• 08/06/2016

Occorre estirpare ogni forma di discriminazione 

“Con l'approvazione di questo provvedimento, il Parlamento intende contrastare una delle forme più sottili e striscianti della diffamazione razziale, della xenofobia a sfondo antisemita e non solo, e in genere dell’incitazione all’odio”. Lo ha detto Chiara Gribaudo, vice-presidente del Gruppo Pd della Camera, nella dichiarazione di voto sulla legge sul negazionismo, spiegando che “la via scelta per stabilire una sanzione penale all’odioso comportamento negazionista non è stata quella di introdurre – come, in passato, era anche stato proposto - una nuova tipologia di reato per il negazionismo (esistente in Francia, Germania, Austria, Belgio, Svezia, Svizzera, Polonia, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, fino al Canada e all’Australia). Abbiamo scelto, invece, di modificare l'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975 che ha recepito la Convenzione di New York del 7 marzo 1966 sulle discriminazioni razziali introducendo il contrasto di quelle azioni discriminatorie che trovano origine nella negazione o minimizzazione del genocidio degli Ebrei e di quello di altre minoranze che costituiscono uno degli aspetti più odiosi delle pratiche razziste. Purtroppo, i gravi episodi  - anche recenti - di aggressione e denigrazione a sfondo razziale di cui sono teatro molte nostre comunità locali, ne sono una continua riprova. La legge prevede, pertanto, una aggravante di pena detentiva, fissata da due a sei anni, nei casi specifici di propaganda o di istigazione e incitamento, che si basi sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra. E’ una norma che non guarda perciò al passato ma all’oggi e al domani, alle concrete azioni violente che, in ragione di falsi miti, danno luogo a un concreto pericolo di diffusione del morbo della discriminazione. Non c’è alcun dubbio che le leggi da sole non bastano per un compito simile. Ma le leggi, specie se scritte con attenzione e rispetto, possono supportare e integrare la battaglia che dobbiamo continuare a condurre – ha concluso Gribaudo - per creare gli anticorpi capaci di estirpare, o almeno ridimensionare ed emarginare, le posizioni negazioniste”.