“La situazione relativa al polo petrolchimico Isab di Priolo e alle zone marine prospicienti desta molta preoccupazione, poiché sono al centro di gravi e complesse situazioni dal punto di vista dell’ambiente e della sicurezza nazionale. I rifiuti reflui sono trattati dal depuratore Ias, sotto inchiesta per disastro ambientale perché non sarebbe in grado di ottemperare ai requisiti di legge. Secondo l’ultima puntata di Report il governo gli avrebbe anche conferito lo status di impianto di interesse strategico concedendogli deroghe alle emissioni. Un decreto impugnato dallo stesso tribunale di Siracusa che ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, la quale lo scorso giugno ha concesso al governo 36 mesi per valutare il miglioramento del depuratore. Tutto ciò mentre anche l’impianto per il trattamento delle acque di scarico (Tas), che tratta i reflui industriali di Isab, finiva al centro di un’indagine della procura di Siracusa sempre per inquinamento ambientale. Se a terra la situazione è grigia, diventa addirittura buia al largo della costa. Sulla base di un dettagliato dossier di Greenpeace, infatti, si può affermare che la zona antistante al Polo di Priolo sia diventata l’hub della ‘flotta ombra’ russa, e non solo, che effettua i suoi traffici oltre le 12 miglia, al di là delle acque territoriali italiane. In una delle aree più martoriate dal punto di vista ambientale, quindi, si svolgono pericolose attività di trasbordo da nave a nave, con petroliere obsolete e prive di assicurazione. Di fronte a tutto ciò il governo non può più nascondersi, sia sugli aspetti tecnici inerenti gli impianti di depurazione, che riguardo le operazioni della ‘flotta ombra’ russa, per non rendere il nostro Paese complice di operazioni che violano il regime sanzionatorio assunto in sede internazionale”.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che insieme al collega Stefano Graziano, capogruppo in commissione Difesa, ha presentato un’interpellanza
“Sono intervenuto alla Camera per stigmatizzare la proiezione, prevista nelle prossime ore, nella sede istituzionale del Comune di Genova, del documentario ‘Maidan, la strada verso la guerra’, prodotto dall’emittente di Stato russa, Russia Today. Questo documentario è stato vietato in tutti i Paesi dell’Unione Europea proprio perché ritenuto uno strumento di propaganda e disinformazione. Non è accettabile che, nel cuore di un’istituzione cittadina, si tengano iniziative che danno spazio a esponenti che promuovono raccolte firme contro le istituzioni italiane e i valori democratici su cui si fonda la nostra Repubblica. Il rispetto delle regole e dei principi democratici deve essere una priorità per tutte le istituzioni e non possiamo permettere che luoghi di rappresentanza pubblica diventino palcoscenici per chi cerca di diffondere narrazioni distorte e contrarie ai principi dell’UE e dell’Italia”. Così il deputato dem Alberto Pandolfo in un video pubblicato sul canale Instragram dei deputati Pd.
“Aggiungo – conclude Pandolfo - che recentemente il nostro Paese è stato oggetto di attacchi da parte di hacker russi rivendicati come ritorsione per le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sostegno dell’Ucraina e della libertà del popolo ucraino. È evidente che ci troviamo di fronte a una strategia più ampia, che utilizza diversi strumenti, dalla propaganda alle cyber-aggressioni, per colpire i valori democratici e la nostra sicurezza nazionale. Anche per questo, la proiezione di un documentario di Russia Today in un’istituzione pubblica rappresenta un fatto grave e inaccettabile. Mi auguro che le autorità competenti intervengano per garantire il rispetto delle regole e per impedire che Genova diventi teatro di operazioni che nulla hanno a che fare con il dibattito democratico, ma che invece rischiano di alimentare la propaganda di chi vuole minare l’unità dell’Europa e della nostra Repubblica”.
“È inaccettabile che un documentario di propaganda filo-putiniana venga proiettato all’interno del Comune di Genova, un luogo che rappresenta tutti i cittadini e le istituzioni democratiche. Questo non per censurare o impedire la libera espressione, ma per rispetto delle norme europee e dei valori democratici che il nostro Paese condivide con l’Unione Europea e con i suoi alleati”. Così il deputato del Partito Democratico, Alberto Pandolfo, in un’intervista sui canali social dei deputati dem.
Domani RT, l’emittente di Stato russa, precedentemente nota come Russia Today, ha organizzato a Genova, presso il salone di rappresentanza di palazzo Tursi, la proiezione del documentario ‘Maidan, la strada verso la guerra’, un’opera di chiara impronta filo-putiniana che tratta il tema della guerra, alla presenza di Vincenzo Lorusso, noto per aver promosso una petizione contro il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con firme rivelatesi false. “Non possiamo permettere – aggiunge il deputato dem – che le istituzioni italiane diventino un palcoscenico per la propaganda di regimi che minacciano la pace e la democrazia. È doveroso intervenire per evitare che queste interferenze filorusse trovino spazio nelle sedi istituzionali del nostro Paese”.
“Mi aspetto – conclude Pandolfo – una presa di posizione chiara anche dal governo che finora non c’è stata. È fondamentale che l’esecutivo intervenga con rapidità per evitare che simili iniziative si diffondano ulteriormente. La nostra vicinanza all’Ucraina e il nostro impegno per la democrazia devono essere ribaditi con forza da tutte le istituzioni italiane. L’Italia, così come l’Europa, deve continuare a sostenere con convinzione il popolo ucraino e contrastare ogni tentativo di legittimare la propaganda di chi vuole minare la nostra democrazia”.
“A tre anni dalla brutale invasione russa dell’Ucraina, l’Europa deve rafforzare la propria unità e determinazione per costruire una pace giusta che garantisca la sovranità e la sicurezza del popolo ucraino. È fondamentale che l’Unione Europea giochi un ruolo da protagonista in questo processo, senza lasciare che altri decidano per il futuro dell’Ucraina e del nostro continente”, ha dichiarato il capogruppo democratico in commissione difesa della Camera, Stefano Graziano. “Il governo italiano esca dalle ambiguità: serve una risposta coesa da parte degli Stati membri, affinché l’Europa non resti spettatrice, ma agisca con responsabilità nelle dinamiche geopolitiche che riguardano la sua sicurezza e stabilità”.
"Tre anni fa la Russia invadeva l'Ucraina con l'obiettivo di conquistarla e annetterla. In questi tre anni abbiamo visto città distrutte, famiglie smembrate, bambini rapiti, centinaia di migliaia di morti, militari e civili. Ma soprattutto abbiamo visto l'incapacità diplomatica e politica dell'Ue. Limitarsi a mandare armi a Kiev, per tre anni, non solo non è servito a far vincere la guerra all'Ucraina, ma ha allontanato la pace che, adesso, è nelle mani di Trump e Putin ed è molto distante da quella "pace giusta" che in tanti auspicavano.
E' stato un grave errore non avviare immediatamente trattative di pace, negoziati pazienti e concreti, lunghi ed estenuanti ma necessari per aprire prima possibile la prospettiva di far cessare le ostilità. Invece si è puntato tutto sulla vittoria militare. La guerra è il terreno di Putin e seguirlo su quel terreno è servito solo a fare il suo gioco.
Ora, però, l'Europa deve sapersi imporre nei negoziati, evitare che Tr
Dopo tre anni ancora accanto al popolo ucraino contro l’aggressione russa. Oggi sono ancora più forti le ragioni per lavorare per una pace giusta che garantisca sicurezza e libertà. Mai come adesso serve un’Europa forte e unita, contro i tentativi di riscrivere la storia.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati
"La svolta nella politica di Trump nei confronti del sostegno all'Ucraina, a tre anni dall'invasione russa, ci pone di fronte a nuove sfide. Il sostegno a un paese sovrano, sottoposto a continui bombardamenti, sembrava scontato appena due mesi fa; oggi appare tutto da ricostruire". E’ quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani.
"L'avanzata delle autocrazie nel mondo ci impone decisioni cruciali. Il Partito Democratico e l'intero centrosinistra devono assumere posizioni assertive, sostenendo un'alleanza europeista, portatrice di speranza e inclusione e condannando qualsiasi altra posizione. È quindi essenziale che tutte le forze politiche europeiste si uniscano per promuovere un progetto comune, capace di affrontare le sfide globali e di costruire un'Europa più forte, democratica e solidale". Ha concluso Simiani.
“La destra vorrebbe ridurre al silenzio quanti manifestano critiche all’azione del governo. Ora dileggiano un gruppo di giovani di Ultima Generazione che, senza produrre alcun danno vandalico, lanciano un giusto allarme sul prezzo del cibo che penalizza i consumatori e i produttori agricoli. Per farlo scomodano persino i presidenti Fontana e La Russa e con i deputati di Fratelli d’Italia lanciano strali contro il Pd e i suoi rappresentanti. Semmai i deputati Mattia e Sbardella, anziché avventurarsi in dichiarazioni provocatorie, si impegnino a fermare i propri rappresentanti che si augurano di vedere impalata la segretaria del Pd, Elly Schlein. Se c’è da ricercare violenza e viltà è in quella direzione che va cercata”.
Così la deputata democratica della commissione Agricoltura, Antonella Forattini.
“Cosa c’è di vandalico e vile nella protesta di un gruppo di ragazzi di Ultima Generazione che, in segno di protesta, rovescia il contenuto di un sacchetto di scarti di cibo della grande distribuzione in una scalinata secondaria della Camera? Lo dico con il rispetto istituzionale che si deve ai Presidenti Fontana e La Russa che hanno utilizzato parole fuori luogo nei confronti di quei giovani. Nessun danno irreparabile è stato fatto. Semmai il loro gesto voleva mettere in evidenza il tema del giusto prezzo del cibo che il consumatore è costretto ad acquistare a prezzi troppo elevati senza che al produttore sia riconosciuto con equità il lavoro svolto. Il cibo di qualità sarà sempre di più appannaggio di una fascia sociale elevata e in molte famiglie, la maggioranza, si ricorrerà a cibi scadenti, non controllati adeguatamente, spesso provenienti dall’estero, pur di far consumare un pasto a tutti, bambini compresi.
Tutti si riempiono la bocca, nella giornata dedicata, dello spreco assurdo del cibo e poi nulla succede. D’altronde va bene così visto che il ministro Lollobrigida dichiara solennemente che i poveri mangiano meglio dei ricchi“.
Così il deputato democratico, Silvio Lai.
“Stamane alcuni ragazzi sulle scale di Montecitorio hanno gettato dei sacchetti con del cibo che la GDO cestina ogni giorno per richiamare la nostra attenzione sul Giusto Prezzo e sul fatto che il cibo di qualità sia un privilegio per pochi, al contrario di quello che il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida sostiene. Mentre solo pochi giorni fa dichiaravano sullo spreco alimentare e sull’importanza di evitarlo oggi che fanno i Presidenti di Camera e Senato? Fontana li accusa di atti vandalici e La Russa lo ha definito un atto vile. Ma ci rendiamo conto? Questi sarebbero atti vili e vandalici? E cosa facciamo noi per alleviare le sofferenze di quei produttori che nonostante l’inflazione e il caro prezzi non ricevono soldi in più? Cosa facciamo per quei consumatori costretti a rinunciare a proteine e carboidrati, al cibo sano e sostenibile perché troppo costoso? E soprattutto cosa diciamo a dei ragazzi che ci richiamano con parole pulite e striscioni corretti a dare delle risposte concrete senza offendere nessuno? La maggioranza e il governo, il ministro Lollobrigida che oggi attendiamo in Aula dovrebbero rispondere su questo non offendere dei giovani innocenti che si preoccupano giustamente del nostro e loro futuro!”.
Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Ormai è chiaro: la vera emergenza per il governo non sono le bollette energetiche che esplodono, la siccità e le alluvioni, la cassa integrazione in aumento esponenziale, la crisi dell’industria o il crollo del Pil. La vera emergenza è trovare una poltrona al figlio del presidente del Senato. Nel Decreto Emergenze, appena approvato dalla Camera, non c’è niente infatti per il paese ma, stando ad autorevoli articoli di stampa, c’è la defenestrazione per legge di una presidenza eletta al fine di creare un posticino al sole per Geronimo La Russa. La destra compatta ha infatti respinto il nostro ordine del giorno che impediva palesi favoritismi”: così i deputati e capigruppo Pd in commissione Bilancio e Ambiente, Ubaldo Pagano e Marco Simiani sul Decreto approvato oggi a Montecitorio.
“L'attacco hacker alla rete dei trasporti rivendicato da attivisti russofoni è qualcosa di estremamente grave. Il comparto dei trasporti sta vivendo alla giornata tra disagi, ritardi, errori, inconvenienti e non può e deve subire anche l'incubo che ingerenze estere possano farlo bloccare definitivamente.” Così in una nota il deputato dem Anthony Barbagallo.
“Questo attacco – continua il capogruppo Pd in Commissione Trasporti - evidenzia la fragilità del sistema e 'offre' una giustificazione o un'alibi per chi i problemi anche più piccoli li evita e non li affronta. A chi, in fondo, non dispiace la politica estera russa”. “Ringrazio personalmente l'Agenzia nazionale per la cybersicurezza per il pronto intervento di ripristino della normalità, ma è chiaro che serve molto di più per rendere stabile ed efficiente la rete dei trasporti”, conclude Barbagallo.
“Il commissariamento dell’Aci si sta rivelando per quello che temevamo: l’ennesima operazione politica per garantire posizioni di vertice a persone vicine alla maggioranza. L’ipotesi, secondo fonti di stampa, che Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato, sia in pole position per la presidenza dell’Aci non fa che confermare un metodo ormai consolidato: il governo non tollera autonomie reali e piazza i suoi uomini nei posti chiave.” Così i deputati e capigruppo Pd in commissione Bilancio e Ambiente, Ubaldo Pagano e Marco Simiani, denunciano l’ennesimo tentativo di occupazione delle istituzioni da parte della destra.
“Dopo aver imposto il commissariamento dell’Aci, ignorando il voto degli iscritti e la volontà del territorio, ora il governo si prepara a mettere al vertice dell’ente una figura dal cognome pesante. Questo modo di gestire la cosa pubblica è inaccettabile e dimostra ancora una volta che per questa destra il merito vale meno dell’appartenenza politica e familiare. Ci opporremo con forza a questa ennesima operazione di potere, perché le istituzioni non possono essere usate come uffici di collocamento per gli amici e i parenti della maggioranza”, concludono Pagano e Simiani.
Nei giorni scorsi con grande sollievo il Parlamento italiano è riuscito a eleggere i quattro giudici della Corte costituzionale. Questo fatto è avvenuto grazie a un accordo tra la prima ministra Giorgia Meloni e Elly Schlein.
È questa prova di lavoro comune che mi ispira a rivolgere, dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, un caloroso e pressante invito a Giorgia Meloni e alla mia segretaria Elly Schlein.
Siamo in uno dei momenti più difficili della storia europea del secondo dopo guerra. Ora che gli Stati Uniti di Trump hanno deciso di procedere in un dialogo diretto con Putin sull’Ucraina che esclude l’Europa e indebolisce la NATO, c’è in gioco molto di più. C’è in gioco l’unità nazionale e la sicurezza europea e italiana. Cioè un terreno sacro che richiede la collaborazione tra maggioranza e opposizione.
A fronte delle provocazioni contro l’Europa pronunciate dal vice presidente Vance, a fronte della possibilità che si chiuda un accordo tra Stati Uniti e Russia sulla testa degli ucraini, bene ha fatto Ursula von der Leyen, a annunciare azioni concrete per integrare l’Europa sul terreno della difesa, proponendo di scorporare le spese in difesa dal patto della stabilità, di creare risorse comuni per gli investimenti europei sulla difesa e di accelerare l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea.
L’Italia deve essere al centro di questo sforzo comune per costruire con urgenza una solida Europa della difesa.
Mentre in Italia, come negli altri paesi europei, non mancano le correnti, a destra e a sinistra, arrendevoli rispetto alla propaganda del Cremlino, la presidente del Consiglio e la leader dell’opposizione sono state sono sempre state limpide e coerenti a sostegno dell’Ucraina che, come dice sempre Schlein, si difende con coraggio dalla criminale aggressione russa. Raccogliamo ora la sfida e ribadiamo con decisioni e atti la scelta di difendere l’Italia e fare l’Europa della difesa. Facciamolo subito, facciamolo insieme.
Pagano e Simiani: l’amichettismo è la cifra di questa legislatura
"Il decreto emergenze e PNRR, che sarà approvato la prossima settimana dalla Camera, contiene al suo interno norme che confermano la volontà del governo di commissariare gli enti per nominare persone considerate vicine alla maggioranza. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e la cifra di questa legislatura pare essere ormai conclamata nell’amichettismo a tutti i livelli” Così i capigruppo democratico nelle commissioni Bilancio e Ambiente della Camera, Ubaldo Pagano e Marco Simiani che spiegano: “è il caso dell’ACI, che con le nuove norme sarà commissariata, facendo decadere la recente elezione del presidente, scelto dagli iscritti con una percentuale superiore al 90%. Il governo non accetta di non avere voce in capitolo e si prepara a prendere il controllo di un’istituzione presente capillarmente in tutta Italia. E sono tante le voci di chi considera che la nuova governance è stata già ‘prenotata’ per il figlio del presidente del Senato, Geronimo La Russa. Questo sarebbe un ulteriore segnale di un metodo di gestione della cosa pubblica molto grave perché antepone gli interessi di parte a quelli dei cittadini”.