19/04/2023 - 17:00

Il deputato Pd Andrea Orlando ha presentato una interrogazione sul presunto conflitto d'interessi del Ceo di Avio e sulle strategie aziendali

Il deputato del Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha presentato alla Camera dei Deputati una interrogazione al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso "per sapere se sia vero che almeno due dei tre fallimenti dei veicoli di lancio Vega siano il risultato diretto di scarso controllo di qualità e di riduzione dei costi, se non si ritenga che Giulio Ranzo, contemporaneamente Ceo di Avio e maggiore azionista di Orbit S.p.A., sia in evidente conflitto di interessi e che il suo compenso complessivo di oltre il milione di euro annuo non sia sproporzionato in relazione ai risultati operativi, e quale sia la strategia di ricerca e sviluppo dell’azienda a fronte degli importanti contributi dell’ Agenzia Spaziale Europea, dell’Agenzia Spaziale Italiana e del PNRR".

Nell'interrogazione presentata dall'esponente del Pd, firmata anche dai deputati democratici Peluffo, Gnassi e Di Biase, si ricorda che "il 20 marzo 2023 è stata pubblicata sul sito Europe in Space un’inchiesta dedicata ad Avio (Avio under the microscope) con una riflessione su come l’azienda sta utilizzando il supporto istituzionale, analizzando le possibili cause che hanno portato al fallimento di tre lanci del vettore Vega. La tesi sostenuta è che i fallimenti siano da imputare ad una politica di riduzione dei costi, successiva alla collocazione in borsa nel 2017, che ha causato una drastica riduzione dei controlli di qualità. Vengono analizzate le attività finanziarie della società evidenziando una serie di criticità quali il riacquisto di azioni per un valore che supera largamente l’utile aziendale, sfruttando come veicolo la costituita In Orbit S.p.A., fondata dallo stesso Ceo con altri 50 manager di Avio".

05/04/2023 - 16:05

“L'auto elettrica si è già imposta come innovazione del settore e richiede un radicale ripensamento organizzativo e tecnologico delle filiere produttive: su questa linea Stati Uniti e Cina si sono attivati in modo deciso supportando l'industria e il mercato dei consumi con enormi investimenti.  Il  28 marzo scorso l’Unione europea ha adottato definitivamente il regolamento che stabilisce lo stop alla vendita di veicoli a motore endotermico dal 2035. Chiediamo al ministro Urso quali politiche industriali il governo intenda attuare per affrontare la transizione e realizzare un piano straordinario per l'automotive, valorizzando le potenzialità nazionali di innovazione, prevedendo strumenti per la trasformazione industriale e l'innovazione e stanziando risorse adeguate per investimenti, ricerca, ammortizzatori sociali e formazione per la salvaguardia occupazionale”. Così il deputato del Pd Roberto Morassut nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro delle imprese e del made in Italy.
Nella replica a Urso il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo si è detto “del tutto insoddisfatto della risposta del ministro, che ha ereditato dal governo Draghi il fondo istituito per favorire la transizione ecologica della filiera automotive di 8,7 mld da qui al 2030. Così come ha ereditato i fondi del Pnrr. Per citare solo la Missione 2: sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica (risorse 740 m di euro), rinnovo delle flotte bus e treni verdi (risorse 3,64 mld di euro), rinnovabili e batterie (risorse 1 mld euro), bus elettrici (risorse 300 milioni euro). A cui si aggiungono le misure trasversali previste dal Pnrr nella Missione 1, 2 e 5. Il ministro Urso ha ereditato questi fondi, non è merito suo e adesso dimostri almeno di saperli spendere. Infine, il governo dispone anche del lavoro dell’Osservatorio sull’automotive promosso da Federmeccanica Fim, Fiom e Uilm, un contributo sostanziale delle parti sociali, un laboratorio di idee, di studi e di approfondimenti che esprimono posizioni condivise sulle condizioni e sulle prospettive del settore automotive italiano, che ha ancora grandi potenzialità di innovazione ma ha bisogno di una politica nazionale strutturata di sostegno al settore per renderlo protagonista nella transizione ecologica e digitale”.

04/04/2023 - 19:24

“La proposta del governo Meloni di un Liceo del Made in Italy per tutelare l’identità italiana è ancora una volta una proposta vuota e poco concreta. Un’inutile contrapposizione tra licei e istituti tecnici che nasconde l’incapacità di leggere le reali difficoltà della scuola e di mettere in campo misure di intervento concrete, necessarie e indispensabili per la formazione dei giovani a partire dal garantire a tutti l’accesso all’istruzione, riducendo le disuguaglianze. Si parla del Liceo del Made in Italy, ma è scomparso dal radar politico il tema della lotta alla dispersione scolastica, un argomento primario di cui il governo dovrebbe occuparsi insieme alle Regioni a partire dalla Liguria, dove la percentuale di Nett nel 2020 è cresciuta del 10% rispetto al 2019, con oltre 40mila ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, un numero che sale a 56mila nella fascia tra i 15 e i 34 anni”.

Lo dichiara la deputata Pd, Valentina Ghio.

“È di questo - aggiunge - che dovrebbe occuparsi il governo, insieme alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, che in tutta Italia sono vetusti e necessitano interventi di messa in sicurezza, nella sola Liguria il 40% degli edifici scolastici è stato costruito prima delle normative sull’edilizia scolastica e nella sola Genova ci sono 90 edifici su 290 costruiti prima del 1900 riadattati a scuole. Questi sono i problemi e i nodi da sciogliere, insieme a una maggiore attenzione anche al benessere psicologico degli studenti, da un’indagine condotta dall’Istituto di Ricerche economiche e sociali dell’Emilia Romagna su quasi 30mila studenti medi e universitari di tutta Italia, pubblicata dalla rivista  7 del Corriere della Sera, il 91% degli studenti medi e universitari chiede lo psicologo nelle scuole, ma il governo non ha rifinanziato questo servizio nell’ultima legge di Bilancio, preferendo puntare sulla figura del docente tutor. Quindi - conclude - invece di pensare a fare il restyling dei nomi dei licei il governo pensi ai veri problemi della scuola, alla necessità di adeguare gli stipendi degli insegnanti a quelli della media europea e metta in campo tutte le azioni necessarie affinché la scuola sia il luogo di emancipazione sociale e di educazione che deve essere. Sono gli stessi giovani a chiederlo”.

04/04/2023 - 15:04

“La proposta del governo Meloni di un Liceo del Made in Italy per tutelare l’identità italiana è ancora una volta una proposta vuota e poco concreta. Un’inutile contrapposizione tra licei e istituti tecnici che nasconde l’incapacità di leggere le reali difficoltà della scuola e di mettere in campo misure di intervento concrete, necessarie e indispensabili per la formazione dei giovani a partire dal garantire a tutti l’accesso all’istruzione, riducendo le disuguaglianze. Si parla del Liceo del Made in Italy, ma è scomparso dal radar politico il tema della lotta alla dispersione scolastica, un argomento primario di cui il governo dovrebbe occuparsi insieme alle Regioni a partire dalla Liguria, dove la percentuale di Nett nel 2020 è cresciuta del 10% rispetto al 2019, con oltre 40mila ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, un numero che sale a 56mila nella fascia tra i 15 e i 34 anni”.

Lo dichiara la deputata Pd, Valentina Ghio.

“È di questo - aggiunge - che dovrebbe occuparsi il governo, insieme alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, che in tutta Italia sono vetusti e necessitano interventi di messa in sicurezza, nella sola Liguria il 40% degli edifici scolastici è stato costruito prima delle normative sull’edilizia scolastica e nella sola Genova ci sono 90 edifici su 290 costruiti prima del 1900 riadattati a scuole. Questi sono i problemi e i nodi da sciogliere, insieme a una maggiore attenzione anche al benessere psicologico degli studenti, da un’indagine condotta dall’Istituto di Ricerche economiche e sociali dell’Emilia Romagna su quasi 30mila studenti medi e universitari di tutta Italia, pubblicata dalla rivista  7 del Corriere della Sera, il 91% degli studenti medi e universitari chiede lo psicologo nelle scuole, ma il governo non ha rifinanziato questo servizio nell’ultima legge di Bilancio, preferendo puntare sulla figura del docente tutor. Quindi - conclude - invece di pensare a fare il restyling dei nomi dei licei il governo pensi ai veri problemi della scuola, alla necessità di adeguare gli stipendi degli insegnanti a quelli della media europea e metta in campo tutte le azioni necessarie affinché la scuola sia il luogo di emancipazione sociale e di educazione che deve essere. Sono gli stessi giovani a chiederlo”.

 

04/04/2023 - 15:03

Dichiarazione di Alessandro Zan, deputato Pd
“La destra usa armi di distrazioni di massa per evitare di occuparsi dei problemi concreti del Paese  come l’inflazione, il caro bollette la precarietà del lavoro.   Parla invece  di liceo made in Italy,   di maternità surrogata, di carne sintetica che poi sintetica non è : tutti argomenti che vogliono distrarre l’attenzione da quelli molto più seri che sono invece le priorità per il nostro paese”. Così il deputato del Partito democratico Alessandro Zan ai microfoni di Radio Immagina.  “E ogni volta che il governo è in difficoltà sui temi economici – ha proseguito Zan-  interviene per colpire i diritti come è stato per la trascrizione dei bambini per le famiglie omogenitoriali. Per non parlare poi di temi “identitari” legati alla vicende storiche nazionali. Si pensi all’ultima, vergognosa affermazione di La Russa su via Rasella. Altro che “sgrammaticatura istituzionale” come l’ha definita la presidente del Consiglio  Meloni. Qui stiamo parlando di un vero colpo alla nostra storia patria,  a un tentativo di delegittimare la resistenza antifascista che è stata la base della nostra democrazia  e di legittimare, viceversa, la storia del fascismo. Non è una questione di galateo o di sgrammaticature istituzionali – ha concluso Zan- ma è una cosa molto grave: la seconda carica dello Stato fa delle dichiarazioni  inaccettabili. Abbiamo e confermiamo la nostra richiesta di dimissioni di la Russa.  In altri paesi si sarebbe già dimesso”.

20/03/2023 - 12:18

Interrogazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy: “34 posti di lavoro a rischio nel laboratorio di Carrara”

 “Alla Agrolab Ambiente di Carrara ci sono 34 lavoratori che rischiano il posto. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy convochi subito un tavolo con enti locali, sindacati e azienda per affrontare la crisi”.
A chiederlo sono i deputati del Pd Emiliano Fossi, Marco Furfaro e Arturo Scotto in una interrogazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
 
“Agrolab Group, holding tedesca, ha acquisito nel marzo del 2020 l’asset della società che si occupava delle analisi ambientali. Con le sue sedi di Carrara (Toscana), Pisticci (Basilicata), Priolo e Gela (Sicilia), completa la presenza di Agrolab nel territorio nazionale. I laboratori di Agrolab Ambiente gestiscono l’intero processo analitico, dal campionamento alle analisi, al reporting, con un rapido flusso delle informazioni. Le attrezzature e gli strumenti dei laboratori sono all’avanguardia - sottolineano i deputati Pd- Nello specifico le analisi che vengono effettuate nel sito produttivo di Carrara sono analisi ambientali, delle acque, servizi di consulenza, classificazione, campionamento e monitoraggio. I maggiori clienti che si rivolgono ad Agrolab ambiente sono: Eni, Eni Power, Enel spa, Sogin, Solvay Rosignano e Massa, Solvay Solution Livorno, Italferr Gruppo ferrovie dello stato, Scapigliato srl, Belvedere spa, Ecofor. Società di primo piano”.

“A settembre 2022 l’azienda, incontrando i sindacati, ha presentato il quadro di un'azienda sana, ben radicata sul territorio in termini di progettualità futura e ben lontana quindi da ipotesi di dismissioni della produzione -ricordano Fossi, Furfaro e Scotto -. Ma lo scorso gennaio l’azienda ha comunicato ai lavoratori e alle lavoratrici del laboratorio di Carrara che nel corso dell’anno ci sarà una ristrutturazione sulla base del business plan relativo al 2022 e che i reparti di laboratorio, in cui sono occupati 40 addetti, saranno chiusi con il conseguente trasferimento dei lavoratori. Durante un incontro dello scorso febbraio, alla presenza dell’assessore regionale Nardini e della sindaca di Carrara Arrighi, si è parlato per la prima volta di licenziamenti. Il 10 marzo l’azienda ha attivato la procedura di licenziamento collettivo per 34 lavoratori su 63. Secondo i sindacati, l’azienda sta smobilitando il lavoro al laboratorio di Carrara dirottando i campioni alla sede di Vicenza. Il Ministero deve occuparsene: è chiamato ad affrontare velocemente questa crisi aziendale difendendo i livelli occupazionali”.

14/03/2023 - 16:03

Interrogazione di Chiara Gribaudo, vice presidente Pd e vicepresidente Commissione Lavoro, al ministro Urso sul futuro della Sogin s.p.a.

“Senza un significativo cambio di direzione è a rischio il futuro occupazionale e la dignità di centinaia di lavoratrici e lavoratori ad alta professionalità di Sogin e del suo indotto, così come si rischia  di compromettere la tenuta industriale dell’azienda, compreso il mantenimento in sicurezza degli impianti”. Lo scrive, in una interrogazione urgente, la vicepresidente del Pd e vicepresidente della commissione Lavoro della Camera, Chiara Gribaudo che ha chiesto al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, di “adottare urgenti iniziative al fine di verificare la situazione gestionale ed occupazionale della Sogin”. Gribaudo chiede ancora al ministro Urso di “ tener conto della strategicità delle sue attività e della necessità di un suo rilancio industriale, scongiurando che si possa disperdere il suo patrimonio di competenze e professionalità, e che possano venire meno le condizioni di sicurezza degli impianti.”  “A otto mesi dal commissariamento di Sogin, scrive ancora Gribaudo nell’interrogazione,  si registrano una serie di inadempimenti e di ritardi sulle attività di decommissioning, sulla gestione dei grandi appalti e sulla realizzazione del deposito nazionale.” Inoltre, la parlamentare Dem fa presente che  “l’annullamento dei principali appalti finalizzati allo smantellamento del materiale radioattivo, su tutti la rescissione, per la seconda volta, del contratto Cemex per la realizzazione di un impianto di cementificazione di rifiuti liquidi presso il sito di Saluggia, oltre alla mancanza di prospettive per la realizzazione del deposito nazionale, stanno determinando un clima di incertezza e preoccupazione tra i lavoratori della società.  Anche dopo la costituzione dell’organo commissariale – conclude Gribaudo- non sembra essersi determinata quella discontinuità necessaria al rilancio dell’azienda e, a tutt’oggi, non risulta essere stato presentato un nuovo piano industriale”.

09/03/2023 - 19:05

“Le tematiche dell’occupazione, della riconversione produttiva e della riqualificazione ambientale di Piombino vanno affrontate e risolte; in questo contesto la situazione dello stabilimento Jsw è centrale e non più rinviabile. Il gruppo indiano Jindal è presente sul territorio ormai dal 2018 e sembra ormai che non abbia intenzione di assicurare il rilancio dell’azienda; il Ministero delle Imprese e del Made in Italy non può perdere altro tempo, deve intervenire concretamente sulle palesi inadempienze all’accordo di programma. Non bastano più periodiche rassicurazioni come quella arrivata ieri, servono atti concreti o è necessario lasciare spazio a nuovi acquirenti capaci di garantire gli investimenti. Per tenere alta l’attenzione sulla vicenda una delegazione dei deputati Pd si recherà nei prossimi giorni a Piombino”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, sull’incontro tenuto oggi giovedì 9 marzo a Roma tra i deputati del Partito Democratico ed una delegazione sindacale del polo siderurgico di Piombino.

09/03/2023 - 17:27

“Sulla vertenza delle acciaierie Jsw di Piombino l’immobilismo del governo è inaccettabile. Da mesi, con ripetuti atti parlamentari, abbiamo sollecitato il Ministro Urso ad intervenire presso la proprietà per avere risposte certe senza avere però fino ad oggi alcun riscontro. E’ altrettanto inaccettabile che lo stesso titolare del dicastero delle Imprese e del Made Italy non abbia voluto avere fino ad ora alcuna interlocuzione con le associazioni sindacali. Tra pochi mesi scadrà la cassa integrazione, non rinnovabile, per 1500 lavoratori che hanno bisogno di prospettive e certezze sul rilancio dello stabilimento produttivo, in un settore peraltro strategico per l’intera industria nazionale”: è quanto dichiara una nota congiunta del Gruppo Pd alla Camera dei deputati dopo aver incontrato oggi, giovedì 9 marzo, una delegazione sindacale del polo siderurgico di Piombino. Per il Partito Democratico erano presenti il Presidente del Gruppo Debora Serracchiani, i vice presidenti Simona Bonafè e Piero De Luca, il capogruppo in Commissione Bilancio Ubaldo Pagano, il capogruppo in Commissione Ambiente Marco Simiani, il capogruppo in Commissione Lavoro Mauro Laus, il Capogruppo in Commissione Giustizia Federico Gianassi, il capogruppo in Commissione Difesa Stefano Graziano ed Emiliano Fossi, neo segretario Pd della Toscana.

31/01/2023 - 18:41

“Le immagini della sofferenza del popolo Yanomami, indigeni della foresta amazzonica brasiliana, scuotono le coscienze di ognuno di noi e non possono far restare indifferenti persone come me impegnate a costruire il bene comune in politica, soprattutto quando sembra che lo sfruttamento illegale delle loro risorse interessi anche le importazioni italiane di materiali preziosi. Per questa ragione ho chiesto, assieme ai colleghi Enzo Amendola, Laura Boldrini e Lia Quartapelle, con una interrogazione al governo, di attivarsi sul piano diplomatico affinché 'vengano implementati gli accordi internazionali in vigore per assicurare la sostenibilità e la tutela delle popolazioni indigene e venga aiutato il popolo Yanomami ad uscire dall’emergenza'. Inoltre, per evitare che il prodotto dello sfruttamento illegale del territorio appartenente a tale popolo arrivi anche in Italia, arricchendo i predatori, 'che venga rafforzata la rete di controllo sulla filiera dei prodotti provenienti dall’estero, in maniera che siano chiare ed evidenti le certificazioni richieste sul piano internazionale, per assicurare un Made in Italy che rispetti l’eticità dell’origine dei prodotti secondo norme internazionali universalmente acclarate'”.

Lo dichiara il deputato dem Fabio Porta eletto in Sud America e membro della commissione Esteri della Camera dei Deputati.

26/01/2023 - 18:01

“Alla luce del forte ridimensionamento annunciato dai vertici del gruppo Dema è fondamentale che il governo riapra subito il tavolo di confronto”. I deputati del Pd Marco Sarracino e Arturo Scotto hanno depositato un’interrogazione al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nella quale si chiede di intervenire urgentemente per riaprire il confronto sulla vertenza Dema, con l’obiettivo di preservarne i livelli occupazionali.

“Il concordato scadrà a brevissimo, il prossimo sette febbraio - spiegano Sarracino e Scotto - e non si può perdere altro tempo. Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori, che anche oggi hanno protestato per difendere il loro posto di lavoro e per richiamare l’attenzione delle istituzioni. Condividiamo le preoccupazioni - concludono gli esponenti dem - espresse dai sindacati e auspichiamo un sussulto di senso di responsabilità da parte di tutti".

20/01/2023 - 10:18

I deputati toscani dei Democratici: “Il fatto che anche la terza manifestazione di interesse per Sanac sia andata deserta getta ombre su questa vicenda”

Un'interrogazione al Governo per sapere “quali interventi urgenti si intenda assumere al fine di garantire una soluzione positiva della situazione debitoria di Acciaierie d'Italia nei confronti di Sanac e quali interventi si intenda assumere al fine di rilanciare la filiera siderurgica italiana e garantire gli attuali livelli occupazionali degli stabilimenti Sanac”. 

È quanto chiedono i deputati Pd Emiliano Fossi e Marco Furfaro, che si sono rivolti al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, per avere informazioni sul futuro della Sanac, che ha uno stabilimento a Massa. L’azienda, che si occupa dal 2015 della lavorazione di materiali refrattari destinati al settore siderurgico, conta 380 dipendenti ed è in amministrazione straordinaria.
“Il gruppo – si legge nell'interrogazione di Fossi e Furfaro – è controllato da sempre dall'ex Ilva a livello produttivo e gestionale: il 70 per cento del prodotto è infatti destinato a Taranto mentre il restante 30 per cento al mercato terziario. Per tale motivo il futuro dell'azienda è fortemente legato alla vertenza Arcelor Mittal ed alle scelte del governo nell'ambito del settore siderurgico in Italia”. “Vogliamo che il governo faccia chiarezza – hanno spiegato Fossi e Furfaro -. Tutti questi lavoratori devono essere tutelati. Il fatto che anche la terza manifestazione di interesse per Sanac sia andata deserta getta ombre su questa vicenda ed è necessaria una forte presa di posizione da parte del governo, al fine di assicurare la continuità produttiva. Noi saremo sempre in campo per tutelare il lavoro”.

13/01/2023 - 10:55

Il deputato Pd: “Si modifica il nome del Ministero, da Sviluppo economico a Made in Italy, ma poi concretamente non si aiutano le imprese e i lavoratori onesti”

  “Il fatto che la maggioranza abbia bocciato l'ordine del giorno che chiedeva di introdurre norme e incentivi fiscali finalizzati al contrasto della contraffazione e alla tutela del Made in Italy la dice lunga su quanto questo tema stia poco a cuore al Governo e a questa maggioranza, lesti a fare sport ma immobili di fronte ai problemi veri”.

A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro alla Camera, dopo la bocciatura del suo ordine del giorno anti contraffazione.
“Il fenomeno della contraffazione sottrae ben 17 miliardi di euro ogni anno all’economia reale causando una perdita di 4,8 miliardi per le casse statali – aggiunge Fossi -. E la maggioranza che fa? Niente. Si divertono a giocare con i nomi, modificando il Ministero dello Sviluppo economico con la denominazione Ministero del Made in Italy. Peccato che poi, concretamente, non si sostengono le proposte concrete in aiuto delle imprese e dei lavoratori onesti”.

13/01/2023 - 09:14

“Il Decreto Legge cosiddetto “energia” approvato dal governo Draghi il  1° marzo 2022 prevedeva all’articolo 14 l’attribuzione di un “contributo sotto forma di credito d'imposta per l'efficienza energetica nelle regioni del Sud”. Un fondo di 145 mln per ciascun anno nel biennio 2022 e 2023 per le imprese del Mezzogiorno per ottenere una migliore efficienza energetica e a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche tramite la realizzazione di sistemi di accumulo abbinati agli impianti fotovoltaici. Per l’attuazione di questa disposizione entro 60 dalla data di entrata in vigore era prevista l’emanazione di un decreto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, di concerto con il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell'economia e delle finanze, per la individuazione dei criteri e le modalità di applicazione di questa misura per renderla fruibile dalle imprese. Da entrata in vigore del decreto sono trascorsi 10 mesi ma del decreto attuativo non vi è alcuna traccia. Per questo è stata depositata una interrogazione rivolta alla Presidenza del Consiglio e ai ministri dell’Ambiente e delle imprese e del made in Italy per capire il perché di questo ritardo che penalizza le imprese, sapendo che la leva energetica è un leva determinante per la competitività soprattutto al sud che sconta una serie di storiche diseconomie tra cui appunto quella dell’energia. La richiesta è quella di procedere subito alla emanazione del provvedimento di attuazione anche perché ad essere disponibili ormai sono solo i 145 mln per l’anno in corso”.

Lo dichiara il vice segretario del Pd e vice capogruppo alla Camera Giuseppe Provenzano.

09/12/2022 - 12:38

Il deputato dei Democratici ha presentato due emendamenti in Commissione Lavoro: “La contraffazione sottrae 17 miliardi di euro all’anno all’economia reale”“Servono risorse a sostegno di imprese e comuni per contrastare il fenomeno della contraffazione che, stando a dati recenti, sottrae ben 17 miliardi di euro ogni anno all’economia reale causando una perdita di 4,8 miliardi per le casse statali”.

 

A dirlo è il deputato del Pd Emiliano Fossi che, in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha presentato due emendamenti alla manovra economica, che verrà discussa a Montecitorio a partire dalla prossima settimana.

“Il primo emendamento intende istituire un fondo, di 30 milioni di euro all’anno, a favore delle imprese che vogliono dotarsi di sistemi tracciabili con codici multidimensionali e non replicabili per prodotti industriali e agroalimentari - spiega Fossi -. L’altro vuole destinare risorse specifiche agli enti locali che hanno stipulato accordi territoriali anticontraffazione. Sarebbe a dir poco singolare che il nuovo Governo, dopo aver cambiato nome al Ministero dello Sviluppo economico aggiungendo la denominazione Ministero del Made in Italy, non sostenga poi queste proposte concrete a sostegno del nostro tessuto economico-produttivo”.

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