La vice presidente della Camera nel ventennale della Commissione d’inchiesta parlamentare
“Trentamila reati ambientali, un giro d’affari delle cosiddette ecomafie quantificabile in circa 22 miliardi di euro nel solo 2014, i dati dell’ultimo rapporto dell’ISPRA in materia di smaltimento in discarica, riciclaggio e raccolta differenziata che ci dicono che c’è ancora molto da fare…La Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, nata nella XIII legislatura e ricostituita nelle successive legislature è il segno dell’attenzione e della sensibilità del Parlamento nei confronti delle tematiche della tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e della salute pubblica”.
Lo ha detto la vice presidente della Camera, Marina Sereni, salutando i partecipanti all’incontro “Rifiuti: un’inchiesta lunga vent’anni”, a Montecitorio.
Dopo aver ricordato come le valutazioni e le proposte della Commissione ora insediata “si siano tradotti in provvedimenti normativi come la legge n.68 del 2015 sugli eco-reati”, la vice presidente ha continuato: “I numeri a cui facevo accenno sono allarmanti, segno che il fenomeno degli illeciti in campo ambientale - e nel settore dei rifiuti in particolare - necessita di essere contrastato a tutti i livelli e con tutti gli strumenti a disposizione per tutelare la salute dei cittadini e la conservazione dell’ecosistema. Questi temi, oggi più che mai tra loro collegati, incrociano l’esigenza improcrastinabile di definire misure concordate a livello mondiale. L’appuntamento di COP 21 nelle prossime settimane a Parigi sarà innanzitutto l’occasione per far sentire la vicinanza della comunità internazionale alla capitale francese così duramente colpita dal terrorismo islamista e anche un importante banco di prova per ogni Stato”.
“Certo, l’obiettivo che dovremmo tutti porci - ha concluso - è quello di non avere più in futuro bisogno di questa Commissione. Ma oggi, di fronte alla complessità e gravità dei fenomeni di cui si occupa, non possiamo che sottolineare come il contributo della Commissione parlamentare di inchiesta sia stato e sia fondamentale nel contrasto agli illeciti e nella definizione di una innovativa gestione del ciclo dei rifiuti che rappresenta un’opportunità non solo per l'ambiente, ma anche per la competitività, la crescita e l'occupazione”.