• 09/06/2014

“Condivido l'appello rilanciato tra gli altri da Giovanni Bachelet, Benedetta Tobagi, Manlio Milani, Giovanna Maggiani Chelli, Maddalena Rostagno, Sabina Rossa, Silvia Piera Calamandrei, Luigi Ciotti, perché al più presto la Camera calendarizzi la proposta di legge 559 che introduce, dopo l'art. 372 del c.p., il reato di depistaggio per i Pubblici Ufficiali che occultano la verità all’autorità giudiziaria – totalmente o parzialmente – non solo per i fatti di terrorismo e strage, ma anche per vicende legate all’associazione mafiosa, traffico di droga, traffico illegale di armi e di materiale nucleare, chimico o biologico. Pena la sanzione della reclusione da sei a dieci anni.
E' un provvedimento importante perché, come scrivono i sottoscrittori dell'appello, i depistaggi sono stati lo strumento utilizzato dai responsabili materiali e morali delle vicende stragiste e di terrorismo del nostro Paese per rallentare, se non bloccare, le inchieste e per impedire l’accertamento di fatti delittuosi gravissimi sulle stragi che da piazza Fontana al 1993 hanno insanguinato l’Italia. Un capitolo ancora non completamente scritto, fatto di omissioni, bugie, distruzioni di documenti, emersi giudiziariamente, compiuti da pubblici ufficiali inseriti negli apparati dello Stato.
L’introduzione di un reato specifico che sanzioni penalmente il comportamento omissivo e occultante diviene improcrastinabile. L’attuale ordinamento si è limitato a prevedere, per casi simili, solo i reati di falsa testimonianza, calunnia, omissione o soppressione di atti d’ufficio, senza evidenziare le conseguenze che tali condotte hanno sul piano penale e della verità. Un’ impunità non più tollerabile per le conseguenze che quelle condotte hanno causato, e potranno causare, a danno della società e della giustizia. Come componente della Commissione Giustizia della Camera farò la mia parte fino in fondo".

 

Così Davide Mattiello, deputato del Pd.