• 24/07/2023

Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd

In questi giorni in Provincia di Treviso, una donna di nome Gloria, malata oncologica da diversi mesi, ha scelto di procedere con il suicidio assistito.

Esprimo un pensiero per Gloria e per le persone che le sono state vicine: abbiamo tanto da imparare dalla sua battaglia. Morire, così come perdere una persona cara, sono sempre dei fatti drammatici che lasciano un vuoto, ma credo che una vita abbia una sua dignità anche in relazione alla morte. Gloria ha scelto il suicidio assistito, perché la sua vita non aveva più le condizioni che la rendevano dignitosa, e ha scelto con coscienza e coraggio. Purtroppo si è scontrata contro una macchina amministrativa farraginosa e a tratti ostile, che dovrebbe far riflettere la politica sulle soluzioni per rendere il fine vita un'opzione praticabile senza ostacoli insormontabili. La battaglia che Gloria ha avuto la forza di combattere non dovrebbe essere la norma, per i cittadini e le cittadine in condizioni assimilabili alle sue e con la volontà di accedere a un percorso di morte assistita: dobbiamo riprendere, in Parlamento e nella società civile, una discussione che porti il nostro Paese a un passo avanti di civiltà sul fine vita. Manca infatti ancora una legge che preveda la possibilità di aiuto medico alla morte volontaria per persone che non dipendono da trattamenti di sostegno vitale.