• 13/01/2023

“Questo pomeriggio, nel corso dell’audizione del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, sulla situazione dei diritti umani in Iran e sui disordini avvenuti recentemente in Brasile, ho sollecitato il Governo a porre l’attenzione alle richieste sollevate dalla comunità iraniana durante l’importante manifestazione che si è svolta domenica scorsa a Roma. I rappresentanti di questa comunità chiedono che l’Italia interrompa le relazioni commerciali e diplomatiche con l’Iran, perché sostengono che questo sarebbe un ulteriore modo per dire chiaramente e fattivamente da che parte sta il nostro Paese. La comunità iraniana esorta l’Italia a non aiutare il regime di Teheran attraverso la normalizzazione dei rapporti. Se il Governo italiano ritiene di mantenere i propri rappresentanti diplomatici sul territorio, scelta che posso anche comprendere, suggerisco alcune azioni di cui l’Italia può farsi capofila, insieme ai partner europei: inviare gli ambasciatori a fare visita in carcere ai manifestanti detenuti per aver partecipato alle proteste pacifiche, per conoscere le loro condizioni di salute e il loro iter giudiziario; inviare gli ambasciatori dei 27 Paesi europei nei tribunali, a essere presenti alle udienze farsa, per fare pressione sul regime. Al ministro Tajani ho chiesto inoltre se l’Iran ha dato l’autorizzazione all’ingresso nel Paese della missione Onu di ‘fact finding’ che deve svolgere indagini sulle violazioni dei diritti umani. Ho inoltre esortato il ministro Tajani a non barattare mai diritti umani per i negoziati. È vero che quelli sul nucleare sono importanti, sono sempre stata una sostenitrice di questa trattativa, ma non si può neanche per questo derogare al rispetto dei diritti umani. Al ministro ho chiesto infine, nuovamente, di fornire chiarimenti sui bossoli di cartucce fabbricate da un’azienda italo-francese con sede anche a Livorno rinvenute in Iran nei luoghi dove si sono tenute le manifestazioni. Vogliamo sapere se in Italia vengono prodotti armamenti utilizzati contro chi manifesta per la pace e la democrazia, perché questo sarebbe intollerabile e contro la legge italiana”.

Ad affermarlo in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.