• 28/04/2021

“Anche oggi purtroppo vi sono stati, nel nostro Paese, centinaia di morti per Covid: per quanto l’indice dei contagi appaia in riduzione, e con esso il numero dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive, la diffusione del virus continua ad uccidere. In questo quadro, considerando ciò che è accaduto in altri Paesi ove si sono svolte delle elezioni, ascoltando le valutazioni della comunità scientifica e condividendo le sagge parole del Presidente della Repubblica, il governo, con il decreto-legge che ci stiamo accingendo a convertire, ha disposto il differimento delle elezioni amministrative, delle elezioni suppletive per i seggi parlamentari rimasti vacanti e delle elezioni degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario al prossimo autunno, tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Non credo che questa scelta comprometta i fondamentali diritti politici dei nostri concittadini, né che mortifichi la nostra democrazia”.

Lo dichiara Andrea Giorgis, deputato del Partito democratico e componente della commissione Giustizia, intervenendo in Aula sul decreto Elezioni.

“Credo - prosegue l’esponente dem -  che si tratti di una scelta per molti versi obbligata, proprio se si vuole cercare di garantire, insieme alla salute dei cittadini, le condizioni materiali di un confronto elettorale pieno e libero: perché le elezioni non consistono soltanto nell’esprimere un voto facendo un segno sulla scheda, ma includono molte e complesse attività precedenti per presentare le candidature, e poi incontri, ripetuti e diffusi, assemblee, comizi: ed è difficile garantire che tutte queste condotte si svolgano con i necessari distanziamenti”.

“Faccio sinceramente fatica a comprendere le ragioni dell’ostruzionismo che Fratelli d’Italia ha deciso di praticare, prima in commissione e successivamente in Aula, e che ha costretto il governo a ricorrere alla questione di fiducia. Anche perché - conclude Giorgis - non voglio neanche ipotizzare che all’origine di questo ostruzionismo, vi siano ragioni politiche estranee al merito del provvedimento”.