“Questo decreto è l’ennesimo inutile segnale di debolezza e incapacità che il Governo e lo Stato stanno dando al Paese e alla comunità di Taranto. Mentre si continua a regalare denaro pubblico ad una gestione fallimentare degli stabilimenti, migliaia di cittadini, l’intero personale dell’azienda e tutti i loro familiari vivono un dramma quotidiano fatto di rassegnazione e paura per il prossimo futuro. Oggi gli operai dell’ex Ilva hanno protestato duramente davanti a Montecitorio e noi eravamo qui con loro e con le organizzazioni sindacali, esattamente come lo siamo stati negli ultimi anni, per dire al Governo che è giunta improrogabile l’ora di decidere. I lavoratori si sono espressi quasi all’unanimità per un avvicendamento della governance, condizione ineludibile per dare agli stabilimenti di Taranto una vera prospettiva di rilancio e di sviluppo sostenibile. Per trasformare la decarbonizzazione dallo stato di promessa a quello di realtà servono risorse e volontà, requisiti che oggi mancano a sufficienza. Per questo, insieme alle rappresentanze sindacali, il Partito Democratico chiede che il Governo, nelle persone del Presidente Meloni e del Ministro Urso, ascoltino attentamente ciò che da mesi un’intera comunità sta chiedendo: più lavoro e sicurezza, in un quadro di sostenibilità ambientale e zero rischi per la salute.”
Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Ubaldo Pagano, Marco Simiani, Marco Lacarra, Claudio Stefanazzi, Chiara Braga, Sara Ferrari, Augusto Curti.
Il Brasile, una delle più grandi democrazie al mondo nonché il Paese con il più alto numero di italo-discendenti, ha celebrato ieri con una cerimonia solenne ed una grande manifestazione popolare l’insediamento del suo nuovo Presidente, Luis Inácio Lula da Silva e del suo Vice Geraldo Alckmin.
Erano presenti settantatre delegazioni straniere, con la presenza di diciassette capi di Stato. Per l’Europa erano presenti l’inviato speciale dell’Unione Europea, la commissaria Elisa Ferreira, il Presidente del Portogallo Marcelo Rebelo, il Presidente della Germania Steinmeier e il Re di Spagna Felipe VI; la Francia ha inviato il Vice Ministro degli Esteri Olivier Becht mentre il Regno Unito era rappresentato dal Segretario di Stato per l’Ambiente Therese Coffey. Rappresentanti di governi con diverso orientamento politico, ma uniti nel rendere omaggio al Brasile e a scommettere nel rafforzamento delle relazioni bilaterali.
L’unico grande Paese europeo che non ha inviato alcun membro di governo è stato l’Italia. Un segnale di scarsa attenzione al Brasile ed alla grande collettività italiana che vive in quel Paese, indice di una visione miope e limitata dell’attuale governo in campo internazionale e nel rapporto con le nostre comunità che vivono nel mondo.
Voglio sperare che si tratti di un episodio isolato e che le istituzioni italiane, a tutti i livelli, sapranno presto recuperare in maniera adeguata e opportuna la relazione strategica con il più grande Paese dell’America Latina dove vivono oltre 35 milioni di nostri discendenti.
Così il deputato del PD Fabio Porta.
"Strano, a voler usare un eufemismo, che una simile comunicazione arrivi quasi alla vigilia dell'incontro che, come parlamentari jonici, avremo con i sindacati di categoria. Come va letta questa decisione, se non come un tentativo di utilizzare la minaccia occupazionale come arma per ottenere ancora risorse dal governo? Certo è che le ripercussioni sul piano occupazionale sono tutt'altro che irrilevanti. Si parla di non meno di 2mila lavoratori. Un simile modus operandi va efficacemente contrastato e, mai come in questo momento, il governo è chiamato a chiarire la sua posizione in merito, mettendo al primo posto il rispetto di una comunità che ha già sacrificato tanto in termini di vivibilità e, ancora prima, di salute e ambiente".
Così il deputato dem, Ubaldo Pagano, esprimendo seria preoccupazione di fronte alla sospensione dell'attività di 145 aziende dell'appalto Adi.
"Dopo una campagna elettorale difficilissima e tesa, la vittoria di Lula evita al Brasile il rischio di un secondo mandato alla destra di Bolsonaro, con derive autoritarie, passi indietro su clima, economia e sociale. Auguri di buon lavoro al presidente Lula, per tutto il grande Paese sudamericano dove vivono tanti italiani. Ora è il momento di pacificare, superare grandi divisioni e lavorare assieme per il progresso del Brasile".
Lo afferma la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, dopo che è stato eletto presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva.