• 04/07/2017

La vice presidente della Camera e prima firmataria della legge approvata a Montecitorio che inserisce la manifestazione tra gli eventi da valorizzare con un finanziamento di un milione di euro all’anno

“Nato nel 1973, con una formula itinerante e totalmente gratuita, Umbria Jazz è senza ombra di dubbio  la più importante manifestazione di musica jazz italiana. Ha saputo cambiare nel tempo mantenendo tuttavia uno straordinario connubio tra musica e arte, tra le performance dei più grandi artisti Jazz del mondo e le nostre meravigliose chiese, i piccoli club, le grandi piazze. Per questo sono orgogliosa dell’approvazione a larghissima maggioranza da parte della Camera di una legge - a mia prima firma - che inserisce Umbria Jazz tra le poche grandi manifestazioni culturali di carattere nazionale e internazionale, valorizzandola e sostenendola con un finanziamento di un milione di euro all’anno”.

Lo ha detto la vice presidente della camera e parlamentare umbra, Marina Sereni nell’aula di Montecitorio dove è stata approvata la legge con la  sola astensione di Lega e 5S.

 “Perugia, Orvieto, Terni, quest’anno di nuovo nell’edizione pasquale e in questi giorni, per la  prima volta, Norcia, in segno di solidarietà con le aree e le popolazioni  maggiormente colpite dal terremoto… Umbria Jazz ha saputo crescere negli  anni e valicare ampiamente i confini della mia piccola Regione – ha continuato Sereni  -  Umbria Jazz non ha avuto soltanto il merito di proporre buona musica, di fare crescere la conoscenza del jazz in Italia di promuovere il territorio attraverso un turismo  culturale e di qualità, ma ha anche contribuito in modo determinante a far sì che il jazz italiano con i suoi musicisti diventasse uno dei principale protagonisti del panorama musicale internazionale”. 
La vice presidente ha poi elencato città e continenti dove il jazz italiano  è stato esportato:  gli Stati Uniti, l’Europa -  da Belgrado a Barcellona -  Melbourne in Australia,   Tokio,  Brasilia,  Rio De Janeiro,  San Paolo, Curitiba  in Brasile,  Buenos Aires,  Soweto,  Pretoria…
“E poi nel 2016 in Cina – ha aggiunto -  non  con un evento episodico ma con un festival strutturato:  69 concerti, sette giorni…. E lo ripeteremo quest’anno in Cina con più di 100 concerti”

“Uno sforzo e un impegno che in tutti questi anni Umbria Jazz ha fatto con i mezzi propri – ha ricordato - le istituzioni locali, gli sponsor, i  biglietti venduti,  il tanto tantissimo lavoro volontario. Ora tutta questa mole di eventi richiede un adeguamento organizzativo e di governance. Ecco perché lo scorso anno ho ritenuto , abbiamo  ritenuto insieme ai colleghi umbri, di raccogliere un appello  che ci veniva rivolto da un folto gruppo di artisti italiani e stranieri che chiedeva quel riconoscimento che oggi stiamo dando”.
Con questa piccola legge  - ha concluso - facciamo un gesto di apertura di una pagina nuova per Umbria Jazz, ma anche un gesto di grande riconoscimento verso questo genere musicale, che proprio nel 2017 celebra la ricorrenza dell'incisione del primo disco, guarda caso per iniziativa di Nick La Rocca, siciliano emigrato a New Orleans.  Una musica che, dall’America e anche dall’Italia,ha parlato e sta parlando a tante generazioni in tutto il mondo”.