03/12/2025 - 12:32

“Con l'approvazione di questa legge, andrete a limitare se non a impedire l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, ignorando, come sempre, quanto gli studenti, le famiglie chiedono. Servirebbe invece parlare, educare e prevenire. Azioni fondamentali che il ministro Valditara continua a disattendere”. Così la deputata e Capogruppo Pd in Commissione Cultura, Irene Manzi annunciando il voto contrario dei dem al ddl sul Consenso informato.
“Di fronte all’emergenza educativa che tocca le famiglie e la scuola servirebbero percorsi stabili di educazione sessuo-affettiva , mentre l'esecutivo e la maggioranza si chiudono nel bunker dell'oscurantismo, riducendo l'autonomia scolastica e burocratizzando relazioni tra scuola e famiglia che dovrebbero ispirarsi ad un clima di serenità e fiducia”.
“L'educazione è un processo collettivo che coinvolge tutti gli attori della comunità educante: gli insegnati, gli studenti, le famiglie e le istituzioni. Con questo provvedimento e con tutti quelli presi fino ad oggi dal ministro Valditara, il governo va contro questo processo, sfiduciando di fatto l’autorevolezza dei docenti in una battaglia che mira a creare divisioni anziché comunità educanti”, conclude Manzi.

01/12/2025 - 18:21

Trovo inaccettabile che la Presidente del Consiglio intervenga  sulle scelte autonome di una libera istruzione accademica.  Non entro nel merito della scelta dell' Ateneo bolognese sul corso per allievi ufficiali, scelta che per altro l' Università  ha motivato sul piano tecnico. Ricordo però alla Presidente Meloni che l' art 33 della Costituzione garantisce l' autonomia delle istituzioni di "alta cultura, università ed accademia". Un principio fondamentale di libertà e democrazia". Così Andrea De Maria, deputato PD
 

26/11/2025 - 13:08

“Oggi molte studentesse e molti studenti con disabilità non ricevono gli stessi servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione (ASACOM) a seconda della regione in cui vivono. La qualità, la continuità e perfino il modo in cui vengono scelti gli assistenti cambiano da territorio a territorio. Questo significa che un diritto fondamentale, quello allo studio e all’inclusione, non è ancora davvero uguale per tutti.

Per questo ho presentato una proposta di legge che mira finalmente a creare un sistema nazionale uniforme. La legge prevede un ruolo statale per gli assistenti, criteri uguali in tutta Italia per la loro formazione e selezione, e un finanziamento a carico dello Stato, così da eliminare le disparità tra territori. Il personale sarà poi assegnato agli enti locali, ma con regole chiare e comuni.

L’obiettivo è semplice: fare in modo che ogni alunna e ogni alunno con disabilità, ovunque viva, abbia garantiti gli stessi diritti e lo stesso livello di supporto a scuola. L’inclusione non può dipendere dal codice postale: è un diritto che lo Stato deve assicurare a tutti”. Lo dichiara la deputata del Pd, Giovanna Iacono, che ha presentato una proposta di legge alla Camera sull’Asacom.

 

25/11/2025 - 13:34

“Sulla violenza contro le donne, gli uomini non devono sentirsi chiamati in causa per solidarietà ma solo per responsabilità: è a noi uomini che spetta di cambiare”. Lo dichiara in Aula il deputato Pd, Andrea Rossi durante la discussione generale del disegno di legge sul delitto di femminicidio. “La violenza contro le donne – continua il parlamentare dem - non è un'emergenza improvvisa ma un fenomeno radicale strutturale e quotidiano, un sistema che mette in discussione la libertà e l'autonomia delle donne. E non si può dire 'mai più' se non si affronta il perché il numero di femminicidi non diminuisce”. “Oggi in Parlamento – aggiunge Rossi - con l'approvazione del reato di femminicidio si fa un passo comune e si afferma che questo non è un omicidio come gli altri né un'aggravante”.
“Ma la repressione non è sufficiente a invertire la rotta e cambiare la radice culturale che ancora oggi si chiama patriarcato, quella struttura che nega l'autonomia delle donne. È l'educazione la risposta: l'educazione al rispetto, al consenso, alla affettività e alla sessualità. Se non offriamo ai nostri giovani gli strumenti educativi minimi, il vuoto verrà colmato dai social, dalle polarizzazioni e dai modelli tossici che parlano più forte delle istituzioni”, conclude Rossi.

24/11/2025 - 18:01

“La valenza nazionale di questa tornata elettorale è sotto gli occhi di tutti. La maggioranza ha tentato in ogni modo, anche facendo leva sui propri incarichi istituzionali, di cercare un consenso che però non si è materializzato. Non sono riusciti a fermare la domanda di cambiamento che i cittadini hanno espresso con forza. La sconfitta di Cirielli in Campania ne è la prova più evidente, e il risultato straordinario di Decaro, che doppia il centrodestra in Puglia, lo conferma ulteriormente. La linea unitaria promossa dalla segretaria si è rivelata una scelta vincente: quando il centrosinistra si presenta con una proposta comune, solida e coerente, gli elettori riconoscono credibilità, serietà e visione. Il segnale che arriva dal Mezzogiorno è chiaro così come il messaggio di condanna all’autonomia differenziata e al taglio dei fondi: la partita in vista delle prossime politiche è completamente aperta.” Così una nota del deputato democratico Enzo Amendola.

 

24/11/2025 - 17:42

“Il segnale che arriva da Puglia e Campania è inequivocabile: dal Sud si è alzata una spinta politica che il governo non può ignorare. La caduta di Cirielli e la straordinaria vittoria di Decaro mostrano che il consenso attorno al governo si sta incrinando e che la corsa verso il 2027 resta apertissima. Il progetto unitario promosso dalla segretaria ha dimostrato la propria solidità: quando le forze del centrosinistra si presentano con una proposta comune e coerente, gli elettori ne colgono la serietà e l’affidabilità. I risultati ottenuti nelle due regioni del Sud raccontano di una comunità che chiede un cambio di passo e che non accetta più politiche che la penalizzano. Il voto ha segnalato con forza il rifiuto delle scelte portate avanti dal governo Meloni, a partire dall’autonomia differenziata, percepita come una misura che rischia di allargare i divari invece di ridurli.” Così una nota del deputato democratico Marco Lacarra.

24/11/2025 - 17:34
“Gli sgambetti e i mezzucci messi in campo dagli esponenti del governo, degni di altre stagioni politiche, non sono riusciti a fermare la richiesta di cambiamento che arriva con forza dai cittadini. La sconfitta di Cirielli conferma quanto questa maggioranza sia stata colpita al cuore: il consenso che cercavano, nonostante ogni tentativo, non è arrivato.
La riscossa parte dal Sud e il risultato delle regionali invia un messaggio chiarissimo: la competizione verso il 2027 è tutt’altro che chiusa. La strategia unitaria indicata dalla segretaria ha mostrato tutta la sua efficacia: quando il centrosinistra si muove compatto, viene riconosciuto come un’alternativa credibile e concreta.
Gli elettori hanno bocciato in modo netto le politiche che penalizzano il Mezzogiorno portate avanti da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a partire dall’autonomia differenziata” Così dal comitato per Fico il deputato democratico Stefano Graziano.

 

24/11/2025 - 17:33

“La riscossa parte dal Sud: da queste elezioni regionali emerge un segnale netto per il governo che esce sconfitto da questa prova elettorale, e la battuta d’arresto del viceministro Cirielli ne è la conferma più evidente. La sfida in vista del 2027 è tutt’altro che chiusa. La linea unitaria della segretaria Schlein si è rivelata vincente: quando le opposizioni si presentano unite la destra perde” così una nota del deputato democratico Nico Stumpo che aggiunge: “Gli elettori hanno espresso un giudizio severo sulle politiche che penalizzano il Mezzogiorno portate avanti da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a partire dall’autonomia differenziata”.

 

24/11/2025 - 17:32

“Campania e Puglia parlano chiaro: la riscossa parte dal Sud. Cirielli battuto e Decaro che doppia centrodestra sono un messaggio inequivocabile al governo — la partita verso il 2027 è tutt’altro che chiusa. La strategia unitaria voluta dalla segretaria ha dato prova di grande efficacia: quando il centrosinistra si presenta compatto, viene percepito dagli elettori come un’alternativa credibile e concreta. La sconfitta di Cirielli in Campania e il centrodestra doppiato da De Caro in Puglia confermano in modo evidente il segnale politico che arriva dai territori. Gli elettori hanno respinto senza esitazioni le politiche che penalizzano il Mezzogiorno messe in campo da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a partire dall’autonomia differenziata” così una nota del deputato democratico Claudio Stefanazzi.

24/11/2025 - 17:17

“La sconfitta di Cirielli è la prova più evidente della sconfitta del governo, che in questa campagna elettorale ha messo in campo ogni mezzo possibile per cercare un consenso che, semplicemente, non è arrivato. La riscossa parte dal Sud e il voto delle regionali manda un messaggio inequivocabile: la partita per il 2027 è apertissima. La linea unitaria voluta dalla segretaria Schlein si conferma vincente: quando il centrosinistra si muove compatto, i cittadini lo riconoscono e lo premiano. Gli elettori hanno respinto chiaramente le politiche antimeridionaliste di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a partire dall’autonomia differenziata. Questo voto apre una fase nuova, in cui a prevalere è la richiesta di serietà, rispetto dei territori e attenzione reale ai bisogni del Paese” così una nota del vicepresidente del gruppo del Pd, Toni Ricciardi.

21/11/2025 - 18:49

“Chiederemo conto nelle sedi opportune dell’utilizzo degli uffici ministeriali per finalità politiche da parte del ministro Giuli. I comunicati diffusi oggi dall’Ufficio stampa del Ministero della Cultura, che invitano espressamente al voto per il candidato Cirielli, sono un fatto gravissimo, che non può passare inosservato.

Il ministro Giuli dovrà rendere conto di quanto accaduto. È inaccettabile che uffici pubblici, finanziati dai cittadini per svolgere funzioni istituzionali, vengano piegati a fini di propaganda politica. Un episodio che solleva interrogativi profondi sul rispetto delle regole e sull’autonomia della macchina pubblica” così una nota del deputato e segretario del Pd Campano, Piero De Luca.

 

21/11/2025 - 16:22

«La decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge sul fine vita approvata dal Consiglio regionale della Sardegna è un atto grave, che va oltre il conflitto istituzionale. È come se il Governo Meloni pretendesse di decidere come ciascuno di noi debba vivere e morire, negando alle persone il diritto fondamentale all’autodeterminazione e alla dignità negli ultimi momenti della propria vita.
La legge sarda nasce da un percorso serio, condiviso, rispettoso delle sentenze della Corte costituzionale e delle linee già tracciate in diverse regioni. Non si sostituisce allo Stato, non crea nuovi diritti, ma garantisce procedure e tutele per evitare che cittadini e famiglie soffrano nell’abbandono istituzionale.
Il Governo sceglie invece la strada dello scontro ideologico, trasformando una questione di umanità in un terreno di propaganda. È un errore politico e morale.

Come Partito Democratico della Sardegna difenderemo in ogni sede il principio che la vita e la morte non possono essere oggetto di imposizione da parte di un esecutivo che rifiuta di affrontare il tema a livello nazionale. Difenderemo la Sardegna, la sua autonomia legislativa e, soprattutto, la libertà delle persone.
La dignità non si impugna. Si tutela.»

 

20/11/2025 - 11:21

“Non siamo di fronte ad un testo di semplificazione. Un testo di legge da 75 pagine, un dossier di 320 pagine non è semplificazione.
Il provvedimento nasceva con 33 articoli. Oggi arriva in Aula un altro provvedimento più che raddoppiato, 74 articoli di cui almeno la metà non sono stati adeguatamente discussi né al Senato né alla Camera, nelle commissioni competenti. Siamo di fronte a un testo sconfinato che viene presentato blindato, mortificando l’attività legislativa e il ruolo di tutto Parlamento.

Quanto nel merito, e mi riferisco all’articolo 11, la ministra Santanchè ha sbagliato ancora una volta a cercare di travestire in semplificazione una norma che serve solo a scippare i Comuni di scelte fondamentali per la mobilità. Il Pd vuole rispondere positivamente alle legittime esigenze delle strutture alberghiere senza però dare un calcio nel sedere ai sindaci e alle autonomie dei territori.

Non possiamo togliere qualsiasi prerogativa e autonomia ai sindaci e alle amministrazioni locali per condizionare le loro scelte solo in virtù delle norme nazionali. Vale per il carico scarico così come per i dehors: questo governo non può continuare a privatizzare porzioni di suolo pubblico a colpi di false semplificazioni!

Le norme non possono essere scritte contro chi poi le deve far applicare. Se l’Anci ci chiede di modificare delle norme, andiamo in quella direzione, cerchiamo insieme una modifica.

In questo modo il Governo getta la maschera. Non è per l’autonomia differenziata, ma solo per la differenziazione. E per avere i pieni poteri per decidere a livello nazionale come e chi differenziare. Il Governo Meloni dimostra che il suo unico obiettivo è poter decidere direttamente, al posto delle autonomie locali e comunali. E questo non va bene”. Lo ha detto in Aula Andrea Casu, deputato della presidenza del gruppo Pd alla Camera e vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, intervenendo sul ddl semplificazione.

 

19/11/2025 - 18:15

«Siamo di fronte a un attacco al Quirinale senza precedenti da parte di Fdi. La situazione è politicamente gravissima. Colpisce la totale opacità delle ricostruzioni pubblicate da La Verità: fonti non chiare, materiali anonimi, comunicazioni di provenienza incerta. C’è da preoccuparsi altro che richieste di scuse. Ma il punto politico, forse, è un altro: questa operazione sembra servire soltanto a coprire i grandi fallimenti della politica economica del governo Meloni. Le preoccupazioni espresse dall’Unione Europea, da Bankitalia, da Confindustria e dal mondo del lavoro e produttivo parlano chiaro. L’esecutivo non sta proteggendo le nostre imprese, nemmeno sul fronte internazionale, come dimostra l’incapacità di affrontare il tema dei dazi imposti da Trump. In questo quadro, stupisce che Meloni continui a sostenere che il suo governo garantirebbe “stabilità” al Paese. Che tipo di stabilità sarebbe mai quella in cui assistiamo a conflitti istituzionali senza precedenti? Nel mirino, negli ultimi mesi, sono finiti il Quirinale, la Corte dei conti, la Ragioneria dello Stato, la magistratura, la stampa, il servizio pubblico radiotelevisivo: tutti presìdi democratici che devono poter agire con piena autonomia.
Stiamo attraversando una fase in cui il governo sembra considerare ogni controllo, ogni istituzione indipendente, come un ostacolo da attaccare. È una deriva pericolosa, che mina la credibilità dell’Italia e la qualità della nostra democrazia.» Così Stefano Graziano, capogruppo del partito Democratico in commissione difesa alla Camera.

19/11/2025 - 16:22

Prendo atto con interesse che, dopo che Salvini ha lavorato contro l'autonomia di Milano in tutti questi anni e ha confuso federalismo con maggiori poteri alle Regioni, il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo sembra ricredersi e scopre oggi la necessità di poteri speciali per Milano. Oggi l'economia del Nord Italia e di Milano è messa a dura prova da scelte che questo Governo della Lega e Fratelli d'Italia ha operato. Dal silenzio sui dazi di Trump, al risiko bancario, passando da tagli alle infrastrutture al rinnovo delle concessioni nazionali a carico dei contribuenti. Milano, nonostante traini l’economia nazionale e debba affrontare sfide epocali, non ha oggi alcuna autonomia fiscale impositiva e resta vincolata alla distribuzione di fondi regionali e nazionali su tutti i capitoli di spesa: trasporti, sport, asili, welfare locale a differenza di Roma Capitale che ha beneficiato di risorse nazionali specifiche e oggi è l'unica realtà amministrativa a godere di autonomia. Magari pensando di mettere in difficoltà le amministrazioni locali, la destra può fingere di non sapere che molte delle questioni che affrontiamo a Milano – dall’urbanistica alla capacità di incidere sulle politiche salariali e sull’abitare, su cui la Regione mantiene poteri esclusivi – non esisterebbero se Milano e la sua area metropolitana avessero le competenze proprie di una vera città-regione. Se vogliamo che Milano sia in grado di trasformare fenomeni globali in occasioni di sviluppo e benessere per chi ci vive è una discussione che non possiamo rimandare. Siamo pronti a confrontarci in Parlamento in modo serio e costruttivo, senza bandierine e senza strumentalizzazioni. Ma se davvero vogliamo dare a Milano i poteri che merita, serve coerenza: non basta un titolo di giornale, serve una maggioranza disponibile a riconoscere che Milano è una risorsa per tutto il Paese, non un concorrente da penalizzare” così in una nota la deputata democratica, Lia Quartapelle.

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