• 12/05/2020

“Qualcuno in questi drammatici giorni della pandemia del Coronavirus li ha chiamati eroi. Ma non sono eroi, sono solo infermieri, che fanno semplicemente il loro lavoro, sempre, di giovedì o di domenica, a capodanno come a ferragosto. È un lavoro fatto di numerose rinunce, di turni di guardia di 12 ma anche di 24 ore, di lunghe ore in piedi accanto al letto di un ammalato. È un lavoro in cui bisogna imparare a dominare la paura: la paura di sbagliare e quella di non aver fatto tutto quello che era possibile per quel paziente. È un lavoro in cui si deve trattenere il dolore per la morte di una persona malata, e se il paziente è un bambino il dolore diventa insopportabile. In cui bisogna abbracciare un familiare per dargli coraggio e poi devi essere sempre pronto ad accogliere tutte le ansie e le preoccupazioni dei pazienti, anche quando sei tu che hai la mente piena di preoccupazioni per la tua vita e quella della tua famiglia”.

Così il pediatra e deputato del Pd, Paolo Siani, in occasione della giornata mondiale dell’infermiere.

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