A Tajani chiediamo due cose semplici: fare pressione su Israele insieme agli altri Governi europei per aprire il corridoio umanitario via a mare e assicurare la protezione diplomatica agli attivisti come ha fatto Sanchez. Mi sembra invece che la sua linea sia un'altra: siamo impotenti, non possiamo fare nulla per aiutare la Flottilla a sbarcare gli aiuti. Ma un grande paese come l'Italia non può fare politica estera con la rassegnazione dicendo: purtroppo c'è il blocco navale. Perché è come accettare de facto uno status che è fuori dalla legalità internazionale. E questo non va bene.
Così i parlamentari democratici a bordo della Global Sumud Flotilla, Arturo Scotto e Annalisa Corrado.