• 09/12/2020

Oggi non è una giornata importante per il Partito democratico, lo è per la difesa dei valori civili e morali nel nostro Paese. Lo dico perché non è la vittoria di una parte contro un'altra. Io credo che la legittimazione comune sia l'unica strada per avere cura della nostra democrazia. Mentre la delegittimazione dell’avversario, come si è visto anche con Trump, mette a rischio le istituzione della democrazia. E’ nelle ore più buie della nostra Repubblica che la legittimazione vicendevole tra forze democratiche ci ha fatto scalare le montagne più difficili della nostra storia. Trattare un tema complesso come quello dell'immigrazione accusandoci, come ha fatto FdI, di essere figli del guadagno sugli immigrati significa rifiutare questa visione”.

Lo dichiara Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto sul decreto sicurezza. 

“Noi con questo provvedimento vogliamo combattere, perché la riteniamo profondamente sbagliata, la contrapposizione che alcuni fanno tra il valore della vita umana e la sicurezza. Tra l'accoglienza e il rispetto della legge. Per noi questi sono valori che possono e devono convivere. Siamo convinti - prosegue l'esponente dem - che la falsa contrapposizione tra il diritto ad una vita dignitosa e quello alla sicurezza e all'integrità di una nazione sia figlia di un disegno politico preciso, che fa leva sulla paura. E’ un disegno non nuovo, non solo italiano, non solo contemporaneo: blandire quella parte della popolazione più esposta alle crisi e più carica di paure, indicando nel fenomeno dell'immigrazione la madre dei loro problemi. Questa impostazione storicamente ha prodotto anche derive autoritarie”.

“Il decreto legge che approviamo oggi interviene per correggere, per superare gli aspetti più critici e più sbagliati dei cosiddetti decreti Salvini, che alla prova dei fatti hanno dimostrato la loro inconsistenza. Lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva segnalato i profili che suscitavano rilevanti perplessità, auspicando di fatto l’intervento del legislatore. E la Corte Costituzionale è intervenuta per abolire alcune della parti che noi avevamo duramente contestato in Aula. Ci mettemmo una maschera bianca in viso per denunciare che i decreti Salvini avrebbero creato un esercito di invisibili, senza diritti, senza doveri, a rischio di cadere nelle mani della criminalità. Avevamo ragione noi. Il rispetto delle norme nazionali e internazionali in materia di permesso di soggiorno non è un vezzo, rappresenta la centralità del nostro agire. Non di solo consenso vive la politica - conclude Fiano - ci sono valori che cementano una civiltà, e la salvaguardia dei diritti umani per noi è uno di quelli”.