03/06/2025 - 19:13

“Il decreto Infrastrutture è l’ennesimo provvedimento senza bussola, senza una visione strategica per il Paese. Un mosaico disomogeneo di norme, che affrontano temi cruciali in modo frammentato e sbilanciato, con un unico punto fermo: l’ossessione del governo per il Ponte sullo Stretto”. Lo ha detto in Aula alla Camera, Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo dem, nel corso delle dichiarazioni sulle pregiudiziali di costituzionalità.

“Nel merito – ha proseguito l’esponente Pd – questo decreto è carente di risorse, svuotato nei contenuti su porti, infrastrutture ferroviarie, mobilità sostenibile, interventi per la rete idrica.
Una scelta miope, che mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Il Ponte, invece, assorbe tutto: 14 miliardi per un’opera inutile e dannosa, con criticità ambientali irrisolte, rischio sismico e una sproporzione di costi che dovrebbe preoccupare”.

“Sussistono poi – ha concluso Ghio - i pericoli legati alla legalità. È grave il tentativo, sventato grazie all’intervento del Quirinale, di centralizzare i controlli antimafia sul Ponte sotto il ministero delle Infrastrutture. Nel frattempo il capitolo porti è rimasto un titolo vuoto: non solo assistiamo al fermo sulle nomine dei nuovi presidenti delle Autorità di sistema portuale che, in attesa che le forze politiche di maggioranza si mettano d'accordo, sono lasciate in stallo con commissariamenti che in alcuni casi, come Genova durano da quasi due anni. Questo decreto è il simbolo di una politica infrastrutturale improvvisata, senza alcuna forma di pianificazione, con una sproporzione devastante per il Paese fra promesse annunciate e risultati reali. Il ministro Salvini esca dalla sua ossessione personale e costosa del Ponte e dia al Paese una vera politica per le infrastrutture.

 

30/05/2025 - 17:53

“La reazione scomposta del sottosegretario Molteni alla legittima reazione sui social degli idonei traditi dal Governo Meloni che hanno visto bocciare gli ordini del giorno che avevamo presentato per chiedere finalmente un impegno concreto per lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi per vice ispettori e le altre necessarie a colmare le attuali carenze nella dotazione organica  della Polizia di Stato tradisce una visione sbagliata e pericolosa” così il deputato, Andrea Casu, che ha presentato insieme alla vice presidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo due ordini del giorno sul tema in parlamento nel corso della discussione del decreto sicurezza. “Le forze dell’ordine - aggiunge Casu - meritano rispetto sempre e le scelte che riguardano il loro potenziamento devono essere prese in modo trasparente come abbiamo chiesto di fare in Parlamento con l’intervento della Segretaria Schlein che ha ricordato alla Presidente Meloni le stesse identiche parole usate in passato quando era all’opposizione e che oggi evidentemente ha dimenticato.
Cosa intende il sottosegretario Molteni - aggiunge Casu - quando si rivolge personalmente a singoli utenti delusi che hanno commentato le sue pagine social scrivendo “allora aspetterai il Pd al Governo per lo scorrimento” o “sapranno i suoi colleghi sicuramente a chi rivolgere la richiesta di scorrimento” o ancora peggio “auguri e in bocca al lupo”. Chiederemo con un’interrogazione conto alla Presidente Meloni e al ministro Piantedosi per queste parole, non permetteremo che chi ha ruoli di Governo utilizzi la propria posizione di potere per intimidire la legittima reazione delle persone stupite per l’incoerenza del Governo Meloni o peggio subordini le proprie scelte politiche e assunzionali al consenso social che viene espresso nei propri confronti” conclude Casu.

30/05/2025 - 15:34

A rischio migliaia di posti di lavoro.

“L’articolo 18 del decreto Sicurezza varato dal governo Meloni rischia di infliggere un colpo mortale all’intera filiera della canapa industriale, vietando importazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze. Una norma ideologica, priva di fondamento scientifico, che mette a rischio un settore in crescita e con un forte potenziale occupazionale, in particolare tra i giovani.” Lo dichiara la deputata Antonella Forattini, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.

“Si parla di circa 23.000 lavoratori coinvolti e di un fatturato – prosegue l’esponente dem - che si aggira intorno al miliardo di euro. Si tratta di giovani imprenditori che hanno creduto in questo settore, investendo risorse e sviluppando un’industria in grado di produrre ed esportare non solo infiorescenze, ma una vasta gamma di prodotti derivati. Ora, dall’oggi al domani, questa categoria rischia di essere criminalizzata, senza alcun ammortizzatore sociale o forma di compensazione”.

“Nonostante gli appelli del settore e delle associazioni di categoria – conclude Forattini - l’esecutivo ha tirato dritto per pura ideologia, ignorando le evidenze economiche, occupazionali e scientifiche. Ma il Partito Democratico non resterà a guardare. Continueremo questa battaglia in Parlamento e fuori, a fianco delle imprese e dei lavoratori. Inoltre, rilanciamo la nostra proposta di legge sulla cannabis terapeutica, su cui il governo continua a non dare risposte, ma il tempo del silenzio è scaduto”.

 

29/05/2025 - 18:30

“Questo provvedimento ha un obiettivo molto chiaro: il governo accelera l'approvazione della Camera per dare in pasto all'opinione pubblica l'idea che si vuole occupare del tema della sicurezza. Vuole semplicemente nascondere i dati fallimentari sul contrasto alla criminalità e la totale assenza del rafforzamento del personale, dei mezzi e gli strumenti per le forze dell'ordine. E per farlo, mostra la sua faccia feroce consapevole di non voler spiegare il perché dal 2022 ad oggi, ogni anno, aumentano i reati di sangue”. Lo dice il deputato Pd Andrea Gnassi intervenendo in aula alla Camera in dichiarazione di voto sul dl Sicurezza.
“Il governo Meloni - continua l'esponente dem - evita il confronto, vieta la discussione. Scappa e introduce 14 nuove fattispecie di reati e 9 aggravanti: manda in carcere i bimbi per le colpe commesse dalle loro madri e si accanisce sugli studenti e gli operai per impedire di manifestare in strada  la propria opinione e sollevare le questioni lavorative”. “Assistiamo al record della popolazione carceraria, dei crimini commessi e delle fattispecie di reato. La sicurezza è uno di quei temi che tengono insieme il Paese e questo Governo non sa da che parte prenderlo. Quello del Dl Sicurezza è un sistema che auto genera crimini e recidive e che ha creato un aumento esponenziale di crimini e allo stesso tempo di detenuti negli ultimi due anni. Nel frattempo si taglia sui rinforzi delle forze dell’ordine nei territori lasciando i Comuni da soli e non si investe sulla riqualificazione urbana, su sistemi di integrazione sociale, sulla crescita delle comunità. Dati alla mano, il Governo fa la faccia feroce per nascondere il fallimento. Sulla pelle delle persone. Dati alla mano , possono raccontarla come vogliono ma il governo è totalmente privo di una strategia sul tema della sicurezza”, conclude Gnassi.

29/05/2025 - 17:52

“Quella che il Pd sta utilizzando è un antico strumento della democrazia parlamentare che si chiama 'filibustering', una tattica di ostruzionismo al fine di impedire o ritardare l'approvazione di una legge. Questo segnale forte significa che si è oltrepassato un confine invalicabile e che non resta altro alle opposizioni di usare il proprio corpo e la propria voce per lanciare dei messaggi d'allarme per il mantenimento della democrazia e continuare a rappresentare gli elettori. Il governo ha scelto la forzatura totale e si è barricata dietro un silenzio assordante, umiliante per il Parlamento. Non c'è stata data, e non ci sarà neanche al Senato, la possibilità di discussione e attività emendativa su più di metà degli articoli che compongono il provvedimento. Questa è dittatura della maggioranza, non democrazia parlamentare”. Lo dice il deputato Federico Fornaro, Segretario d'Aula Pd, intervenendo nella dichiarazione di voto sul Dl Sicurezza.
“Il dissenso in uno stato democratico – sottolinea Fornaro - è un diritto fondamentale nel rispetto delle leggi, reprimerlo come fa il governo Meloni, è fuori dalla cornice di una democrazia liberale”. “Il governo introduce reati penali in un decreto, è una oggettiva forzatura. Quattordici nuove fattispecie penali introdotte e nove aggravanti rappresentano un complesso di norme pericolose per la nostra democrazia e per le modalità con cui si è scelto di approvarle”, conclude Fornaro.

 

29/05/2025 - 16:51

“Quello che andiamo a votare è un insieme di norme che creano solo insicurezza, uno dei più clamorosi fallimenti del governo Meloni. Il governo agisce con la clava e con il furore ideologico senza alcuna strategia sul tema della sicurezza. Dopo quasi tre anni, l'esecutivo è costretto ad ammettere che i reati di violenza sono aumentati dal 2022 ad oggi in maniera costante: un clamoroso disastro che il ministro Piantedosi conferma pubblicando i dati sui reati in Italia. Il governo Meloni usa il tema della sicurezza solo per fare propaganda, demagogia e per farsi bello sui social mentre non investe un solo euro e non ha neanche uno straccio di piano per garantire un miglioramento di qualità della vita nelle città italiane”. Lo dice il deputato Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia, nella dichiarazione di voto del Dl Sicurezza.
“Gli organici delle forze dell'ordine – aggiunge l'esponente dem - rimangono scoperti e mancano le risorse per la prevenzione dei crimini, unica strada per limitare le condizioni di insicurezza. Questo governo pensa solo alla repressione sapendo che, così facendo, non si ottengono risultati. Nessun cittadino si sente più sicuro dopo l'approvazione delle trenta nuove norme varate dal governo. Il fallimento è assicurato e porterà a nuovi provvedimenti ancora più repressivi e a creare nuovi reati. Tante chiacchiere e zero risultati da parte di un governo campione delle contraddizioni.”, conclude Gianassi.

29/05/2025 - 16:50

“Questo dovrebbe essere chiamato decreto percezione. Non c'è nulla sul tema della sicurezza ma solo elementi che alimentano paura e deterrenza, un processo lento che immaginavo come insipienza politica, ma mi sbagliavo. Il governo Meloni, invece, è consapevole di quello che sta facendo: non vuole dare maggiore sicurezza ai cittadini o dare risposte su quello che non funziona, ma vuole smontare, pezzo per pezzo, il processo democratico. Pensa che il consenso elettorale sia al di sopra dello stato di diritto e uccide la democrazia gradualmente come nel principio di Chomsky della rana nell'acqua bollente”. Lo dice il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd, intervenendo in dichiarazione di voto sul Dl Sicurezza.
“Tutti i provvedimenti – sottolinea l'esponente dem - dai rave party clandestini alla libertà di stampa, dalla delegittimazione della magistratura alla resistenza passiva come atto di violenza, sono disastrosi. Con voi anche Gandhi andrebbe in carcere. Quindi pongo di nuovo la domanda: ha ancora senso il ruolo del Parlamento o continuerete in maniera cieca fino a mettere in discussione anche l'Assemblea legislativa, perché luogo inutile?” “Questo governo pensa di scendere alle vallate con l'elmo con le corna immaginando di essere i barbari sognanti che hanno risolto i problemi della democrazia”, conclude Ricciardi.

 

29/05/2025 - 16:30

“Dai manganelli di Piantedosi contro gli studenti a questo decreto, il governo trasforma il nostro Paese in una democratura. Con il reato di blocco stradale non violento si nega il diritto costituzionale dei cittadini e delle cittadine ad esprimere un libero dissenso. Alle giovani generazioni Meloni impone ordine e disciplina violando libertà fondamentali di cittadinanza. Dietro alla forma di un provvedimento che avete chiamato furbescamente ‘decreto Sicurezza’ si nasconde la sostanza di un ‘decreto Repressione’. Ma sappiate che i cittadini e le cittadine non credono più alla favoletta che li state proteggendo, assicurando loro sicurezza mentre li private dei diritti fondamentali come quello a manifestare. Il re è nudo e i primi ad accorgersene sono stati proprio i più giovani. Avete iniziato questa legislatura con la penalizzazione dei rave party, avete proseguito con provvedimenti liberticidi come Cutro, Caivano e i decreti immigrazione. Da quando governate avete aggiunto 48 nuovi reati al codice penale e non vi è alcuna prova che questo abbia aumentato il livello di sicurezza personale dei cittadini. Anzi, i dati del ministero dell’Interno confermano il contrario. State per approvare una legge ignobile, che mistifica la realtà sulla sicurezza e dimostra quanto siate vigliacchi nel lanciare il sasso e nascondere la mano con una norma indegna per la nostra storia democratica”.

Così Sara Ferrari, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula sul dl Sicurezza.

 

 

29/05/2025 - 15:45

“Con questo provvedimento oggi si consolida una prassi di svilimento e umiliazione del Parlamento, con la maggioranza assente e silente che evidenzia ancora di piu' l’impostazione autoritaria e antidemocratica di questa norma.
La destra sta facendo un’operazione di pura propaganda, che pero’ manda i bambini in carcere, vieta ai lavoratori di manifestare per salvare il proprio posto di lavoro, punisce duramente chi legittimamente protesta con la resistenza passiva.
Una propaganda costruita per coprire l’incapacità strutturale del Governo di affrontare i veri problemi del Paese: i salari, i giovani costretti a scappare, il costo della vita sempre più inconciliabile con i redditi delle famiglie.
Anziché governare questa maggioranza insegue i fantasmi dell’insicurezza parlando alla pancia del Paese, senza mai offrigli soluzioni reali.
Questo decreto non offre un euro in più alle forze dell’ordine, non prevede alcun piano strutturale per rafforzare l’organico, non investe nella formazione, non innova i sistemi di prevenzione. Nulla. Solo nuovi reati bandiera, meno garanzie, meno diritti, certamente non sicurezza.
La sicurezza vera si costruisce con più giustizia sociale, più istruzione, più lavoro stabile, piu’ partecipazione democratica. Temi sui quali il Governo continua a non dare risposte ”. Lo ha detto in Aula Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera dichiarando parere contrario al dl sicurezza.

29/05/2025 - 15:30

“Ci apprestiamo a votare l’ennesimo decreto legge che è parte di un disegno che sta lentamente ma costantemente restringendo lo spazio dei diritti, concentrando il potere decisionale nell’esecutivo e mortificando il ruolo del Parlamento. È pura propaganda. Ma tra la propaganda e la realtà c’è una grande differenza. Così il deputato Paolo Ciani, vicecapogruppo Pd-Idp e segretario di Demos intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto sul Dl sicurezza.

“In Italia – ha proseguito l’esponente Pd-Idp - esiste un tema di sicurezza: la violenza sulle donne, le morti sul lavoro, il lavoro povero, la lotta alla criminalità organizzata, grande assente di questo ‘pacchetto sicurezza’, le morti in mare, i suicidi in carcere. Invece la destra colpisce il diritto di manifestare, si inventa norme etniche che mettono i bambini in carcere, equipara la resistenza passiva non violenta alla rivolta, interviene sui servizi segreti, che su autorizzazione del presidente del Consiglio, potranno avere un ruolo attivo nella direzione o organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico, e purtroppo non è uno scherzo. Ad una società complessa questo governo ha un’unica risposta, più carcere, più pene, più repressione: infatti crea 14 nuove fattispecie di reato e 9 nuove aggravanti”.
“Ma – ha concluso Ciani - il carcere in Italia, secondo la Costituzione, non dovrebbe avere un ruolo repressivo, ma di rieducazione; invece in carcere si soffre e si muore, con un sovraffollamento del 150%, carenza di personale, strutture fatiscenti e attività minime. L’ultimo suicidio è di due giorni fa, a Varese in un carcere che per le norme italiane è ‘dismesso’ dal 2001 e invece ospita il doppio delle persone previste. Questa è la realtà. E smettetela di dire che voi sareste dalla parte delle forze dell’ordine e noi no. Chi protesta, lo fa contro di voi e le vostre politiche, non contro le forze dell’ordine, di cui voi vorreste snaturare le funzioni. Noi siamo qui da giorni utilizzando ogni mezzo democratico per dire che non ci stiamo. Che la sicurezza non si costruisce con più carcere, ma con più scuola, più casa, più lavoro, più cultura, più solidarietà. E continueremo, insieme a tanti, a difendere la nostra democrazia, i suoi valori, la sua umanità. Perché è da lì, e solo da lì, che può venire una sicurezza vera, condivisa, profonda, per tutti”.

 

 

29/05/2025 - 15:24

“Con questa dichiarazione intendo esprimere il mio voto contrario al decreto Sicurezza, frutto di una gestione istituzionale profondamente discutibile. Un provvedimento che costituisce una grave lesione dei principi democratici e costituzionali, come sottolineato anche da oltre 230 tra studiosi e docenti di diritto costituzionale. L’utilizzo dello strumento del decreto-legge per eludere il confronto parlamentare su un disegno di legge già in avanzata fase di discussione rappresenta un precedente pericoloso e un abuso evidente del principio di urgenza. Il contenuto del decreto introduce misure sproporzionate e autoritarie che compromettono i diritti fondamentali dei cittadini. Si colpiscono forme di dissenso civile, si autorizza l’uso delle armi anche da parte di agenti fuori servizio, e si introducono strumenti come il daspo urbano, violando la presunzione di innocenza. Il provvedimento colpisce duramente anche il settore della canapa industriale, mettendo a rischio oltre 3mila imprese e 23mila lavoratori. Un comparto che vale un miliardo di fatturato annuo diventa fuorilegge e viene spazzato via senza un confronto, senza un periodo di transizione, senza alcuna valutazione seria né delle conseguenze economiche, né della coerenza con il diritto europeo. Per responsabilità istituzionale e rispetto della Costituzione, rifiutiamo una deriva autoritaria che mina le fondamenta del nostro ordinamento. Chiediamo l’apertura di un dialogo serio, trasparente e rispettoso del ruolo del Parlamento e dei diritti dei cittadini”.

Così la capogruppo del Pd in commissione Agricoltura, Antonella Forattini, intervenendo in Aula alla Camera sul decreto Sicurezza.

 

29/05/2025 - 15:23

“Esistono due modi per parlare di sicurezza. Quello di costruire protezione sociale, valorizzare le persone, tutelarle in ogni ambito di vita, garantire libertà di espressione e di opinione, anche di protesta pacifica. E quello di creare ed alimentare paure, individuare colpevoli o possibili colpevoli, pensando che la forza della repressione  e l’aumento dei reati sia la soluzione anche a costo del restringimento di libertà personali. Questa è l’idea della destra di sicurezza, espressa attraverso questo vergognoso atto. Un atto che colpisce i deboli, immigrati e carcerati, impedisce la libera e pacifica protesta, istituisce nuovi reati in tal senso, nel contempo si alleggerisce il contrasto a evasione e mafia, minando la sicurezza sociale. Ma soprattutto l’iter di questo atto, dimostra come venga meno la tutela della sicurezza prioritaria, quella delle regole democratiche e del confronto. Si è agito sostituendo un Disegno di Legge con un decreto, commissariando su un tema come questo la funzione del parlamento. Su questo riflettiamo, parliamo al Paese suscitando quella pacifica, ma ferma ribellione ad un’idea sicuritaria dello Stato che non appartiene alla nostra Repubblica e non è costituzionalmente tollerabile”. Lo ha detto in Aula Gian Antonio Girelli deputato pd e vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sul COVID, dichiarando il parere del Pd nettamente contrario al Dl sicurezza.

29/05/2025 - 15:05

"Mi sono recata diverse volte in visita ispettiva presso i cpr della Sicilia occidentale, quelli di Milo a Trapani e di Pian del Lago a Caltanissetta e ho riscontrato le condizioni inumane ed estreme in cui sono costrette a vivere quelle persone, condizioni che peggiorano sempre di più. Purtroppo non tutte quelle storie sono a lieto fine. Io credo che non sia accettabile che per mera propaganda si continui a negare la dignità di quelle persone, la loro salute e la loro sicurezza. Quei cpr vanno chiusi, non sono luoghi di accoglienza, ma di tortura.
Il governo però con questo decreto inasprisce le disposizioni di trattenimento in queste strutture dei migranti e aumenta la repressione del dissenso. Le nostre città e i nostri territori continuano ad essere insicuri perché questo governo non pensa a misure efficaci di prevenzione contro la criminalità, ma solamente a reprimerla". Lo ha detto in Aula la deputata del Pd, Giovanna Iacono, intervenendo sul suo odg al dl sicurezza.

29/05/2025 - 14:39

“Il decreto Sicurezza introduce 14 nuovi reati e aggravanti, in molti casi in palese violazione del principio costituzionale della proporzionalità. Ci troviamo dinnanzi ad un obbrobrio dettato dalla volontà della destra di innalzare una bandierina ideologica con i colori della propaganda politica e dell’inciviltà. Un manganello giuridico rivolto verso chi protesta contro un licenziamento ingiusto o contro politiche sbagliate riguardo i cambiamenti climatici. Voglio però segnalare il clamoroso e colpevole errore che riguarda il comparto della canapa industriale: cartina al tornasole di questa folle deriva. Stabilire per legge che le infiorescenze di canapa sotto i limiti di legge italiane ed europee saranno, comunque, considerate come uno stupefacente è una decisione antiscientifica, grave e assurda. Abbiamo tentato di fare ragionare la maggioranza fin dalla presentazione, un anno e mezzo fa, del disegno di legge, poi tramutato in decreto. Gli abbiamo chiesto di fermarsi: il tempo c'era. Abbiamo evidenziato tutti gli aspetti giuridicamente discutibili della norma sulla canapa. Abbiamo raccolto il grido d'allarme di tanti imprenditori, per lo più giovani. Questa destra non ha voluto ascoltare nessuno e ha preso in giro un intero comparto, raccontando che avrebbe trovato soluzioni che, però, non sono mai arrivate. Noi continueremo a chiedere di tutelare i 23mila operatori e le migliaia di famiglie per garantire i necessari ammortizzatori sociali e le risorse per la gestione delle giacenze dentro una transizione forzata”.

 

Così il capogruppo Pd in Commissione parlamentare d’inchiesta sugli Ecoreati e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

 

29/05/2025 - 14:37

“Annuncio con fermezza il voto contrario del mio gruppo parlamentare al decreto Sicurezza. Un provvedimento che non risponde alle esigenze concrete di tutela dei cittadini, ma rappresenta invece un atto politico repressivo e ideologico. Non si tratta di una misura tecnica, ma di un intervento che incarna una preoccupante torsione autoritaria del nostro ordinamento. Il decreto contiene norme eterogenee, alcune delle quali già rigettate per incostituzionalità, riesumate ora tramite decreto in spregio al confronto parlamentare. Tra i punti più critici vi è la norma sulla detenzione delle madri con figli piccoli, che cancella il principio del superiore interesse del minore, consentendo la reclusione anche in fase cautelare. Grave è anche l’estensione dei poteri ai servizi segreti, senza adeguati contrappesi democratici, e la criminalizzazione del blocco stradale, con pene sproporzionate che minacciano il diritto di manifestare. Infine, l’introduzione della nuova aggravante per reati commessi nei pressi di infrastrutture ferroviarie appare giuridicamente infondata e strumentale. Questo decreto non garantisce maggiore sicurezza. Al contrario, svuota lo Stato di diritto e indebolisce la democrazia. Per queste ragioni, il nostro voto è contrario, in nome della libertà, della giustizia e della Costituzione repubblicana”.

Così il deputato democratico della commissione Giustizia, Marco Lacarra.

 

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