• 04/04/2019

“Cosa ne sarà dei 560 lavoratori impiegati al Contact Center Multicanale Inps-Equitalia dell’Aquila che rischiano di essere penalizzati nella transizione contrattuale seguita alla procedura di gara per l’affidamento della fornitura del servizio? Si tratta di una situazione gravissima. Di Maio dovrebbe preoccuparsi di chi si aggiudica le procedure con ribassi di gara che si scaricano sulle spalle dei lavoratori. A dieci anni dal terremoto che ha segnato il capoluogo abruzzese, i suoi abitanti e il suo tessuto industriale, non abbiamo bisogno delle passerelle degli esponenti di governo o di proclami social, ma di soluzioni concrete per mantenere i livelli occupazionali in un territorio che, ad oggi, fatica a rialzarsi”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, che ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

“Il Rti che si è aggiudicato la procedura, di cui è mandataria la Comdata - spiega la deputata Dem - ha, come previsto dal bando, garantito il rispetto della ‘clausola sociale’, ovvero ha assicurato che tutti i lavoratori saranno riassunti ai medesimi livelli occupazionali e salariali, senza procedere a trasferimenti in altre sedi. Tuttavia, dalle prime indiscrezioni, non sembrerebbe orientato in questo senso. È del tutto evidente che sarebbe gravissimo qualsiasi tentativo di eludere la clausola sociale. A preoccupare è inoltre il fatto che il ministero del Lavoro abbia convocato lo scorso 29 marzo un tavolo con la Società, le Regioni e le sigle Sindacali per la tutela di 225 persone delle sedi di Pozzuoli e Padova della stessa Comdata e non abbia ancora avviato un tavolo di contrattazione con il Rti aggiudicatario, per capire la modalità di applicazione della clausola sociale. Peraltro in tale incontro la Comdata ha dichiarato che l’acquisizione della commessa Inps potrà consentire salvaguardia e riassorbimento del personale di Pozzuoli. Premesso che tale salvaguardia sia un fatto positivo, è evidente che però potrebbe inciderebbe in maniera negativa sulla corretta applicazione delle clausole sociali. Parliamo di 560 persone nella sola città dell’Aquila su 2.600 persone che in totale oggi gestiscono il servizio di contact center: numeri ben diversi - conclude Stefania Pezzopane - dalle 225 unità per cui il ministero si è affrettato a convocare la Comdata”.