• 11/07/2020

“Ho ritrovato una foto scattata l’11 luglio 2015, il giorno in cui, da presidente della Camera, ero a Srebrenica per commemorare gli oltre 8000 musulmani bosniaci vittime della pulizia etnica compiuta dai serbi 20 anni prima. C’erano persone venute da tutto il mondo, dai partecipanti alla Marcia della Pace fino a Bill Clinton e a Madeleine Albright. Nello scatto con me c’è anche Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, altro luogo di massacri della nostra storia recente. La foto mi riporta con la memoria ai giorni dell’eccidio, quando la comunità internazionale non agì per fermare la carneficina di uomini, ragazzi e bambini; non agì per impedire la caccia all’uomo nei boschi che separano Srebrenica da Tuzla; non agì per evitare le violenze e gli stupri di centinaia di donne; non agì per far sì che non avvenisse la pulizia etnica.

Oggi, 11 luglio 2020, Srebrenica e la guerra di Bosnia sono ferite ancora aperte nel cuore dell’Europa. Tutte le ferite, però, vanno rimarginate. Spetta all’Unione europea spronare le istituzioni bosniache a proseguire con le riforme necessarie a ottenere degli assetti istituzionali in grado di favorire la crescita e un futuro di pace. È questa l'unica strada per evitare che quegli orrori si ripetano”.

Lo scrive in un post su Facebook Laura Boldrini, deputata del Partito democratico.