• 04/04/2023

“Lo sport è un fatto sociale totale. Dunque, un fatto culturale, ovvero quella straordinaria espressione, insieme spirituale e fisica, capace di educare la testa prima del fisico. Tutto ciò richiede, come ogni allenatore sa bene, scienza e arte. Tecnica e ispirazione. Per questo la collocazione scelta, l’articolo 33, è quella ideale. Lo sport fra arte e scienza, che ‘sono libere’ come libero ne è il loro insegnamento. Ed è inoltre un ponte fra l’articolo 32 (diritto a cure e salute nella forma universalistica) e l’articolo 34, che tutela il diritto all’istruzione. Ecco che allora il neonato ‘diritto allo sport’ non solo avrà necessità di politiche pubbliche per poter essere reso accessibile a tutte le cittadine e i cittadini, senza differenza di genere, età, orientamento sessuale, talento, abilità o disabilità, provenienza geografica, soprattutto di disponibilità economica. Perché non è un segreto che nel nostro Paese, nella stragrande maggioranza dei casi, fa sport solo chi se lo può permettere”.

Così il deputato dem, Mauro Berruto, co-relatore della proposta di legge costituzionale sull’inserimento dello sport in Costituzione, intervenendo in Aula per dichiarare il voto favorevole del Gruppo Pd.

“Lo sport - aggiunge - ha un valore educativo: dunque occorre poter esercitare un diritto che è anche uno splendido dovere. Ha un valore sociale: dunque strumento di inclusione, relazione, costruzione del senso del sé. Ed ha un terzo valore che la Repubblica riconoscerà, quello del benessere psicofisico da esso generato. E, infine, pensate a cosa può fare lo sport per quegli 800mila ragazzi e ragazze di seconda generazione, che sono nati qui, studiano qui, sognano grazie allo sport di rappresentare il nostro Paese. Esisterà un diritto allo sport e occorrerà trovare il modo per dare loro il passaporto italiano e non solo per meriti sportivi, ma perché è giusto! È un voto che determina un cambio di paradigma, che metterà lo sport al centro delle priorità delle politiche. Un voto - conclude - quello di tutto il Parlamento, che riconosce un fatto: parla di milioni e milioni di persone che hanno tenuto in piedi lo sport del nostro Paese, di società, dirigenti, volontari, amatori, dilettanti, che lo hanno fatto con pochissime risorse, ma con un enorme e inesauribile motore: la forza di volontà”.

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