• 30/11/2022

Dichiarazione di Piero Fassino, deputato Pd

 “Non è dell’Unione europea o delle istituzioni comunitarie, o istituzioni comuni come il Mes, la  responsabilità delle fragilità di queste istituzioni, ma è il prevalere della gelosia delle nazioni e quanto più si supererà questa gelosia e si costruiranno invece delle politiche comuni,  tanto più l’Europa sarà più forte e saranno anche più forti gli interessi del nostro Paese” .
 Cosi Piero Fassino nella dichiarazione di voto per conto del gruppo Pd sulle mozioni concernenti la ratifica del Trattato del Mes .
“L’Unione Europea , - ha proseguito Fassino-  è una istituzione sovranazionale i cui soci sono i 27 paesi che ne fanno parte. L’Ue è una società per azioni e se, usando questa metafora, gli azionisti non capitalizzano la società,  ovvero le istituzioni comunitarie sono impotenti.” Per l’esponente Dem  “continuare a puntare il dito contro le istituzioni comunitarie, indicandole come causa di tutti i mali quando semmai queste istituzioni pagano continuamente i limiti e le contraddizioni dei paesi sovrani, equivale a confondere causa ed effetto, come spesso fa la maggioranza”. “Si pensi – ha sottolineato Fassino-  al regolamento di Dublino, dove esiste una proposta di superamento da parte della Commissione europea, sostenuta a larga maggioranza dal parlamento europeo.  Se quella proposta è ferma è perché una serie di paesi sovrani  si rifiutano di darvi corso a quella proposta bloccando la possibilità di andare oltre quel  regolamento che tanto penalizza il nostro paese.  E stesso ragionamento si può fare per la politica energetica comune . Chi non la vuole  sono una serie di paesi che si rifiutano , privilegiando  le loro politiche energetiche, di far propria la proposta della Unione Energetica. Ma si potrebbe estendere il ragionamento anche alla politica estera dove l'Unione europea e' spesso afasica,  perche molti Stati privilegiano le proprie scelte nazionali a scapito di strategie comuni. E nel Mes è la stessa cosa: il board di quella istituzione è composto dai ministri degli Stati membri. E se il Mes non funziona lo si deve addebitare non  al meccanismo in quanto tale, ma alle volontà degli Stati nazionali che quel meccanismo sono chiamati a far funzionare.” In conclusione, Fassino ha ribadito che se “l’Europa oggi è spesso fragile  e debole, se meccanismi come quelli del Mes hanno molte contraddizioni , non si può scaricare  le responsabilità sulle istituzioni europee,  quando le istituzioni europee sono le prime  ad essere penalizzate dalla incapacità dei paesi  membri  di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità”.