• 08/10/2019

“Non condividiamo la sentenza della Corte europea dei diritti umani sull’ergastolo ostativo. Si tratta di una decisione, secondo me assunta senza avere una reale conoscenza della mafia, che rischia di riconoscere spazi di libertà a detenuti mafiosi condannati al carcere duro con il 41bis. La Corte avrebbe dovuto considerare con maggiore attenzione la specificità dell’associazione mafiosa in Italia, dove l’affiliazione avviene con un giuramento. Pertanto, senza un sincero pentimento e la collaborazione con lo Stato da parte degli affiliati alle cosche, questo legame rimane per tutta la vita. Se si arriva a concedere, come ha disposto la Corte Europea, i benefici penitenziari a chi resta invece a tutti gli effetti parte dell’organizzazione criminale, creiamo le condizioni perché possa tornare a delinquere e a uccidere. Il 22 ottobre la Corte Costituzionale si pronuncerà su un altro caso simile. Attendiamo anche questa sentenza per verificare cosa ancora sia possibile fare per mantenere il carcere duro per i mafiosi previsto oggi dalla nostra legge. Ma per quanto ci riguarda la decisione di oggi della Cedu è sbagliata e non la condividiamo”.

Così Michele Bordo, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.