• 11/04/2017

“Soddisfazione” per l’approvazione, oggi, da parte della commissione di Vigilanza del parere sullo schema di concessione decennale tra la Rai  e lo Stato, è espressa dal capogruppo Pd e relatore del testo, Vinicio Peluffo, che si appella al governo chiedendo “ora di tenerne conto” nel completare l’atto concessorio. “Sono tante le novità rispetto alla convenzione introdotte nel parere – spiega Peluffo – come il divieto per la tv pubblica di messaggi pubblicitari sul gioco d’azzardo e di ogni forma di promozione pubblicitaria possibile sui canali tematici dei bambini; l’obbligo del bilancio sociale; l’impegno per la valorizzazione di una rappresentazione non stereotipata della figura femminile e per la promozione dell’alfabetizzazione digitale e dell’innovazione tecnologica; il sostegno all’industria nazionale dell’audiovisivo e l’accesso libero e continuo via internet agli archivi storici radiofonici e televisivi che la Rai deve provvedere a digitalizzare. C’è anche una maggiore attenzione al rispetto dei principi di pluralismo, trasparenza e obiettività dell’informazione e dei programmi, per assicurare agli utenti la fondatezza delle notizie.

“Chiediamo inoltre che la tv pubblica, nel garantire la ricezione gratuita del segnale al 100% della popolazione, senza alcun onere aggiuntivo per eventuali decoder o parabole, presenti al Ministero dello sviluppo economico il piano dei costi entro sei mesi dall’entrata in vigore della convenzione. Si stabilisce anche – sottolinea il deputato Dem - il termine entro il quale deve essere approvato il contratto di servizio con un meccanismo di penale qualora non sia rispettato e un piano triennale per la determinazione del canone”.

“Il parere che abbiamo formulato – conclude Peluffo - giunge al termine di un lavoro condiviso tra maggioranza e opposizione per arrivare al miglior risultato possibile, spiace pertanto che il centro destra si sia sfilato decidendo, invece, di non approvare un testo che introduce importanti novità per il servizio pubblico e per i cittadini”.

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