“Un’idea ambiziosa di Italia passa anche dalla scommessa sui territori, sulle comunità e sui loro talenti. È questa l’idea di Paese che delinea il testo unificato per la valorizzazione dei Piccoli Comuni nato a partire da una proposta di legge di cui sono primo firmatario e dalla analoga proposta della collega Terzoni, che è in discussione alle Commissioni riunite Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Bilancio della Camera e di cui sono relatori i colleghi Enrico Borghi, Tino Iannuzzi e Antonio Misiani. In particolare il testo propone misure che favoriscono la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Per le aree oggi più deboli è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023. Il tempo fissato per gli emendamenti scade il 18 maggio alle 16 e quindi cercheremo di accelerare i tempi il più possibile per una legge attesa da tempo da una parte importante del Paese. Una legge che mi auspico arrivi rapidamente all’approvazione”. Lo afferma Ermete Realacci (Pd), presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera, sull’iter della proposta di legge per la valorizzazione dei piccoli comuni di cui è primo firmatario insieme all’On. Terzoni (M5S).
“I nostri quasi 5.700 piccoli comuni – prosegue Realacci - non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Queste realtà rappresentano inoltre una risorsa strategica a presidio e tutela del territorio. Sono il luogo in cui si incontrano tradizione, qualità e innovazione, in cui si sperimentano le buone pratiche più innovative in fatto di energia, green economy e riciclo dei rifiuti. Ecco perché questo disegno di legge è un’occasione per tutto il Paese per proporre un’idea di sviluppo che coniuga la cultura e i saperi tradizionali con l’innovazione, la diffusione delle tecnologie della comunicazione e la green economy. L’Italia deve scommettere sui piccoli comuni, sulla forza dei territori e sulle sue bellezze diffuse se vuole essere più coesa e più competitiva”.
"Tra le misure previste dal testo unificato – conclude Realacci – investimenti per interventi di tutela dell’ambiente e dei beni culturali, per la riqualificazione dei centri storici, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e delle scuole. Viene data priorità alla qualificazione e buona manutenzione del territorio, all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, all’acquisizione e riqualificazione dei terreni e degli edifici in abbandono. I Piccoli comuni potranno acquisire case cantoniere e tratti di ferrovie dismesse da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo. Sarà più facile anche recuperare centri storici in abbandono o a rischio spopolamento e farne alberghi diffusi. Un contributo per un'Italia più coesa che fa dei territori uno dei suoi punti di forza".