• 18/12/2019

“Sul merito della discussione in materia di prescrizione, da tempo rilevo preoccupazioni circa la violazione del principio costituzionale della ‘ragionevole durata del processo’ e affermo che anche le vittime pagherebbero le conseguenze legate ai tempi eterni di un processo infinito. Esse sarebbero nell’impossibilità di ottenere giustizia anche trasferendo l’azione in sede civile, perché pure in tale caso la loro azione sarebbe sospesa. Da tempo segnalo le devastanti conseguenze che colpirebbero chi, assolto in primo o secondo grado, dovesse attendere una sentenza definitiva dai tempi non prevedibili, con inaccettabili impedimenti, conseguenze negative e ostative nei concorsi, per trovare un lavoro, per la loro carriera, per rapporti e concessioni con lo Stato, per la vita politica e amministrativa. Oggi in commissione Giustizia alla Camera, durante le audizioni, il prof. Maiello, ordinario di diritto penale all’Università di Napoli, ha condiviso tutte le nostre preoccupazioni e criticità, così come il presidente dell’Anm Poniz e il gip presso il tribunale di Palermo Morosini hanno convenuto sul fatto che sospendere e quindi ‘abrogare’ la prescrizione dopo le sentenze di assoluzione di I grado sarebbe un grave errore. Una ragione in più per impegnarci a privilegiare sostanza e diritti dei cittadini rispetto alle battaglie di una parte politica che, seppur comprensibili, restano comunque di parte e non di tutti. Il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia e tutto il Governo ne tengano conto”.

Così il deputato dem e vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, Franco Vazio.