Lo scrive su X di Alessandro Zan , deputato Pd
I motti fascisti in consiglio, l’insulto a #SandroPertini, lo sfregio ai partigiani. Quella di Lucca è una pagina vergognosa legittimata direttamente da Meloni, La Russa e sodali che hanno sdoganato il revisionismo e negato l’antifascismo come valore fondante della Repubblica.
Gaza prigione a cielo aperto, dobbiamo salvare i civili
“La situazione dell’Italia e dell’Europa rispetto alla guerra fra Israele e Palestina è molto delicata. Dopo la guerra russa ucraina e tutta la situazione del nord africa con tunisia e sudan, con il tema dell’immigrazione e delle mancate politiche di integrazione, e la tensione molto alta fra Kosovo e Serbia che spesso viene sottovalutata, noi come Italia e come Europa ci ritroviamo in una condizione di estremo pericolo. Un intervento militare a ridosso del Libano, dove sono coinvolti circa 1500 militari italiani, potrebbe portare a conseguenze disastrose e inimmaginabili”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, ospite di Agorà su Rai tre.
“Va fatto un lavoro strutturato per isolare Hamas, combatterla militarmente, creare corridoi umanitari per i civili, condannare Hamas in modo netto cosi come tutta la comunità internazionale ha fatto, ma soprattutto dobbiamo isolare pesantemente l’azione terroristica di Hamas - ha aggiunto Graziano -. Oggi il problema del popolo palestinese è esattamente Hamas. Lo stesso fatto che non hanno fatto evacuare la popolazione e la vogliono utilizzare come scudo umano è segno di un’azione folle, di un posizionamento ideologico terroristico al pari dell’Isis”, ha spiegato il dem.
“Ci vuole un grande sforzo di diplomazia internazionale per isolare Hamas, costruire corridoi umanitari per fare uscire i civili da Gaza che è diventata una prigione a cielo aperto”, ha concluso Graziano.
“Sono allergici al giornalismo d’inchiesta, al Giornalismo libero e alle domande scomode”.
Lo dichiara la deputata democratica Ouidad Bakkali, componente della commissione di Vigilanza Rai a proposito della nota di Fdi sulla trasmissione Report su La Russa.
“Avevano provato a depennare il giornalismo d’inchiesta dal nuovo contratto di servizio Rai – continua Bakkali - perché il servizio pubblico lo vogliono organo di propaganda e non spazio di pluralismo dove è ammesso anche l’esercizio della critica e dell’inchiesta giornalistica. Non glielo abbiamo permesso in sede di rinnovo del contratto e anche oggi ricordiamo loro che il giornalismo pessimo e ideologico è quello che purtroppo abbiamo visto, non certo su Report, ma ad esempio nelle trasmissioni dove si è lasciato spazio alla Propaganda no vax. Continueremo a vigilare - conclude la deputata democratica - perché il giornalismo libero e d’inchiesta sia tutelato in questo Paese”.
“È molto preoccupante quello che emerge dall’inchiesta di Report sul presidente del Senato Ignazio La Russa. Da una seconda carica dello Stato ci si aspetta delle risposte chiare e non un videomessaggio. È un dovere rispetto all’opinione pubblica nazionale”. Lo dichiarano i parlamentari Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai i quali aggiungono: “E’ piuttosto anomalo per una rete pubblica nazionale che la seconda carica dello Stato provi a giustificarsi sparando a zero su un programma televisivo Rai ospite di un altro programma Rai senza il minimo contraddittorio”.
“C’è un rischio molto alto di una escalation militare in Medio Oriente e oltre; bisogna ragionare con estrema prudenza perché un’allargamento del conflitto sarebbe un problema molto serio, considerando già quello che sta succedendo in Sudan, nella zona del Sael, la guerra russa-ucraina, in Kosovo, Serbia. Il tema fondamentale oggi è che nei confini dell’Europa c’è il rischio di estensione del conflitto molto alto. Per questo dobbiamo condannare fermamente l’azione di Hamas e agire in modo unitario. L’Europa e la comunità internazionale deve spingere per fermare l’escalation”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, ospite di Sky Start.
“Noi come Partito Democratico abbiamo offerto la nostra disponibilità alla maggioranza per una mozione unitaria in Parlamento - ha proseguito Graziano-. Abbiamo apprezzato le parole del ministro Tajani, la comunità internazionali si attivi per fermare l’escalation militare e non dimentichiamo che bisogna fornire aiuti umanitari dall’Europa. Non possiamo abbandonare ed affamare la popolazione civile nei luoghi del conflitto. Il principale problema oggi dei palestinesi - ha concluso Graziano- è esattamente Hamas.
Alla domanda se ci sarà una mozione unitaria Graziano risponde: “spero e scommetto sul si”.
“Penso che il Presidente del Senato, Ignazio la Russa, dovrebbe rispondere, nell’aula di Palazzo Madama, dei contenuti emersi in un servizio mandato in onda da una popolare trasmissione Rai. La seconda carica dello Stato non può accettare che vi siano ombre così pesanti sul suo operato presente e trascorso. E dovrebbe sentire la necessità di rispondere in aula di quelle inquietanti accuse”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“In tutti i grandi Paesi europei i candidati a posti delicati nella macchina dello Stato sono valutati per le competenze (e ci mancherebbe!) e ricevono anche un nulla osta di sicurezza. Possibile che i concorsi parlamentari non prevedano nulla di simile?”.
Lo scrive su X la deputata democratica e vicepresidente della commissione Esteri della Camera, Lia Quartapelle, postando l’articolo di Repubblica.it: “La russa Irina Osipova, fan putiniana e sovranista, vince il concorso al Senato: sarà impiegata di palazzo Madama. Assunta dal 1 novembre la figlia 35enne dell'ex direttore del centro russo di scienza e cultura della Capitale. Nel 2016 si candidò con Fratelli d'Italia alle comunali di Roma. Interprete di Salvini a Mosca, sui social foto con affiliato alla Wagner”.
Non si può più rimandare una missione europea
"Ancora decine di morti al largo di Lampedusa, in quella che sta diventando la traversata della morte. Una cinica roulette russa sulla pelle di persone indifese. Esprimo il mio sentito cordoglio per le oltre quaranta vittime di questa ennesima tragedia". Lo scrive sui suoi canali social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo. "Le partenze non si bloccano, come va dicendo Meloni. Non si bloccano né dalla Tunisia né dalla Libia né da nessun altro Paese, perché chi fugge da guerre, persecuzioni e miseria trova sempre una strada per mettersi in salvo - aggiunge -. Se si vuole evitare il ripetersi di queste tragedie, invece di fare accordi infruttuosi con i vari autocrati della sponda sud del Mediterraneo - come avvenuto di recente con il tunisino Kais Saïed - si deve per prima cosa incrementare il soccorso in mare: non si può più rimandare una missione europea sul tipo di quella che organizzò l'Italia nel 2013, una Mare Nostrum con mezzi e risorse di tutti gli Stati membri dell'Ue. E poi bisogna rimuovere le cause che spingono le persone a fuggire, a cominciare da conflitti e violazioni dei diritti umani. Stringere accordi con chi causa la fuga è eticamente inaccettabile ma anche inutile, come dimostrato dai fatti", conclude.
Una sollecitazione al governo per intervenire con urgenza in sostegno ai territori colpiti dal maltempo, a Mantova e in Lombardia, e per stanziare i fondi necessari a provvedere alle prime opere d’emergenza. E’ il contenuto dell’interrogazione che la deputata mantovana del Pd, Antonella Forattini, ha rivolto al ministro per la Protezione Civile, Musumeci.
“Mi auguro - afferma Forattini - che arrivino presto risposte e, soprattutto, fatti. Le segnalazioni di danni giunte alla Protezione civile di Regione Lombardia tramite il Portale Raccolta Scheda Danni (Rasda) avrebbero già superato la quota di 1,65 miliardi di euro. Per la sola provincia di Mantova i danni accertati ammonterebbero già a oltre 70 milioni di euro, ma le verifiche sono ancora in corso e questa cifra potrebbe salire ulteriormente. Questi dati sono stati confermati dall’Assessore Regionale alla Protezione Civile della Regione Lombardia, Romano La Russa che ha chiesto che sia il governo centrale ad intervenire. “E’ arrivato il momento di dare corso a questa richiesta d’intervento”, prosegue la deputata del Partito Democratico che ricorda anche come “nella seduta del 25 luglio il governo aveva già accolto un nostro ordine del giorno che chiedeva un intervento urgente in sostegno dei territori colpiti. Quella promessa va mantenuta”.
'Diffusa presenza di milizie jihadiste e penetrazione russa' "Il colpo di Stato in Niger, che ha deposto il Presidente regolarmente eletto Mohamed Bazoum, sta giustamente destando grande preoccupazione nella comunità internazionale". Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo. "Si tratta di un Paese in cui la maggioranza della popolazione vive in una condizione di estrema povertà, nonostante il suo sottosuolo sia ricco di materie prime pregiate e contese come l'uranio e l'oro - ha aggiunto -. Un territorio che è uno snodo cruciale di flussi migratori, e nel quale è presente anche un contingente militare italiano". "La regione del Sahel, di cui il Niger è parte, conosce una diffusa presenza di milizie di matrice jihaidista e una sempre più insidiosa penetrazione russa, soprattutto attraverso la Brigata Wagner - ha concluso Boldrini -. L'Unione Europea, d'intesa con l'Unione Africana, deve agire subito per via diplomatica per scongiurare una degenerazione violenta della situazione in quell'area, e per far tornare il Niger alla democrazia".
Il gruppo Pd in commissione Esteri, prime firmatarie Lia Quartapelle ( vice presidente della Commissione ) e Laura Boldrini, ha presentato Risoluzione in Commissione
“Il governo italiano deve attivarsi immediatamente affinché l’Italia si faccia realmente promotrice di una iniziativa internazionale che, sotto l’egida delle Nazioni Unite e coinvolgendo i paesi G7 e i paesi del sud globale, metta a disposizione navi per scortare via mare i carichi di grano ucraini attraverso le acque territoriali della Bulgaria e Romania verso la Turchia.” È quanto scrivono, in una risoluzione presentata in commissione Esteri, le deputate Pd Lia Quartapelle e Laura Boldrini. Le parlamentari Dem osservano che “l'accordo che consente agli ucraini di esportare grano verso il Mar Nero, firmato tra Russia e Ucraina, con la mediazione della Turchia, è scaduto lo scorso 17 luglio, e non è stato rinnovato e la Russia ha deciso di interrompere il patto , in maniera del tutto unilaterale”. Quartapelle e Boldrini aggiungono inoltre che “la reazione della comunità internazionale è stata immediata: gli Stati Uniti, tramite l’ambasciatore alle Nazioni Unite, hanno definitivo lo stop russo all’export di grano «un atto di crudeltà». Il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha messo in guardia sul fatto che la mossa della Russia «la pagheranno milioni di esseri umani». La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha parlato di una «mossa cinica da parte della Russia», sottolineando che Bruxelles sta lavorando «per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo. I corridoi di solidarietà Ue continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall’Ucraina ai mercati globali». Infine, Quartapelle e Boldrini rilevano che “con lo stop unilaterale dell’accordo sul grano, la Russia sta cercando di strangolare l’economia ucraina. L’Ucraina esporta più del 50% della propria produzione di grano via nave. Si tratta della principale voce di esportazioni del paese, che ha visto il proprio PIL ridursi del 30% a causa dell’aggressione russa. Dalle esportazioni ucraine dipende la sicurezza alimentare di più di 400 milioni di persone nei paesi più poveri dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia. Non si può permettere che la Russia- concludono le parlamentari Dem- ricatti l’Ucraina e affami le nazioni più fragili”.
C’è una questione di metodo e una questione di merito. La destra stronca tutte le iniziative che non le sono gradite con escamotage procedurali: presenta un emendamento soppressivo per scappare dalla discussione e mandare all’aria un provvedimento sacrosanto proposto da tutte le opposizioni. Poi c’è la questione di merito che è ancora più grave e inaccettabile: il Governo nega a lavoratori e lavoratrici il diritto di essere pagati quanto è giusto e quanto consenta una vita dignitosa. Il problema del governo non possono essere i guai giudiziari di La Russa, Santanchè e Del mastro. Il problema del governo è che non vede e vuole nascondere 3 milioni di persone che lavorano in modo precario e mal retribuito. La nostra battaglia per i diritti dei lavoratori andrà avanti in commissione e in Aula.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Meloni dice: non c’è scontro con la magistratura, ma attacca i magistrati e ne contesta le decisioni; l’Italia è centrale in Europa, ma viene scaricata dagli alleati sovranisti sui migranti;
solidarizza con una ragazza che denuncia, ma comprende La Russa.
Quanta coerenza.
Così in un tweet Alessandro Zan , responsabile Diritti del Pd
"La ragazza che ha denunciato Leonardo La Russa per violenza sessuale ha confermato ai pm le accuse. Ora ci aspettiamo che il Presidente del Senato, padre dell’accusato, non pretenda di sostituirsi ai magistrati, come ha già tentato di fare: non sta infatti a lui decidere le responsabilità penali del figlio. Una difesa peraltro decisamente dannosa, poiché se davvero la ragazza avesse assunto sostanze stupefacenti, come affermato dal Presidente del Senato per qualificarla negativamente, questo costituirebbe un’aggravante in capo al figlio che ne ha approfittato. Scaricare sulla donna vittima di violenza la responsabilità di quanto accaduto, come fatto dal Presidente del Senato, rispecchia la peggiore mentalità maschilista e patriarcale che è alla base della violenza stessa. Lasci lavorare la magistratura, Ignazio La Russa. Senza interferenze e comportandosi, se ci riesce, come si conviene a chi riveste la seconda carica dello Stato". Lo scrive su Twitter la deputata dem Laura Boldrini, Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo
“Al contrario della destra siamo da sempre garantisti, soprattutto con gli avversari politici, ma è del tutto evidente che la permanenza al governo della ministra Santanchè è ad oggi una vera e propria sgrammaticatura istituzionale. Attenderemo l’esito delle indagini. Quanto è però già emerso in questi giorni, in queste ore, obbliga la ministra Santanché ad assumersi le proprie responsabilità anche dinnanzi al rigore del dettato costituzionale e al suo esplicito riferimento al dovere di adempiere le funzioni pubbliche con ‘disciplina e onore’. Le questioni emerse ad oggi come i pagamenti alla sua dipendente tramite rimborsi di spese viaggi nel periodo della pandemia, consulenze ‘a sua insaputa’ con Fdi al Senato e con il senatore La Russa in particolare e attività lavorative svolte in cassa integrazione, disegnano un quadro che poco si addice a chi assume il ruolo di ministra della Repubblica. Non capiamo cosa aspetti Santanché a compiere un passo indietro. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esca dal silenzio e batta un colpo. Ne va della credibilità del Paese”.
Lo dichiara Valentina Ghio, vice presidente del Gruppo Pd alla Camera.