• 16/12/2014

“Nelle parole del presidente del Consiglio Renzi sugli indirizzi del Consiglio Europeo, il primo con i nuovi organismi insediati, il primo a guida Tusk e il primo con il Presidente Juncker, vi è stata una forte sottolineatura sulla mancata attenzione verso la cultura nel progetto europeo. Bene ha fatto Renzi infatti a sottolineare che nelle dieci priorità per l'Europa indicate da Junker non ricorre una sola volta la parola cultura.
Come ha detto Renzi ‘la cultura non è semplicemente la gestione di siti museali o il tentativo di utilizzare meglio le risorse di cui disponiamo e di cui la storia ci ha fatto prezioso dono. La cultura è, innanzitutto, un senso dell'identità e, se l'Europa rinuncia alla cultura, l'Europa rinuncia a se stessa’. Su questo è impegnato il Governo, il Ministro Franceschini, il Parlamento. L'Italia deve portare questa specificità nel dibattito europeo dove l'economia della conoscenza è ancora troppo poco presente. Gli investimenti in cultura sono fondamentali per lo sviluppo civile oltre che economico, per battere la sfida della complessità del mondo moderno. E l'Europa deve giocare di più questa battaglia nella sfida globale perché proprio nella cultura si trova il suo punto forza non de localizzabile”.

Lo ha detto Roberto Rampi, deputato del Pd in commissione Cultura.