Pd - anche tentando la strada dei plebisciti referendari, è quella di negare la necessità di rafforzare la democrazia liberale, ma di affermare una democrazia affidata all'imperio della maggioranza. Come Partito Democratico non staremo a guardare questa deriva e questa direzione autoritaria. Siamo pronti a ricorrere a tutti gli strumenti parlamentari per reagire a questo attacco alle prerogative del Parlamento e per rispondere a un'idea di democrazia, molto simile alla democratura in atto in Ungheria e in Polonia, per fortuna, fino a poco fa. Quale fiducia si può dare a un governo che nega tutte le promesse fatte in campagna elettorale? Che non ha una visione, non ha una proposta strutturale di medio e lungo periodo con la quale affrontare i problemi di fondo, quelli del debito, quelli della crescita, quelli del sostegno adeguato ai lavoratori, ai pensionati, alle imprese”.

“Il Presidente del Consiglio – ha concluso Merola - rivolta ai lavoratori autonomi ha affermato di recente, tra virgolette, che il governo combatte l'evasione fiscale non quella presunta. Ma i governi di centrodestra e ora di destra, per rincorrere un consenso elettorale immediato e nocivo per l'etica pubblica del Paese e per le entrate complessive, non combattono sul serio l'evasione fiscale. Anche in questo decreto, all'articolo 4, si introduce una sanatoria sugli scontrini per chi non li ha fatti. Oggi vi accanite contro i sindacati perché scioperano contro le vostre scelte, con i partiti dell'opposizione anche i sindacati intralciano il vostro disegno. Votiamo ‘no’ alla fiducia perché rispettiamo la Costituzione e votiamo ‘no’ perché rispettiamo i lavoratori, le libere associazioni e il loro diritto di lottare e rivendicare. Votiamo ‘no’ perché un'alternativa c'è al vostro governo e sta crescendo nel Paese”.