05/12/2025 - 12:01

"La legittima, e doverosa, condanna del regime del terrore e dei crimini di guerra e contro l'umanità commessi dal governo israeliano a Gaza e in Cisgiordania non può in alcun modo essere confusa con l'antisemitismo. L'odio contro gli ebrei è un male che va combattuto senza tentennamenti e ovunque si manifesti, ma confonderlo con la critica e la condanna alle politiche di Netanyahu e dei suoi ministri, per altro sotto indagine da parte della Corte penale internazionale e della Corte internazionale di giustizia, sarebbe un grave errore. Un errore che rischierebbe anche di minare la difesa del diritto internazionale, dei diritti umani e l'autorevolezza degli organismi multilaterali.
Per questo non sono favorevole a leggi che rischiano di equiparare antisemitismo a critica aspra al governo Netanyahu. Bene ha fatto il Pd a chiarire che al Senato si è trattato di un'iniziativa di singoli senatori e che non è questa la linea del partito". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

05/11/2025 - 10:24

“Ha vinto contro i miliardari, contro Donald Trump ed Elon Musk, contro una macchina del potere che sembrava imbattibile.
Ha vinto parlando chiaro, guardando le persone negli occhi, rimettendo la politica dove deve stare: per strada, tra la gente.
Ha parlato di affitti che divorano stipendi, di autobus gratuiti, di scuole accessibili, di supermercati pubblici per combattere il carovita, di un’economia che non lasci indietro nessuno.
Ha difeso Gaza, la giustizia sociale, i diritti civili.
Ha detto le cose come stanno, senza paura di perdere voti o di urtare i potenti.
Per questo Zohran Mamdani, figlio di migranti, musulmano, socialista democratico, cresciuto tra le scuole pubbliche del Bronx e del Queens, non ha semplicemente vinto: ha stravinto.
E lo ha fatto come si dovrebbe sempre fare: mettendo gli orecchi a terra, tra la gente.
Ascoltando, camminando, rispondendo ai problemi veri, non alle chiacchiere dei talk show o alle lezioni di chi da trent’anni perde le elezioni e continua a spiegarti come si vince.
Oggi è davvero un bel giorno.
Complimenti, Zohran.
Buon lavoro, sindaco Mamdani”. Lo scrive su Facebook Marco Furfaro, deputato e responsabile Welfare del Pd.

30/10/2025 - 13:07

"Ennesimo, vergognoso attacco dell'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danon contro Francesca Albanese e il suo ultimo rapporto in cui presenta le prove della complicità di 63 stati, incluso quello Italiano, con il genocidio che Israele ha perpetrato a Gaza.
Il copione è noto: la relatrice speciale dell'Onu sui territori palestinesi occupati presenta un nuovo, scrupoloso e dettagliato, rapporto e parte l'attacco a testa bassa, il tentativo di delegittimazione e, addirittura, di mostrificazione. E questa volta l’ambasciatore israeliano arriva ad  accusarla anche di essere “una strega fallita”. Ci manca solo che qualcuno accenda il rogo.
A fare eco a questo inaccettabile attacco ad Albanese arriva anche l'Italia che per voce dell'ambasciatore all'Onu definisce il rapporto "totalmente privo di credibilità e imparzialità".
Albanese non ha fatto altro che raccogliere le prove di quello che è sotto gli occhi di tutte e tutti da almeno due anni: molti paesi, inclusa l’Italia, sono complici del genocidio a Gaza, e inadempienti verso la pronuncia della Corte internazionale di giustizia che chiede agli stati di mettere in campo misure che prevengano e impediscano il genocidio. In questi due anni la complicità di molti paesi  con il genocidio, è stata denunciata non solo dalle opposizioni degli stati coinvolti, ma anche da esperti di diritto internazionale, osservatori indipendenti, accademici, organizzazioni umanitarie che operano in territori di guerra, perfino da associazioni israeliane che si occupano di diritti umani. Nulla di quello che serve per impedire il genocidio è stato fatto: nessuna condanna dei crimini commessi da Netanyahu, nessuna sanzione, le armi sono continuate ad arrivare a Israele che ha continuato a vendere a molti paesi sistemi di difesa, nessuna sospensione dell’accordo Ue-Israele.
Aggredire Albanese con una tale violenza non cambierà la realtà e non fermerà né lei né i milioni di persone che hanno a cuore il destino del popolo palestinese e il rispetto del diritto internazionale". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

28/10/2025 - 17:19

"Solidarietà a Emanuele Fiano a cui è stato impedito di parlare all'università Ca' Foscari di Venezia. È noto che le nostre posizioni sulla politica di Israele e su quanto accade a Gaza e in Cisgiordania sono divergenti al punto da avere portato Fiano ad attaccarmi pubblicamente. Ma sono fortemente convinta che in un paese democratico ognuno deve avere la possibilità di esprimere pacificamente la propria posizione e il confronto deve mantenere toni civili". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

24/10/2025 - 13:05

"Le licenze rilasciate da Israele a molte aziende, incluse italiane, per lo sfruttamento del gas naturale nelle acque palestinesi violano il diritto internazionale, aggravano il conflitto e aprono la strada a nuove annessioni illegittime.
Per questo, con un'interrogazione al ministro degli Esteri chiediamo se il governo non intenda porre fine a questa pratica sospendendo l'acquisto di beni e risorse frutto proprio di quello sfruttamento. Hanno firmato l'interrogazione anche le colleghe Sara Ferrari, Rachele Scarpa e Patrizia Prestipino e i colleghi Fabio Porta, Arturo Scotto, Nico Stumpo e Stefano Vaccari.
Le acque al largo della Striscia di Gaza non sono di competenza di Israele, come stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e dagli Accordi di Oslo. L'Italia è tenuta al rispetto del diritto internazionale così come lo sono le aziende a partecipazione statale come Eni.
E' ora di porre fine ad un sistema economico che avalla l'illegalità e l'occupazione illegittima di acque palestinesi". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

22/10/2025 - 19:33

"Ogni giorno Meloni pone nuove condizioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Prima era la liberazione degli ostaggi israeliani e l'uscita di scena di Hamas da Gaza. Ora che gli ostaggi vivi sono tutti liberi, i corpi dei deceduti stanno tornando in Israele e Hamas ha firmato l'accordo che prevede che rimarrà fuori dal futuro di Gaza, a Meloni non basta. Oggi alle Camere ha detto che serve aspettare che Hamas sia del tutto disarmata. Domani troverà un'altra condizione. Tutto pur di non riconoscere lo Stato di Palestina per non dispiacere il suo alleato Netanyahu: lo dica chiaramente che non vuole farlo, invece di prendere in giro le italiane e gli italiani.
Riconoscere lo Stato di Palestina è urgente e necessario, soprattutto nel giorno in cui alla Knesset passa, seppure in prima lettura, una proposta di legge per estendere la sovranità israeliana alla Cisgiordania. Un atto gravissimo di annessione del territorio appartenente ad un altro popolo, l'ennesima violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni dell'Onu e la conferma del fatto che Israele ostacola in ogni modo la nascita di uno stato palestinese autonomo.
Quelle aree sono palestinesi e le colonie sono illegali, come già stabilito dalla Corte internazionale di giustizia a luglio 2024 quando ha chiesto il ritiro dei coloni. Senza continuità territoriale, non può esserci uno Stato e le risoluzioni dell'Onu parlano chiaro: la Palestina è formata dalla Striscia di Gaza, da Gerusalemme Est e dalla Cisgiordania. L'Italia è tenuta a far rispettare il diritto internazionale e le risoluzioni dell'Onu. Prima che questo governo si decida a riconoscere lo Stato di Palestina, Israele avrà annesso tutta la Cisgiordania". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

22/10/2025 - 18:38

“Lei, presidente Meloni, ha parlato degli orrori di Hamas. In noi provocano sconcerto. Si figuri quando abbiamo sentito paragonare quell'organizzazione terroristica alle opposizioni democratiche del suo Paese. Sarà il suo famoso appello alla responsabilità. Allora le faccio io un appello: nel piano Trump la prospettiva dei due Stati è avvolta nella nebbia e c’è un solo modo per diradarla: riconoscere lo Stato di Palestina, perché significa riconoscere non Hamas ma l'Autorità nazionale palestinese per dargli forza, condannare l'occupazione illegale e l’annessione della Cisgiordania. Lo hanno già fatto più di 150 Paesi e non è degno per l'Italia arrivare per ultima. I crimini compiuti non possono restare impuniti se vogliamo ricostruire l'integrità del diritto internazionale che ha Gaza è stato seppellito. Contro tutto questo si sono mobilitate le opinioni pubbliche. Trump ha detto a Netanyahu ‘non puoi fare la guerra contro tutto il mondo’.  Lui lo ha capito, lei ancora No”.

 

Così il responsabile Esteri della segreteria del Pd, Peppe Provenzano, intervenendo in Aula alla Camera sulle comunicazioni della presidente Meloni.

“Non c'è pace senza l'Ucraina - ha aggiunto - e non c'è sicurezza senza l'Europa. Lo diciamo dal primo giorno, ma qual è l'iniziativa dell’Italia e dell'Europa? Il vertice tra Trump e Putin, che dovrebbe tenersi in Ungheria, non deve ripetere l'errore dell'Alaska, il cui unico esito è stata una rilegittimazione di Putin sul piano internazionale che lui ha usato per continuare a massacrare l’Ucraina, i civili inermi, chi eroicamente resiste. Questo provoca lo sdegno credo di tutto il nostro Parlamento. Ma una cosa è certa, il Vannacci supporter del macellaio del Cremlino non lo troverete qui tra i nostri banchi. Qui non troverete gli amici di Orban che sono amici di Putin. Meloni - ha concluso - continua a rimproverare l'immobilismo dell'Europa, ma quell'immobilismo è il frutto degli egoismi nazionali delle destre al governo e di una Commissione europea che vi corre dietro. E del potere di veto che volete difendere”.

 

22/10/2025 - 18:33

Il capogruppo del Partito Democratico in Commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano, ha presentato oggi un’interrogazione, sottoscritta da tutto il gruppo democratico, per chiedere chiarimenti all’Amministratore Delegato della Rai sulla composizione della commissione giudicatrice del concorso interno per la stabilizzazione di personale precario.

L’atto di sindacato ispettivo prende spunto

da alcuni articoli di stampa che hanno anticipato che a presiedere la commissione aggiudicataria sarà Incoronata Boccia giornalista professionista attualmente Direttore dell’Ufficio Stampa RAI.  Alla luce di alcune recenti polemiche e esposizioni mediatiche, i democratici chiedono di sapere se questa scelta corrisponde effettivamente alla volontà aziendale e se non ritenga per il richiamato concorso individuare per la commissione esaminatrice profili che non espongano la rai a giudizi di oggettiva inopportunità”.

 

Ecco il testo integrale dell’interrogazione

Per sapere

Premesso che:

 

- Si apprende da fonti di stampa che Incoronata Boccia giornalista professionista attualmente Direttore dell’Ufficio Stampa RAI sarebbe uno dei possibili nomi per la commissione giudicatrice di un importante concorso Rai;

- In base a quanto riportato da diversi articoli di giornale sarebbe uno dei nomi per il concorso Rai riservato per stabilizzare risorse professionali precari;

- Il concorso in oggetto riguarda 127 profili professionali e i candidati risulterebbero circa 250;

- I primi sette classificati saranno collocati nei programmi nazionali, gli altri verranno inviati nelle sedi regionali;

- È del tutto evidente che si tratta di un concorso molto importante per l’azienda che vede purtroppo evidenzia numeri di precariato molto significativi;

- La Rai sta attraversando una crisi molto delicata in termini di format e ascolti che stanno mortificando la sua funzione di servizio pubblico a cui stanno contribuendo anche alcune scelte opinabili adottate dalla Direttrice dell’Ufficio Stampa Rai;

- Anche in relazione alle ultime uscite pubbliche pronunciate dalla Incoronata in merito a Gaza risulterebbe del tutto inopportuno affidare una responsabilità così delicata ad un profilo che in questo momento è in piena bufera mediatica.

 

Si chiede di sapere se quanto riportato da alcuni organi di stampa corrisponde effettivamente alla volontà aziendale e se non ritenga per il richiamato concorso individuare per la commissione esaminatrice profili che non espongano la rai a giudizi di oggettiva inopportunità.

 

15/10/2025 - 12:55

«Il ministro Tajani oggi è venuto in Aula a riferire sulla situazione in Medio Oriente e, come sempre, lo ha fatto pattinando tra slogan e dichiarazioni di principio senza offrire alcuna parola di concretezza. È la conferma di un governo che continua a restare irrilevante sul piano internazionale» – dichiara Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico.

«Mentre il premier spagnolo Pedro Sánchez, con coraggio politico, ha riconosciuto lo Stato palestinese, imposto un embargo totale sulle armi a Israele e proposto sanzioni per fermare il genocidio in corso, il governo Meloni si limita a nascondere la propria insignificanza dietro vuote frasi diplomatiche. Essere presenti ai summit internazionali non basta: bisogna avere una posizione chiara, autonoma e dignitosa, non restare appiattiti sulla linea di Trump» incalza Scarpa.

«Tajani ha parlato di tregua, ma senza spiegare come intenda sostenerla. Ha evocato contingenti militari, senza dire con quali regole di ingaggio. Ha accennato alla ricostruzione, senza chiarire tempi e ruoli. Non una parola sulla Cisgiordania, sulle colonie illegali, sulle violenze e sugli sfollamenti che continuano quotidianamente. E ancora nessuna risposta sulla questione centrale: quando l’Italia riconoscerà lo Stato di Palestina?» prosegue la deputata dem.

«La tregua raggiunta a Gaza è fragile e rischia di spegnersi ogni giorno. Per trasformarla in una pace vera e giusta, con due Stati e con i palestinesi protagonisti del proprio futuro, servono passi concreti e coraggiosi. Se sarà necessaria una missione internazionale di peacekeeping, con mandato ONU e il coinvolgimento dei Paesi arabi impegnati nella ricostruzione, l’Italia deve esserci. Ma per esserci davvero serve un governo capace di assumersi responsabilità e di stare dalla parte del diritto internazionale e della giustizia, non un esecutivo che aspetta solo la linea dettata da Trump» conclude Scarpa.

 

15/10/2025 - 12:02

"Tajani ha ribadito più volte che il governo è concentrato da tempo sulla ‘ricostruzione’ di Gaza. Bene, ma è consapevole che questo governo non ha fatto nulla per fermare invece la sistematica distruzione di Gaza in questi due anni? Il Ministro avrebbe dovuto usare la propria voce diplomatica per prevenire e fermare l’escalation, non limitarsi a commentarla a posteriori. Così come ancora nessun impegno concreto per il riconoscimento dello Stato di Palestina e per sostenere gli organismi internazionali nel lavoro con cui tentano di perseguire i crimini di guerra commessi. Evidentemente il lavoro nascosto decantato da Tajani non è stato nascosto, ma del tutto invisibile.” Lo dichiara la Vicepresidente del Gruppo del Pd alla Camera, Valentina Ghio a margine dell'informativa di Antonio Tajani alla Camera.
 

15/10/2025 - 11:29

"Come al solito, il ministro Tajani pattina. E' venuto oggi alla Camera a riferire sulla situazione a Gaza senza proposte concrete. E lo ha fatto con i banchi della maggioranza semi vuoti.
Ha detto che l'Italia sarà parte del processo per trasformare la tregua in pace, ma non ha detto come. Ha detto che il governo è pronto a inviare contingenti militari senza dire con quali regole di ingaggio. Ha parlato di ricostruzione, ma non ha specificato in che termini e con che ruolo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine dell'informativa del ministro Tajani.
"Fedele al "piano Trump" non ha neanche lontanamente accennato alla situazione in Cisgiordania dove proliferano le colonie illegali, le violenze, gli sfollamenti, la distruzione delle case, delle infrastrutture, dei campi palestinesi - evidenzia Boldrini -. Continua a dire che il riconoscimento dello Stato di Palestina arriverà. Quando? La condizione non era la liberazione degli ostaggi e l'esclusione di Hamas dal governo della Striscia? Ci siamo: cosa aspettano ancora?".
"Come pensa di lavorare alla costruzione di uno Stato di Palestina senza che i palestinesi siano protagonisti, senza continuità territoriale e senza che venga liberato l'unico in grado di dare una leadership solida al popolo palestinese, cioè Marwan Barghouti - incalza la deputata dem -? Come pensa di lavorare alla pace senza che ci sia giustizia per i crimini commessi dal governo Netanyahu? Altro che "Israele non ha voluto adottare quelle attenzioni e cautele imposte dal diritto internazionale", come ha detto Tajani. Israele ha commesso un genocidio che non può restare impunito".
"Tutti temi cruciali e fondamentali a cui il ministro Tajani non ha dato risposta. Aspetta che Trump dia la linea a cui, come sempre, assoggettarsi acriticamente" conclude Boldrini.

15/10/2025 - 09:40

“Ore 9, Camera dei Deputati. Tajani informa sul piano di pace per Gaza. La maggioranza è talmente convinta del ruolo dell’Italia che non si presenta in Aula” così sui social il capogruppo democratico in commissione Esteri della Camera, Enzo Amendola che posta la foto dei banchi del governo vuoti e anche quelli della maggioranza compreso lo scranno del capogruppo Fdi Bignami che aveva chiesto l’informativa del governo.

 

14/10/2025 - 17:58

"Se su Gaza si intravede uno spiraglio, sulla Cisgiordania questo non avviene. Il piano di Trump, che al momento è un piano per il cessate il fuoco e la tregua, non accenna minimamente ai territori palestinesi occupati e a Gerusalemme Est. In Cisgiordania la situazione è sempre più drammatica. Il 42% del territorio è illegalmente occupato da colonie israeliane. Dopo il 7 ottobre c'è stato un aumento esponenziale degli espropri, delle violenze, delle demolizioni delle case, sia in Cisgiordania che a Gerusalemme Est. Spesso i palestinesi sono costretti anche a pagare l'abbattimento delle loro stesse abitazioni. Gli uliveti, fonte importantissima di sopravvivenza dei palestinesi, vengono estirpati, gli acquedotti e le infrastrutture distrutti. E questo non si deve all’azione di singoli coloni ma ad un sistema organizzato che tende all’annessione della Palestina. I check point impediscono alle persone di spostarsi per lavoro e persino di andare a curarsi negli ospedali. Nel rapporto presentato oggi in conferenza stampa alla Camera da Oxfam, Amnesty International, Cospe e altre associazioni c'è un dato che preoccupa moltissimo: l'Ue, il principale partner commerciale di Israele, importa dalle colonie illegali in Cisgiordania 15 volte di più di quanto importi dai produttori palestinesi che vivono in quelle terre da sempre. Questo è un modo per affossare un popolo e favorire l'illegalità delle colonie: a questo va messo uno stop. Le associazioni ci hanno chiesto una cosa semplice: uno strumento normativo che impedisca il commercio e gli investimenti con aziende che hanno la sede o operano nelle colonie illegali. Così come la legge 185 sul commercio di armi vieta la compravendita con paesi che sono in guerra o violano i diritti umani, così è possibile e necessario non contribuire in alcun modo all'economia della colonizzazione illegale e dell'annessione che Israele sta portando avanti. E noi raccogliamo questa richiesta.
Uno Stato di Palestina può esistere solo con la continuità territoriale che, adesso, in Cisgiordania non c'è. E senza uno Stato di Palestina non ci saranno mai né pace né sicurezza per nessuno dei due popoli". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

14/10/2025 - 17:00

“Le notizie della liberazione degli ostaggi e di alcuni prigionieri palestinesi sono positive, ma non cancellano l’enorme responsabilità del governo Netanyahu di questi due anni. A Gaza restano decine di migliaia di vittime innocenti, prime fra tutte bambine e bambini palestinesi. Non si può voltare lo sguardo davanti ai crimini commessi, né fingere che si possa tornare alla normalità mentre intere famiglie sono state cancellate e la Striscia ridotta in macerie. Per questo motivo, la partita che si giocherà stasera a Udine tra Italia e Israele non si dovrebbe disputare. Esattamente come è avvenuto per la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, anche Israele avrebbe dovuto essere sospesa da tutte le competizioni sportive internazionali. Permettere che la sua nazionale giochi come se nulla fosse significa diventare complici di una gigantesca ipocrisia, oltre che tradire i principi stessi della Carta Olimpica, della Fifa e della Uefa”.

Così Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico.

“Inoltre - aggiunge - protagonisti e spettatori della partita di questa sera devono aver chiaro che a Gaza il 95% delle infrastrutture sportive è stato distrutto, oltre 800 atleti palestinesi sono stati uccisi, e gli stadi rimasti in piedi sono stati trasformati in centri di reclusione. La verità, tutto quello che è successo, non si cancella con una partita di calcio. Per questo - conclude - serve il coraggio di dare dei segnali forti, anche scomodi, perché l'Italia, e il mondo, non vogliono dimenticare”.

 

14/10/2025 - 14:20

"La liberazione degli ostaggi, il rispetto dei primi accordi, la liberazione dei prigionieri palestinesi sono delle ottime notizie. Ma siamo consapevoli che d'ora in poi servirà il concreto impegno della comunità internazionale affinché questa tregua si trasformi in una pace vera e soprattutto giusta, che riconosca il reciproco diritto all'esistenza di due Stati, quello di Israele e quello della Palestina". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Certamente non si può cancellare con un colpo di spugna le responsabilità e i crimini commessi dal governo Netanyahu a Gaza, così come non è possibile dimenticare le decine di migliaia di vittime innocenti, prime fra tutti bambine e bambini palestinesi - sottolinea Boldrini -. Per questa ragione, con riferimento al match di questa sera fra Italia e Israele a Udine, non è possibile cambiare opinione: questa partita non si sarebbe dovuta giocare. Esattamente com'è stato fatto con la Russia e con altri Paesi in passato, Israele sarebbe dovuto essere sospeso da tutte le competizioni sportive internazionali dopo oltre due anni di vilipendio delle regole dello sport, della Carta Olimpica, degli statuti di Fifa e di Uefa sui quali è calato un silenzio assordante". "Continueremo a denunciare l’ignavia di tutte le organizzazioni sportive che hanno deciso di non decidere, come sottolineato dalla società civile spagnola in occasione della Vuelta, dalla grande manifestazione di Oslo di domenica scorsa e da quella di oggi a Udine - incalza ancora la deputata dem -. Lo sport diventi strumento attivo della trasformazione di questa tregua in un vero processo di pace, giustizia, rispetto. Il Comitato Olimpico e le federazioni sportive palestinesi devono poter tornare alle loro attività, almeno in Cisgiordania, dato che proprio il Comitato Olimpico palestinese ha dichiarato che la devastazione di Gaza non permetterà alcuna attività sportiva per i prossimi dieci anni". "Protagonisti e spettatori della partita di questa devono aver chiaro che oltre 800 sportivi palestinesi sono stati uccisi in questi due anni, che il 95% delle infrastrutture sportive a Gaza sono state rase al suolo e che i pochi stadi rimasti in piedi sono diventati centri di reclusione. E tutto questo per opera di Israele. La verità non si può nascondere, non si può cancellare e, soprattutto, non deve essere dimenticata. Non ci riuscirà certamente una partita di calcio" conclude.

 

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