"Sono ore di angoscia mista a speranza, quelle che stanno vivendo familiari e amici degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, come ci hanno evidenziato questa mattina i componenti del Forum delle famiglie incontrati nella loro sede a Tel Aviv. Mentre gli estremisti della destra di Smotrich e Ben Gvir protestano contro la tregua, i familiari degli ostaggi dicono, con molta determinazione, che questo accordo deve essere firmato e che non ci sono altre opzioni possibili da valutare.
Momenti convulsi in cui si teme che qualcosa vada storto e che il rilascio non ci sia più o, quanto meno, non ora.
Le loro vite si sono fermate il 7 ottobre del 2023, alcuni di loro non riescono più nemmeno a lavorare per la pressione psicologica che subiscono da allora.
Hanno ragione: l'accordo deve essere firmato e rispettato da Hamas quanto dal governo israeliano. E deve essere l'inizio di un percorso di pace reale tra i due popoli. Il futuro di Israele e della Palestina non può essere sotto il ricatto di chi semina il terrore e di chi arma i coloni e vuole la guerra permanente". Lo dichiara Laura Boldrini, dopo avere incontrato il Forum delle famiglie degli ostaggi a Tel Aviv durante la missione del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.