• 28/07/2015

 "La giornata di oggi è molto importante per i lavoratori italiani impiegati in Svizzera, perché a loro giunge la conferma che non sono soli e che le istituzioni italiane sono presenti”. Lo afferma in una nota il deputato piemontese Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione Ambiente. L'avvenuta convocazione odierna alla Farnesina dell'ambasciatore svizzero – spiega Borghi – giunge, infatti, all'indomani delle nostre numerose prese di posizione tese a sollecitare un’esplicita presa di posizione del governo italiano di fronte delle iniziative ticinesi lesive dei trattati di libera circolazione delle persone e sancisce, con una chiarezza mai espressa in passato, la posizione netta del governo italiano”.

“La convocazione dell'ambasciatore – continua il capogruppo Pd in Commissione Ambiente - è già un importante fatto in sé e conferma come il Canton Ticino abbia messo in campo azioni a danno dei cittadini italiani che devono essere rimosse se si vuole reimpostare il necessario confronto tra Italia e Svizzera sui giusti binari. Le assicurazioni giunte dall'ambasciatore Kessler, da un lato, confermano la giustezza delle nostre posizioni, e dall'altro impongono che a questo punto Berna compia un passo formale decisivo per eliminare l'odiosa pratica dell'obbligo del casellario giudiziale solo per gli Italiani, elemento che insieme con l'aumento discriminatorio del moltiplicatore fiscale comunale solo per i lavoratori italiani conferma e giustifica la reazione effettuata”.

“L’iniziativa assunta dal governo italiano - aggiunge Borghi - per la quale ringrazio il Presidente Renzi e i ministri Gentiloni e Padoan, è molto importante, e nelle prossime ore ci attendiamo novità, in assenza delle quali chiederemo che la mozione del Pd finalizzata alla sospensione del negoziato tra Italia e Svizzera venga calendarizzata alla ripresa dei lavori parlamentari di settembre”.

“In ogni caso, l'iniziativa odierna conferma la possibilità che le relazioni positive e di amicizia tra Italia e Svizzera possano reimpostarsi e rilanciarsi, sulla base del rispetto reciproco e dei trattati di libera circolazione delle persone e dei capitali sottoscritti tra UE e Confederazione Elvetica e nel solco di una positiva azione di vicinato tra i territori elvetici e quelli italiani”, conclude Enrico Borghi.