• 17/01/2023

Il deputato Pd Mauro Laus ha presentato una interrogazione al ministro della Salute

“Il nostro sistema sanitario ha necessità di avere in tempi rapidi una circolare, anche di natura transitoria, che autorizzi gli infermieri pediatrici all'assistenza e alle cure esclusivamente dei pazienti maggiorenni già in carico, affetti da patologie insorte in età pediatrica, garantendo così la continuità assistenziale” . E’ quanto ha chiesto, attraverso  una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci, il deputato del Pd Mauro Laus. “Da 25 anni – ricorda Laus-  gli infermieri pediatrici assistono neonati, bambini, adolescenti e le loro famiglie garantendo la migliore qualità delle cure sanitarie.   La nostra normativa – scrive il parlamentare Dem al ministro Schillaci-  prevede due diverse professioni infermieristiche, ciascuna con una propria formazione di base ben distinta, e oggigiorno sono circa 12.000 gli infermieri pediatrici presenti sul territorio nazionale. L'infermiere pediatrico – aggiunge Laus-  è il professionista sanitario che, in possesso del titolo abilitante e dell'iscrizione all'ordine delle professioni infermieristiche, è responsabile dell'assistenza infermieristica pediatrica”. Laus, ha infine ricordato al ministro Schillaci che il “Codice del diritto del minore alla salute e ai servizi sociali” del 2013, indica che "in caso di ricovero in ospedale e dopo la sua dimissione, al fine di garantire la continuità assistenziale, il minore - in particolare se affetto da malattie croniche o disabilità - ha diritto di essere preso in carico da una rete multidisciplinare integrata, tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali": Per Laus, se “viene definito il diritto alla continuità dei trattamenti, non si ravvisa però un successivo percorso di transizione dalla gestione pediatrica a quella dell'adulto (transitional care) per tutte le patologie complesse, croniche o disabilitanti, secondo le modalità più appropriate a garantire la continuità dell'assistenza sanitaria anche perché tali percorsi sono stati attivati solo in alcune Regioni”. E al ministro della Salute, Laus ha pertanto chiesto  se non “intenda sollecitare le Regioni ad attivare le reti multidisciplinari integrate tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali che permetteranno il passaggio dalla fase di assistenza dell'adolescente a quella della maggiore età.”