• 15/12/2021

"Ho molto apprezzato l'intervista rilasciata oggi a Repubblica dal magistrato Raffaele Cantone sul tema della presunzione di innocenza e della libertà di informazione. E' un'intervista seria, perché equilibrata e fortemente ancorata a principi costituzionali e civili. Uno è quello cardine della presunzione di innocenza, ribadito e rafforzato nelle norme approvate recentemente e nel recepimento di direttive e sentenze europee. L'altro è quello scolpito nell'articolo 21 della Costituzione, che riguarda la libertà di stampa. Che è un diritto dei cittadini e di chi opera nel mondo dell'informazione, peraltro sotto attacco per molti aspetti, a partire dal giornalismo d'inchiesta che certi ambienti e poteri evidentemente proprio non sopportano.
Il Parlamento ha approvato norme serie e civili, che cercano di porre fine a ripetute violazioni del principio di "presunzione di innocenza", alla spettacolarizzazione delle inchieste, a condanne mediatiche prima di quelle - eventuali - in Tribunale,  a protagonismi fuori misura. Ma questo non può né deve significare impedire un'informazione corretta e trasparente, un'informazione libera, con regole serie e coerenti con la forza di una democrazia. E Cantone ha fatto bene a ricordarcelo".

Così il deputato PD Walter Verini, della Commissione Giustizia e Coordinatore in Antimafia del Comitato per la tutela dei giornalisti minacciati