26/03/2024 - 12:04

Presentato pacchetto emendamenti Pd

"Il provvedimento del Governo soprattutto nella parte che riguarda la sicurezza e il lavoro è confuso, tardivo, parziale. Serve un provvedimento ad hoc e un grande piano per la prevenzione. Per questo abbiamo presentato un pacchetto di 51 emendamenti solo sui primi 3 articoli del decreto che riguardano il lavoro e la sicurezza". Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio, Arturo Scotto, che spiega alcuni punti salienti delle proposte emendative del Pd al dl Pnrr: "Il primo tema che poniamo con un emendamento a prima firma Elly Schlein riguarda l'estensione delle regole sulla sicurezza e la salute dai cantieri pubblici a quelli privati. Chiediamo di rivedere l'ipotesi della patente a punti che il governo chiama 'a crediti', vogliamo che venga estesa non solo al settore edilizio ma a tutti i cantieri. La patente a punti deve essere una cosa efficace che funzioni perché cosi come l’hanno congegnata fa acqua da tutte le parti, basta un corso di formazione per eliminare tutte le penalizzazioni. E ancora - prosegue Scotto - chiediamo parità di trattamento economico e normativo per tutti i lavoratori lungo la catena degli appalti, quindi evitare di tagliare per esempio la formazione come nel caso di Firenze. Per questo auspichiamo che venga modificata la normativa sui subappalti a cascata. Ed infine dobbiamo unificare le banche dati Inps, Inail e altre", conclude Scotto.

21/03/2024 - 13:28

“Siamo allibiti che dopo le tragedie di Brandizzo e Firenze non vi sia ancora una risposta organica e corale da parte del governo. Solo interventi spot e nessun decreto ad hoc che tenga insieme tutti gli elementi che compromettono la sicurezza nei cantieri”. Così la vicepresidente del Pd, la deputata Chiara Gribaudo è intervenuta questa mattina nel corso dell’informativa del ministro del Lavoro sui tragici fatti di Firenze stigmatizzando il grave ritardo con cui il governo ha informato il parlamento. “Non è possibile che sia fatta una richiesta di un'informativa urgente su un tema così drammatico il 16 febbraio e sia concessa oggi, che è il 21 marzo. Su questi temi serve un'attenzione maggiore da parte del governo e un continuo coinvolgimento del Parlamento. All’indomani della tragedia di Firenze – ha sottolineato Gribaudo – ci saremmo aspettati da parte del ministro Calderone e della Presidente del Consiglio una riflessione sulle norme modificate solo un anno fa dal governo per reintrodurre i subappalti a cascata, in nome di quella velocità di regolarizzazione dei lavori che sindacalisti e ispettori presenti sul posto il giorno stesso della tragedia hanno riscontrato sui cantieri. Inoltre- ha aggiunto la democratica - non è stato detto nulla su un aspetto che non è un dettaglio e cioè che quei lavoratori non erano lavoratori qualunque, quei lavoratori erano lavoratori migranti. C'è quindi il lecito sospetto che ci troviamo di fronte all'ennesimo caso di sfruttamento e caporalato. Nel merito delle norme sul lavoro contenute nel dl Pnrr – ha aggiunto Gribaudo - serve un cambio di passo, non sono solo le opposizioni a criticare le modalità con cui è stata introdotta la cosiddetta patente a punti e a chiedere una riflessione aggiuntiva: sono tante le voci che stanno criticando il sistema introdotto che non risolvere i problemi e rischia di ingarbugliare ancora di più il sistema”.

20/03/2024 - 16:15

Ministra Calderone, retrocessa a consulente della cabina di regia di Palazzo Chigi

“Troviamo scandaloso che su una materia delicata come la sicurezza nei luoghi di lavoro, in un Paese in cui muoiono tre persone al giorno sui cantieri, si dedichino soltanto tre articoli in uno sgangherato decreto omnibus che serve solo a rafforzare un po’ il potere di Fitto. L’ennesima dimostrazione che di lavoro si occupano altri e non la ministra Calderone, retrocessa a consulente della cabina di regia di Palazzo Chigi”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

“Abbiamo presentato – ha concluso Scotto - 51 emendamenti per chiedere una svolta sull’emergenza morti sul lavoro. Bisogna estendere le regole su salute e sicurezza dei cantieri pubblici anche a quelli privati, occorre una patente a punti vera e non uno strumento aggirabile dai furbetti. La patente a punti va estesa a tutti i settori e non solo all’edilizia. Occorre mettere soldi veri sulla prevenzione e finirla con i condoni mascherati per chi non investe in sicurezza e formazione, garantire parità economica e normativa per chi sta nella catena dei subappalti, assumere più ispettori, chiudere con la stagione della giungla dei contratti pirata e fare esclusivamente riferimento ai contratti comparativamente più rappresentativi nei cantieri. Sono proposte concrete. Il governo non può girarsi dall’altra parte così come ha già fatto con i sindacati nei giorni scorsi. Siamo pronti a collaborare qualora ci siano aperture verificabili. Qualora invece si affronti questo passaggio parlamentare come un fatto ordinario, la nostra opposizione sarà durissima”.

 

20/03/2024 - 15:06

“Ieri con tutta fretta il Ministro Ciriani ha convocato una capigruppo per calendarizzare il passaggio in Aula del ddl sulla cybersicurezza facendoci pensare a ragioni di sicurezza nazionale. Oggi ci viene comunicato che il Governo rinuncia alla procedura d’urgenza. A questo punto ci chiediamo se il Governo ha un’idea chiara su questo argomento, cosa che chiedo da cittadina prima ancora che da presidente del mio gruppo parlamentare. Non stiamo parlando di una delle tante leggi di dubbia utilità che la maggioranza chiede di esaminare in Aula: riguarda una questione d’interesse nazionale. E’ preoccupante la confusione con cui il Governo si sta rapportando a un tema cosi delicato”.

Lo ha detto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, intervenendo in aula a fine seduta.

08/03/2024 - 17:55

“Le dichiarazioni dei ministri Nordio e Crosetto sull’istituzione di una commissione d’inchiesta con poteri inquirenti sul caso dossieraggio sono la conferma che il governo non sta facendo nulla davanti a questo enorme scandalo” così la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, che sottolinea la necessità di “impegnare risorse e competenze qualificate per superare le fragilità dei sistemi informatici della giustizia, audire immediatamente i capi della dna, della guardia di finanza e dell’agenzia della cybersecurity per avere suggerimenti su azioni concrete, chiedere al parlamento di approvare in fretta il ddl sulla sicurezza cibernetica, mettere a disposizione della procura di Perugia uomini e risorse per affrontare il carico di lavoro. È molto grave che il governo stia solo a guardare e che ancora non abbia mosso un dito”.

06/03/2024 - 17:26

“Dalla ministra Calderone, intervenuta oggi in audizione alle camere, ci aspettiamo ancora risposte chiare alle nostre osservazioni e proposte sul tema della sicurezza sul lavoro. Cominciamo con due domande, facili facili. La prima: intende o non intende rimuovere la norma con cui, nel collegato lavoro in approvazione alla Camera, ha soppresso l’obbligo del badge e le relative sanzioni nei cantieri, lasciandolo solo per appalti e subappalti? La seconda, perché, pur di fronte all’evidenza che la maggioranza degli incidenti sul lavoro nei cantieri avviene nella catena degli appalti e subappalti e pur di fronte alla consapevolezza che questo succede perché in questa catena non si cercano competenze che il committente non ha, ma vie per comprimere i salari e aggirare le norme, comprese quelle su sicurezza e salute, non accetta la proposta che le abbiamo fatto, assieme alle forze sociali, di estendere al settore privato ciò che è già previsto per gli appalti pubblici: l’obbligo per l’appaltatore di applicare il contratto, per la parte sia economica sia normativa, siglato, per il settore e territorio in cui opera, dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative? Perché ha stravolto questa nostra proposta prevedendo per l’appaltatore il ben diverso obbligo di applicare il solo trattamento economico dei contratti più diffusi e quindi, in prospettiva, di contratti siglati da associazioni datoriali e da sindacati senza alcuna rappresentatività (altrimenti detti “pirata”) e che aggirano gli obblighi di formazione per la sicurezza sul lavoro?” così la deputata democratica, responsabile nazionale lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.

06/03/2024 - 13:30

Presentata pdl a prima firma Iacono per garantire formazione lavoratori e lavoratrici come diritto universale, certo ed esigibile

“Quando si discute sulla salute e la sicurezza di lavoratori e lavoratrici entrano in atto due questioni che a nostro avviso sono dirimenti: la formazione e i subappalti. Rispetto al primo tema, quello della formazione che per noi significa cultura della prevenzione non pare nemmeno oggi che ci sia la volontà politica di affrontare questo tema in modo serio e concreto.

Il progetto di legge di cui si è discusso ieri e che la ministra ha menzionato riteniamo sia inadeguato; si tratta di una mera nozionistica da propinare agli studenti e non si capisce bene nemmeno quali siano le risorse e le modalità. Sul potenziamento del numero degli ispettori non possiamo non essere d’accordo, ma per noi l’ispezione deve essere per forza associata alla formazione. Formazione che insieme a prevenzione sono i fattori che incidono maggiormente sulla salute e la sicurezza del lavoro. Noi pensiamo che sia essenziale rendere la formazione un diritto universale ed esigibile da ciascun lavoratore e lavoratrice.

E per questo stiamo lavorando da settimane in questa direzione e abbiamo presentato una proposta di legge a mia prima firma proprio sul tema della formazione, per garantire il diritto dei lavoratori ad essere formati.

La formazione deve essere erogata realmente e deve essere un diritto fondamentale di tutti i lavoratori”. Così la deputata del Pd e capogruppo in commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Giovanna Iacono, intervenuta in merito all’audizione della ministra Calderone in commissione.

Sulla seconda questione, quella dei subappalti la capogruppo Pd Giovanna Iacono ha aggiunto: “I tragici incidenti sul lavoro accaduti recentemente hanno fatto emergere con forza che i subappalti consentono spesso di aggirare gli obblighi formativi, mettendo a rischio lavoratrici e lavoratori che hanno minori tutele. Per questo motivo chiediamo che si dica basta ai contratti pirata e che il governo preveda delle misure nell’immediato che estendono le tutele del codice degli appalti al settore privato. Riteniamo che non possano esserci lavoratori di serie A e lavoratori di serie B e attendiamo delle risposte dalla ministra su cosa realmente intende fare nell’immediato su questi due temi fondamentali che abbiamo posto alla sua attenzione. Chiediamo che questi temi vengano toccati in modo più specifico e approfondito da parte del governo”.

01/03/2024 - 12:09

Non affrontano vero tema che riguarda uso distorto e dittatura delle automobili nella rete stradale

“Noi abbiamo affrontato la discussione sul codice della strada con la speranza e l’obiettivo di arrivare ad un risultato che affrontasse il tema del governo e dell’uso delle reti stradali con una filosofia di fondo, ossia la possibilità di incidere su cambiamenti sostanziali che  sono avvenuti nel tempo
sul modo di utilizzare le reti stradali.
Invece purtroppo ci siamo trovati di fronte ad una proposta del Governo minimale, banale, con qualche pennellata e modifica normativa, qualche inasprimento neanche troppo centrato delle norme punitive amministrative o penali, in particolare come ricordavano i relatori del provvedimento sull’uso dell’alcol e della droga alla guida dell’auto, giuste ma parziali e minimali, non sufficienti per colpire e reprimere il distorto uso delle automobili. Noi abbiamo cercato di introdurre una filosofia, un punto di vista nuovo: il fatto che le strade e il codice della strada non sono delle automobili, e che occorre contrastare la dittatura dell’automobile, il suo uso eccessivo, il suo uso distorto e arrogante nei confronti di altri utenti della rete stradale, che sono fragili, indifesi alla mercè di mezzi che se usati male sono delle armi. Non a caso si parla di omicidio stradale. Le statistiche ci dicono che la maggior parte delle morti sulla strada avvengono per eccesso di velocità, anche per casi legati ad un uso distorto dei cellulari alla guida delle auto. Oggi dobbiamo tornare a rimettere al centro l’essere umano, la persona, l’individuo e dobbiamo rimettere in discussione l’assioma che correre in auto è uguale ad efficienza. E qui mi ricollego al progetto di città 30 ossia riportare la velocità all’interno dei centri urbani a 30 km/h orari, che non significa andare in tutte le strade a 30 km/h, ma significa andare a 30 km/h nei centri abitati, nelle zone residenziali, nei centri urbani più popolati, per tutelare proprio l’individuo, le persone più fragili, i cittadini, i pedoni, gli anziani e i ragazzi giovani, chi rinuncia all’auto per andare con i mezzi pubblici e quindi dobbiamo potenziare sicuramente l’uso dei mezzi pubblici e tutta la parte di un uso più ecologico e sostenibile delle strade. Con quel limite di velocità a 30 km/h significa rispettare la vita che si svolge nei centri urbani. In Europa già succede questo. Vogliamo che questa filosofia di vita urbana sia introdotta anche in Italia”. Lo ha detto in Aula Roberto Morassut, deputato Pd e vicepresidente della commissione Trasporti di Montecitorio,  in discussione generale del ddl in materia di sicurezza stradale e revisione del codice della strada.

29/02/2024 - 13:03

“I fatti non si sono svolti come ha raccontato il ministro Piantedosi. A Pisa non era in atto la presa della Bastiglia. Lì c’erano un centinaio di ragazzi, esattamente uguali a quelli che fino a pochi minuti fa erano su queste tribune a seguire i lavori della Camera. C'erano i nostri figli, le nostre figlie, che dovremmo ringraziare perché dimostravano di avere una coscienza politica e civica. A Pisa sono successe cose gravi e il tema che si pone è quello del controllo democratico su come viene gestito l'ordine pubblico. Questo rappresenta un pezzo di democrazia, utile ai cittadini e alle stesse forze dell'ordine. Allora non accettiamo l’accusa che sta avanzando sui mezzi di informazione, tramite le dichiarazioni anche della presidente del Consiglio e oggi del ministro Piantedosi, di strumentalizzazione. Noi esprimiamo solidarietà agli agenti aggrediti ieri a Torino e se c'è qualcuno che sta provando a strumentalizzare quanto accaduto, siete esattamente voi e l'avete messo nero su bianco in queste ore attaccando la sinistra come se fosse quella che fomenta. La libertà d'espressione è uno dei diritti che non deve essere comprimibile in una democrazia liberale. Vi chiedo: vi sentite di operare all’interno di una democrazia liberale o No? Perché altrimenti c'è un problema”.

Così Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Pd ed ex vice ministro dell’Interno, dopo le comunicazioni del ministro Piantedosi sui fatti di Pisa.

“Ma lo sapete - ha aggiunto - che sono 800 giorni che le forze dell’ordine aspettano il rinnovo del contratto? Conoscete i problemi di organico che hanno? Sapete che sono venti mesi che non ricevono il pagamento degli straordinari? Alla Camera è incardinato un Ddl sulla Sicurezza a prima firma Piantedosi, nell’articolo 11 si prevede una reclusione a due anni in caso di blocco stradale. Vuol dire che se tre ragazzini si mettono a protestare davanti a scuola e fermano il traffico si beccano due anni di galera. E voi dite che in questo momento in Italia non c'è un clima che vuole limitare il dissenso? E’ questa l'idea di Paese che avete in testa? Noi - ha concluso - abbiamo in testa tutta un'altra idea d'Italia”.

28/02/2024 - 12:52

Madri incinte e bambini sbattuti in carcere è atto gravissimo

“Da parte del Governo assistiamo all’ennesima istituzione di nuovi reati e a discutibili provvedimenti riguardanti il carcere che non risolvono ma anzi peggiorano le condizioni di vita e di lavoro negli istituti penitenziari e nei cpr, già critiche.
Fa orrore inoltre l’articolo che riguarda il tema delle detenute madri. La maggioranza  modifica addirittura il codice Rocco dell’epoca fascista prevedendo per la prima volta che le madri incinte e i bambini fino ad 1 anno possano finire in carcere. Neppure riteniamo condivisibile la decisione di aumentare il numero delle armi in circolazione, anche alla luce dei recenti fatti che dovrebbero suggerire sul punto maggiore cautela”. Lo dichiara Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd.

28/02/2024 - 12:28

Art.11 gravissimo, trasforma blocco circolazione fisico da illecito amministrativo a reato penale

“Per l’ennesima volta il governo e la maggioranza pensano di risolvere i problemi inventandosi nuovi reati o aggravando le pene senza dotarsi di nuovi strumenti per aggredire alla radice i fenomeni criminali.
La sicurezza non la puoi garantire solo con le forze dell’ordine ma allo stesso tempo non si può garantire nemmeno senza di esse. E quindi cosa significa questo? Significa che dobbiamo trovare un equilibrio tra interventi di sicurezza urbana e partecipata da un lato e quelli di repressione tradizionali.
Un altro punto molto grave è la repressione del dissenso; l’art. 11 del ddl sicurezza non garantisce il diritto a manifestare in modo democratico e cosa gravissima trasforma il blocco della circolazione con la sola presenza fisica da un illecito amministrativo in un reato penale”. Lo dichiara Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Pd, che dopo gli scontri di Pisa ha rilanciato la proposta del Pd di introdurre i codici numerici sui caschi degli agenti e l’utilizzo delle body-cam.

27/02/2024 - 14:18

Mauri: subito codici numerici su caschi agenti e body cam

“Dobbiamo garantire l’ordine pubblico e al contempo il diritto di manifestare liberamente e in sicurezza. L’espressione democratica del dissenso è fondamentale tanto quanto lo è per le forze dell’ordine lavorare in sicurezza garantendo l’ordine. Per questo il Partito democratico presenterà emendamenti al ddl sicurezza per introduzione dei codici alfanumerici sui caschi degli agenti impegnati nei servizi di Ordine Pubblico e con l’estensione dell'uso delle body-cam”. Lo dichiara Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Pd, già vice Ministro dell’interno con delega alla Pubblica sicurezza, a proposito del ddl sicurezza che verrà incardinato oggi nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera.
“Presenteremo anche emendamenti per l’abolizione della cosiddetta norma anti dissenso, prevista dall’art. 11 del ddl a prima firma Piantedosi, una norma profondamente intimidatoria che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni anche semplicemente per chi fa un presidio per strada. Dobbiamo garantire l’ordine ma soprattutto la libertà di espressione e la democrazia che sono principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione”, aggiunge Mauri.

15/12/2023 - 13:01

“Nell’ambito della discussione sull'evoluzione dello sviluppo strategico dei porti in atto, che comprende governance, sviluppo infrastrutture e accompagnamento delle transizioni, bisogna mettere al centro anche la tutela del lavoro. Ho presentato in merito una proposta di legge alla Camera per inserire il lavoro delle figure professionali operative portuali tra i lavori usuranti, alla luce di alcune caratteristiche come il lavoro notturno, il lavoro in quota, il clima e i ritmi pressanti. Tra le categorie a cui la proposta si rivolge ci sono i gruisti; gli addetti al rizzaggio e derizzagio; gli operatori portuali polivalenti sottoposti ogni giorno a condizioni di lavoro particolarmente difficili. Con questa proposta i lavoratori portuali avrebbero diritto a un pensionamento anticipato, che garantirebbe la possibilità di non proseguire l’attività oltre certi limiti di età, dopo i quali è maggiormente a rischio la loro sicurezza. Faremo in modo che il governo non si dimentichi di questo tema che durante le audizioni è stato sottoposto all’attenzione del Parlamento da parte di diversi soggetti, come sindacati e rappresentati delle compagnie e imprese portuali, che hanno chiesto fortemente questa modifica”. Così la deputata e vicecapogruppo PD alla Camera Valentina Ghio che ha presentato una proposta di legge a sua prima firma al Parlamento.

30/11/2023 - 13:36

Dichiarazione di Marco Simiani, capogruppo Pd Commissione Ambiente

“E’ soltanto con gli investimenti di oggi che possiamo cercare di prevenire i disastri di domani. E noi non accettiamo più la solita cantilena della mancanza di risorse, perché questa destra ha trovato i soldi per poter fare opere faraoniche e paradossalmente i fondi di sviluppo e coesione che sono destinati al Ponte sullo Stretto potevano essere utilizzati per mettere in sicurezza le infrastrutture e realizzare vie di fuga efficaci nei Campi Flegrei. Si tratta di una precisa scelta politica.” Così Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente, intervenendo in aula per motivare il voto contrario del Pd al decreto sul rischio sismico dei Campi Flegrei . Per l’esponente del Pd “il dovere delle Istituzioni, della politica, è quello di dare risposte alla popolazione, non tranquillizzarla solo per ottenere il consenso. Non dobbiamo aver paura di dire che Campi Flegrei sono il nostro “supervulcano”, un sistema complesso e giovane, composto da una trentina di vulcani, formatosi circa 60 mila anni fa per collasso dopo una eruzione di circa 80 chilometri cubi di magma. Ribadire ciò non è allarmismo, è geologia.” Per Simiani, “il decreto presenta molte lacune, a cominciare dalla mancata analisi sull’attività vulcanica,  una impostazione talmente riduttiva che è stata confutata dallo stesso ministro Musumeci  che con   le sue dichiarazioni – poi rimangiate-   ha provocato solo caos.” “Siamo purtroppo lontanissimi – ha concluso Simiani- da come dovrebbe essere gestita la situazione. Per questo motivo le proposte che il Partito Democratico aveva avanzato partivano proprio dalla necessità di stanziare risorse adeguate per risolvere la vulnerabilità sismica dei patrimonio edilizio privato - anche per evitare rischiose ripercussioni sul mercato immobiliare – rinnovando la possibilità di usufruire di un super sisma bonus  per gli interventi di mitigazione previsti a seguito dell’analisi di vulnerabilità nell’area flegrea. Così come per noi era prioritario l’avvio immediato all’esercizio delle gallerie di collegamento tra la Tangenziale di Napoli e il Porto di Pozzuoli.  Infine,  avevamo chiesto assunzioni di personale da parte degli enti locali interessati, nonché per le attività di presidio del territorio, in deroga ai tetti di spesa, di agenti di polizia locale a tempo determinato. Qui occorre soprattutto prevenzione ma se non si individuano con chiarezza i rischi non può esserci alcun intervento efficace” .

28/11/2023 - 17:18

“Con questo decreto sull’immigrazione siamo arrivati a quota quattro, uno a trimestre, come le vecchie pagelle di una volta. Avete introdotto la norma incivile sulla cauzione di 5mila euro per non finire in un centro di accoglienza, fino all'accordo con l’Albania che costerà molto, complicherà tanto e non risolverà nulla. La realtà è che non sapete come gestire quella che da molti anni oramai battezzate come un'emergenza, ma che emergenza non è. Perché fenomeno che appartiene a questo nostro tempo ed è per questo che chiede uno sguardo coerente sul piano umano con i nostri principi di civiltà. Noi pensiamo che queste norme calpestano la Costituzione”.

Lo ha detto il deputato democratico, Gianni Cuperlo, annunciando il voto contrario del Gruppo Pd al Dl Immigrazione.

“Viene cancellato lo Stato di diritto - ha aggiunto - quando si stabilisce, come fate in questo decreto, l’espulsione di persone che vivono in Italia e sono integrate nel lavoro. Da domani, infatti, si potrà venire espulsi a discrezione del ministro dell'Interno per supposti gravi motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato. In alcuni casi la misura sarà disposta direttamente dal prefetto, con misure più restrittive anche sul diritto di difesa. Violando tre sentenze della Corte Costituzionale e con una misura inedita decidete di colpire i più fragili, i minori stranieri non accompagnati, una terminologia che sa molto di polvere e burocrazia. Ma parliamo di sedicenni partiti spesso dal girone più infernale del mondo, lì dove si muore di fame o di guerra. Ragazzini che rischiano di essere collocati in un centro per adulti con una promiscuità vietata dalle stesse norme europee. Occorrerebbero risposte - ha concluso - guardando a quei 25mila corpi in fondo al Mediterraneo che mai vedranno una sepoltura e invece votate un decreto che peggiorerà le cose. Poi a marzo, con il primo caldo e il mare più clemente, tornerete qui in Parlamento per un quinto decreto per fermare l'emergenza che non c’è”.

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