25/09/2025 - 15:40

"Avete presente il clima di odio denunciato da Giorgia Meloni e da tutta la destra dopo l'omicidio Kirk? Quello che, a sentire loro, sarebbe alimentato dalla sinistra?
Ecco, oggi abbiamo l'ennesimo, classico esempio dell'odio che la destra, non noi, alimenta da anni. Odio che, quando si parla di donne, diventa immediatamente volgare sessismo.
Approfittando di uno dei soliti titoli urlati e sguaiati di certa stampa, il sig. Alfredo Giovine ("Lancaster" sui social), vice segretario cittadino di Forza Italia a Bari, pubblica un post in cui definisce “pussy pass” la mia proposta di legge sul consenso, senza cui un rapporto diventa stupro. E già qui è un'offesa enorme a tutte le donne che hanno subito molestie e stupri senza mai avere giustizia. Naturalmente, il post e il titolo del quotidiano danno la stura al peggio del peggio. Ed è lo stesso Giovine a scrivere nei commenti: "Sergio Fanelli, la Boldrini buongustaia ha assaggiato il big bamboo", cioè avrei una particolare predilezione per l'organo sessuale degli uomini neri. Fanelli, che fa parte del coordinamento dell'area metropolitana di Bari per Fratelli d'Italia, che fa?
Mette la faccina che ride.
Se due esponenti di un certo rilievo dei rispettivi partiti a livello locale attaccano pubblicamente un'avversaria politica in questo modo, come possiamo poi meravigliarci se migliaia di altri uomini condividono foto delle loro compagne senza consenso, per farle commentare in modo osceno?
Cosa intendono fare Forza Italia e Fratelli d'Italia nei confronti di questi signori? E' un linguaggio e un comportamento accettabile? Pensano sia sufficiente che il post sia magicamente sparito? Chi alimenta l'odio in politica?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

23/09/2025 - 15:59

"La commemorazione di Charlie Kirk alla Camera dei deputati è una provocazione della destra che sta strumentalizzando un fatto gravissimo ed esecrabile, un crimine che non può avere giustificazioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine della commemorazione che si è svolta nell'aula di Montecitorio.
"Trasformare Kirk in un'arma da scagliare contro gli avversari politici è, però, una strategia di chi pretende di denunciare la violenza di altri. Sono gli stessi che non hanno detto una parola quando a morire sotto il fuoco di un antiabortista sono stati la deputata democratica Hartman e suo marito - ricorda -. Kirk ha fatto dell’odio la sua bandiera e il testimone di quell'odio l'ha raccolto, al suo funerale, il presidente Trump che ha detto "io odio i miei avversari".
"Kirk non era un paladino della libertà - prosegue Boldrini -: era un paladino del razzismo, dell'omofobia, del sessismo. Nessuna di queste sue posizioni ne giustifica l'assassinio, in alcun modo. Ma non ne giustifica neanche la santificazione. In quali altri parlamenti europei è stato ricordato? In quello ungherese e in quello romeno. Commemorare alla Camera un uomo portatore di valori contrari alla nostra Costituzione è stata una forzatura insopportabile".
"Le destre italiane, Meloni e Salvini in primis, cavalcano questa vicenda per compiacere Trump e per trarre vantaggio politico da una narrazione violenta e aggressiva - sottolinea la deputata dem -. Tentano di ribaltare la realtà addossando ad altri l'odio politico, ma sono loro che hanno sempre usato un linguaggio violento e sessista. Loro hanno organizzato campagne di odio contro chi la pensa diversamente, contro le avversarie politiche, contro i migranti, le persone Lgbtqia+: che oggi ci facciano la lezione è veramente paradossale".
"Stanno usando questa vicenda drammatica in modo spregiudicato per alzare la tensione - conclude Boldrini -. Davanti a fatti di tale gravità, chi governa dovrebbe abbassare i toni, non gettare benzina sul fuoco con conseguenze pericolose e imprevedibili".

20/09/2025 - 18:24

“Le dichiarazioni di Sangiuliano trasudano bile e mostrano chiaramente come la sua posizione nel servizio pubblico sia ormai usata come un megafono per la propaganda politica. Non è possibile che un giornalista della RAI partecipi a raduni di partito per attaccare le opposizioni e seminare divisione. Questo non è giornalismo, è pura faziosità.
La RAI non può più tollerare un comportamento di questo tipo: deve intervenire immediatamente, senza indugi, e prendere provvedimenti contro Sangiuliano. È inaccettabile che un ex ministro, il cui operato è stato un fallimento su tutta la linea e che ha umiliato le istituzioni, continui a sfruttare il paracadute economico che il servizio pubblico gli fornisce, a spese dei cittadini italiani. I contribuenti non devono essere costretti a finanziare lo stipendio di un politico camuffato da giornalista.
Le istituzioni e il servizio pubblico meritano rispetto. È tempo che Sangiuliano scelga: abbandoni definitivamente la politica o lasci la RAI. Non può più giocare su entrambi i fronti” così una nota dei componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.