• 20/04/2022

“Finalmente anche i rappresentati sindacali “con le stellette” avranno a disposizione  lo strumento della contrattazione e, quindi, un “tavolo” sul quale avviare il confronto con il Governo. Lo faranno non più a nome di tutti ma ciascuno in rappresentanza dei propri iscritti.” Così il deputato del Partito Democratico Andrea Frailis, nella dichiarazione di voto “favorevole” per conto del gruppo Pd al provvedimento sulla delega al governo in materia di libertà sindacale per i militari. “Si tratta di un passaggio non di poco conto  - ha aggiunto Frailis- che può dare più concretezza e più forza ai più deboli ma che può anche appannare l’interesse generale.” Nell’augurarsi  “che ciò non avvenga e che rimanga ben chiara la differenza tra una corporazione e un soggetto sindacale”, per Frailis rimangono comunque “alcuni aspetti discutibili: in particolare la norma che impedisce, o nel miglior dei casi rende difficile e poco trasparente il rapporto con le  organizzazioni sindacali degli altri lavoratori come se il mondo del lavoro, fatte salve le peculiarità di ciascuno, non avesse problemi in comune”. Il deputato Dem ha però osservato che “negli ultimi quarant’anni la tutela del personale è stata affidata a organismi di rappresentanza eletti da tutto il personale militare, nei quali hanno operato semplici graduati e alti ufficiali. Comunque la si voglia giudicare questa esperienza ha scritto una pagina democratica nel vissuto delle nostre Forze Armate. In questo periodo i delegati eletti si sono confrontati con Ministri e Presidenti del Consiglio, ai quali sono riusciti a rappresentare quella che è la specificità della condizione militare. Attraverso la cosiddetta “concertazione” con le autorità di Governo,  sono state definite nuove condizioni di  stato giuridico e di  trattamento economico dei militari, condizioni che, nella sostanza, equivalgono a quelle ottenute dalle Forze di Polizia ad ordinamento civile con le procedure di contrattazione sviluppate dai loro sindacati. Ecco perché - ha concluso Frailis- il provvedimento che votiamo oggi rappresenta comunque un passo significativo nell’interesse delle Forze Armate il cui ordinamento, come dice l’art. 52 della Costituzione, si informa allo spirito democratico della Repubblica”.