• 21/06/2021

“In Sicilia in questi giorni è accaduta una cosa importante per la lotta alla mafia e per i diritti dell’infanzia. Per la prima volta, grazie al lavoro del giudice minorile Roberto Di Bella e al contributo determinante di Libera di Don Ciotti, sono stati firmati 12 provvedimenti di decadenza dalla responsabilità genitoriale nei confronti di altrettanti mafiosi e trafficanti di droga appartenenti alle cosche siciliane. Un provvedimento importantissimo, possibile grazie alla sinergia tra tribunale dei minori e Dda, già sperimentato con successo in Calabria e che prevede affidamenti alternativi per i bambini e le bambine di famiglie mafiose. Lo scopo è di permettere loro di sfuggire all’indottrinamento delinquenziale e a destini già scritti. Perché i bambini e le bambine che crescono all’interno di famiglie mafiose non solo vengono educati all’omertà, alla paura e alla vendetta, ma hanno un destino già scritto dall’appartenenza mafiosa: o il carcere o il cimitero. L’ elemento più forte su cui le mafie giocano è quello di far apparire, soprattutto agli occhi dei figli, il sistema delinquenziale come unico, assoluto. Per questo è importante trattare, come fa Di Bella, la famiglia mafiosa come famiglia maltrattante. Solo così possiamo scardinare il sistema culturale malefico delle mafie. E’ una misura forte, di estrema ratio, ma coraggiosa, perché contrastare le mafie vuol dire constrastarle fin dall'inizio. Credo che si debba proseguire su questa strada: dare ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di riscattarsi con la scelta di una vita alternativa è dovere dello Stato e ci consente di formare realmente una rete sociale che sottrae i giovani alle logiche mafiose e apre loro la strada per altre possibilità di futuro”.

Così il deputato del Partito democratico, Paolo Lattanzio, componente delle commissioni Antimafia e Infanzia.