• 15/06/2022

“Serve un piano straordinario di intervento a sostegno della filiera ittica. Per questo oggi durante il Question time abbiamo chiesto al ministro Patuanelli di prendere ulteriori iniziative per ridurre l’impatto dei rincari sui costi di produzione e per preservare e sostenere le imprese e i lavoratori del settore. La guerra in Ucraina si ripercuote pesantemente sui settori della pesca e dell'acquacoltura. Il rincaro generalizzato delle materie prime e dei costi del carburante marittimo sta generando costi aggiuntivi elevatissimi. In diverse marinerie continua la mobilitazione dei pescatori che hanno deciso di non far uscire le proprie imbarcazioni dai porti. Il blocco della pesca, ovviamente, si ripercuote anche sul mercato al minuto e sulla ristorazione. Dobbiamo agire in fretta”.

Lo dichiarano a margine del question time, Antonella Incerti, capogruppo in commissione Agricoltura, ed Eva Avossa, deputata Pd.

“Valutiamo positivamente – proseguono le esponenti dem - il tavolo di crisi permanente, che coinvolge anche i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti delle associazioni di categoria, convocato presso il ministero delle Politiche Agricole, il quale ha fatto sì registrare passi avanti seppur non ancora sufficienti rispetto alla necessità di velocizzare le procedure di liquidazione e per favorire l’attivazione della cassa integrazione di settore. Bene anche i 40 milioni messi a disposizione della filiera, che sicuramente servono a rassicurare il settore, attenuando alcune tensioni che tuttavia rimangono in numerose marinerie. Importante, senza dubbio, anche il lavoro che si sta facendo a livello europeo. Tuttavia l’enorme aumento dei costi continua a mordere la nostra flotta, costretta a lavorare in perdita. Per questo chiediamo al governo di fare di più, e di prendere misure ulteriori. Rischiamo ripercussioni gravi sull’occupazione di un settore che conta 12mila imprese e circa 28mila lavoratori. Abbiamo presentato vari emendamenti nel decreto Aiuti – concludono Incerti e Avossa -, serve velocizzare le erogazioni dovute al fermo pesca, va incentivato il ricambio della nostra flotta, ormai obsoleta, e va sfruttato a pieno il piano delle risorse del Pnrr”.