04/12/2025 - 12:58

“Leggiamo che le valutazioni della delegazione di Fratelli d'Italia - ECR al Parlamento europeo sulla revoca delle immunità parlamentari risponderanno solo a valutazioni politiche. E noi che credevamo che in questi casi le valutazioni dovessero essere solo giuridiche. Per buona pace del ministro Nordio che è riuscito a liberare un criminale libico proprio perché ha studiato gli atti e ha fatto solo valutazioni giuridiche, arrivando addirittura a dire che la richiesta di arresto della Corte penale internazionale fosse scritta in inglese ma pure male. Che ne pensa il ministro Nordio di questa posizione del suo partito? Proprio lui che sulla riforma costituzionale chiede di non politicizzare il referendum e di guardare solo al merito. Attendiamo che si dissoci, da se stesso o dal suo partito” così la responsabile giustizia Pd, Debora Serracchiani.

03/12/2025 - 14:59

“Sono tre anni che non fate niente per il sovraffollamento delle carceri italiane. Anzi lavorate per peggiorarne le condizioni come sta accadendo per esempio negli istituti minorili. Sono tre anni che promettete interventi, avete fatto decreti carceri urgenti e ancora non avete fatto niente. A proposito che fine hanno fatto i provvedimenti per consentire l’accesso alle cure in comunità per i detenuti che hanno dipendenze? E anche stavolta il problema sono i giudici, quelli di sorveglianza. Ma lo sa il sottosegretario che i magistrati di sorveglianza sono solo 233 per 64 mila detenuti e circa 190 istituti penitenziari? Chieda al ministro Nordio se sta facendo qualcosa. La risposta è semplice: niente.
Del resto il ministro ritiene che il sovraffollamento serva come deterrente per i suicidi in carcere. Fra l’altro il sottosegretario Mantovano smentisce a sua insaputa il presidente del Senato La Russa che propone un mini indulto. Il solito gioco delle parti all’interno del Governo sulla pelle delle persone”. Lo dichiara la deputata e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, rispondendo al sottosegretario Mantovano.

25/11/2025 - 17:01

“Siamo però di fronte ad un fatto inoppugnabile. È stata sfiduciata la Presidente del Consiglio ed è stata sfiduciata la ministra Roccella ed è stato sfiduciato il ministro Nordio, proprio da Fratelli d'Italia e dalla Lega, perché non si capisce, se l'accordo è ancora in piedi, perché sia stata fatta questa scelta al Senato. Quindi se quell'accordo c’è ancora e se sono in buona fede coloro che quell'accordo lo hanno portato avanti, evidentemente c'è qualcuno che li ha sfiduciati e questo qualcuno siede da quella parte dell'emiciclo. Questa è un’evidente sfiducia nei confronti della Presidente del Consiglio. Penso che i colleghi ne debbano trarre le conseguenze”. Lo ha detto in Aula alla Camera, la deputata Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del Partito Democratico, dopo che la maggioranza, al Senato, ha bloccato la proposta di legge sul consenso libero e attuale nei casi di violenza sessuale, rinviando l’esame sine die.

“Riteniamo che questo comportamento – ha aggiunto l’esponente dem - sia inaccettabile. Non tiene conto di un accordo politico fatto nell’interesse delle donne, nell’interesse di chi soffre e che da questi due provvedimenti aveva e ha la possibilità di avere una risposta e un quadro normativo chiaro. Mi appello alla Presidenza della Camera affinché si sottolinei quanto sia inopportuno ciò che sta accadendo al Senato”.

“Quando un provvedimento passa all’unanimità – conclude Serracchiani - con un accordo politico chiaro, con la volontà delle leader di approvarlo, e lo approviamo tutti insieme, è inaccettabile che al Senato si fermi questa volontà. Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile si possa approvare anche il provvedimento sul consenso libero e attuale, perché serve alle donne contro la violenza”.

 

25/11/2025 - 12:46
“I dati che il ministro Nordio ha presentato alla Camera sulle percentuali dell’autorizzazione, proroga e convalida delle intercettazioni da parte dei GIP non appaiono affatto chiari. Il ministro, per avvalorare la propria causa sulla separazione delle carriere, parla di un accoglimento di tali richieste tra l’84 e il 100%, un ‘appiattimento’ tra giudici e pubblici ministeri. Ma questi stessi dati vengono dichiarati ‘falsi’ o incongruenti da autorevoli magistrati, procuratori della Repubblica e componenti del CSM. Gli uffici giudiziari non trasmettono dati statistici con le caratteristiche presentate da Nordio, né tantomeno è possibile ridurre a dato unico le richieste di proroga. Diversi capi delle procure, inoltre, hanno dichiarato di non avere mai trasmesso tali documentazioni e di non conoscere l’esistenza di simili prospetti”. Così in una nota la deputata Pd, Debora Serracchiani che annuncia la presentazione di un’interrogazione a Nordio firmata da tutti i deputati Pd della Commissione Giustizia.
“È dunque necessario che il ministro Nordio chiarisca quali siano esattamente gli uffici giudiziari che avrebbero trasmesso i prospetti statistici utilizzati per elaborare le percentuali fornite, quali siano i modelli, i formati e le procedure di raccolta dei dati e se tali modelli siano effettivamente in uso presso tutte le Procure e gli Uffici GIP–GUP. E soprattutto, se il ministro voglia rettificare o integrare i dati forniti al Parlamento qualora questi non fossero esatti”, conclude Serracchiani.

 

21/11/2025 - 20:05

"Alla vigilia del 25 novembre, il ministro Nordio pensa bene di spiegarci che la violenza degli uomini sulle donne è una questione iscritta nel DNA maschile. Chissà come l'hanno presa tutti quelli che all'indomani di un femminicidio si premurano di specificare che "non tutti gli uomini" sono violenti.
Un'affermazione non solo grave, quella del ministro, ma anche falsa. Buona solo a ignorare la complessità del fenomeno che, come dimostrano decine di studi, ha radici culturali profonde, non biologiche.
Poi Nordio si contraddice sostenendo che per combattere la violenza degli uomini sulle donne serve la prevenzione sul piano culturale. E su questo siamo d'accordo. Ma allora deve spiegarlo al suo collega Valditara e alla sua collega Roccella che invece continuano a non volere vedere il nesso tra educazione al rispetto e violenza degli uomini contro le donne. E per questo non vogliono introdurre l'educazione all’affettività e alla sessualità fin dai primi anni di scuola. La violenza si combatte con misure di prevenzione, con l’educazione, la formazione e investendo le risorse necessarie a dare una risposta adeguata a questa piaga sociale. Tutto quello che non abbiamo ancora visto da questo governo". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. 

21/11/2025 - 16:38

La perla quotidiana che ci regala Nordio dice che nel dna degli uomini non c’è la parità dei sessi. Tempo fa invece sosteneva invece che la violenza degli uomini era solo nella genetica di alcune etnie.

Nordio vuole una giustificazione scientifica ai suoi inaccettabili pregiudizi. Eppure è tutto molto chiaro: non c’è nulla di naturale nella sopraffazione di un uomo su una donna e la parità tra i sessi non è un artificio ma una conquista culturale che evidentemente il ministro della Giustizia non ha raggiunto. La dimostrazione di quanto sia necessaria l’educazione sessuale ed affettiva. A scuola e non solo.

Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

 

21/11/2025 - 16:05

«Le dichiarazioni della Ministra Roccella e del Ministro Nordio sono di una gravità inaudita. Negare l’importanza dell’educazione sessuale nella prevenzione della violenza, o evocare una presunta incapacità “genetica” degli uomini a riconoscere la parità, non è solo sbagliato: è pericoloso. Sono parole che distorcono i fatti, che confondono il dibattito pubblico e che rischiano di trasformare una responsabilità sociale e culturale in un finto destino biologico". Lo dichiarano in una nota le deputate democratiche in Commissione Femminicidio, Valentina Ghio, Sara Ferrari e Antonella Forattini.
"La violenza contro le donne - sottolineano le parlamentari - non nasce nel DNA: nasce in una cultura che alcuni, ancora oggi, sembrano giustificare o quantomeno minimizzare. Attribuire la radice del problema alla natura maschile significa spostare l’attenzione dai veri nodi – educazione, potere, stereotipi – e può diventare, anche involontariamente, un alibi per chi perpetua comportamenti inaccettabili. È scandaloso che due Ministri della Repubblica, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, consegnino al Paese messaggi così distorti e regressivi. Mentre l’Italia chiede risposte concrete, rispetto, prevenzione e strumenti culturali adeguati, dal Governo arriva invece un segnale di arretramento che offende le donne, gli uomini e le nuove generazioni.
A chi mette in dubbio l’efficacia dell’educazione, andrebbe ricordato che è proprio da lì che passa il cambiamento reale".
"Queste parole sono un danno a chi combatte la violenza e un regalo all’oscurantismo, peraltro a pochi giorni dall’approvazione unanime della legge sul consenso alla Camera. Con questa dichiarazione i due ministri appaiono fuori dalla realtà", concludono le deputate Pd.

 

21/11/2025 - 14:50

“Le affermazioni del ministro Nordio sono aberranti. Parlare di una “resistenza nel codice genetico maschile” non solo è falso, ma rischia di trasformare una responsabilità culturale e individuale in un presunto destino biologico. La violenza non è scritta nel DNA: è il prodotto di educazione, potere e stereotipi. Attribuirla alla genetica significa, anche involontariamente, sfiorare la giustificazione di atti indegni invece di combatterli con chiarezza e responsabilità” così la deputata democratica Michela Di Biase.

21/11/2025 - 14:38

“Quelle pronunciate dai ministri Nordio e Roccella sono parole gravissime, ancora più gravi perché pronunciate in quel contesto, una conferenza internazionale sui femminicidi, oltre che false”.

Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, sulle parole dei ministri Nordio e Roccella.

“Non c’è nessun “codice genetico che fa resistenza”: è una questione culturale, di valori introiettati, di patriarcato - prosegue la deputata dem - E sì, si combattono anche con l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, con l’educazione alla parità e al riconoscersi nelle differenze, proprio perché se non si interrompe quel filo della cultura patriarcale non servirà mai a niente inasprire le pene e basta”.

“Queste parole fanno rabbrividire. Ma devono essere un monito per tutte e tutti: la lotta è ancora lunga e sta a noi continuare, nelle sedi istituzionali, nelle piazze e ovunque nella società, a costruire un mondo migliore, quello che Roccella, Nordio e la destra vogliono negare” conclude Gribaudo.

 

19/11/2025 - 10:57

"Le dichiarazioni del ministro Nordio su Licio Gelli sono davvero inaccettabili. Cosa prevedeva il piano di "rinascita democratica" della P2 lo sappiamo bene. Come è accertato, in sentenze passate in giudicato, il ruolo centrale di Gelli e della P2 nella strategia della tensione, ad esempio nella strage del 2 agosto alla Stazione di Bologna. Un Ministro della Repubblica, in particolare se ricopre una delle responsabilità più delicate, dovrebbe dire su Gelli e la P2 parole nette ed inequivocabili. Presenterò una interpellanza parlamentare per chiedere chiarimenti al Ministro". Così Andrea De Maria, deputato PD

18/11/2025 - 11:51

“Servono chiarezza e impegni concreti sul futuro dei lavoratori precari del PNRR Giustizia impiegati nei tribunali e nelle procure della Sicilia. Parliamo di centinaia di persone – a Palermo, Catania, Trapani, Agrigento, Ragusa, Siracusa – che da anni contribuiscono, spesso in maniera decisiva, a garantire le attività degli uffici giudiziari della nostra regione: riducono l’arretrato, migliorano i tempi dei procedimenti, digitalizzano gli atti, garantiscono servizi fondamentali ai cittadini”: è quanto dichiara la deputata Pd Maria Stefania Marino depositando una interrogazione parlamentare al Ministro Nordio.
“La loro professionalità è ormai parte integrante del sistema. Eppure a pochi mesi dalla scadenza dei contratti, prevista per il 30 giugno 2026, il governo non ha ancora dato alcuna risposta concreta sulla stabilizzazione. Anzi: dalle informazioni rese note dai sindacati, l’esecutivo prevedrebbe l’assorbimento soltanto della metà dei lavoratori complessivi (6mila su 12mila). In Sicilia, ciò significherebbe la perdita di competenze indispensabili e un inevitabile aggravamento della già complessa situazione dei nostri tribunali”.
“Non si può parlare di riforma della giustizia e contemporaneamente scaricare chi ha reso possibili i progressi del Pnrr. Il personale assunto con il Piano di Ripresa e Resilienza non è una parentesi: è un investimento sul funzionamento dello Stato. Il governo apra subito un confronto con i sindacati e garantisca stabilizzazioni vere, non slogan. La Sicilia non può permettersi di tornare indietro”: conclude.

 

11/11/2025 - 12:29

Si è tenuto presso la sala stampa della Camera dei Deputati l’incontro di studio dal titolo “L’applicazione del D.Lgs. 231/01 nelle società sportive”, promosso dall’On. Nicola Carè e dall’ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Roma. Dopo i saluti istituzionali dell’On. Nicola Carè, che ha sottolineato “l’indispensabilità degli assetti organizzativi per le società e, in particolare, per gli enti sportivi”, il dibattito ha coinvolto esponenti del diritto penale, della giustizia sportiva e della governance economica delle società professionistiche, riuniti in un tavolo di alto profilo tecnico sulla compliance governance. Tra gli interventi di maggiore rilievo, quello del Procuratore Aggiunto della Repubblica, Ciro Santoriello, tra i massimi esperti nazionali della normativa 231, che haaffrontato i principi fondanti della responsabilità penale e sportiva degli enti del settore. “Il controllo interno è elemento strutturale dell’affidabilità dell’ente”, ha dichiarato Santoriello, richiamando la responsabilità degli organi apicali e dei controllori interni e sottolineando come la formazione e la tracciabilità dei processi decisionali rappresentino oggi parametri fondamentali di valutazione. Mariarosa Calabretta ha illustrato il quadro dei reati presupposto più rilevanti nel mondo dello sport – tra cui match fixing, doping, frodi fiscali e scommesse – evidenziando come il D.Lgs. 231/01 costituisca oggi “uno strumento indispensabile per la tutela dell’integrità delle competizioni”.Il Presidente della Commissione “Responsabilità degli Enti ex D.Lgs. 231/01” dell’ODCEC di Roma, Carlo Ravazzin, ha approfondito gli aspetti tecnico-economici del tema, soffermandosi sul ruolo dei controlli economico-finanziari e sulle interazioni operative fra Collegio Sindacale, Revisori e Organismo di Vigilanza. Ravazzin ha ribadito l’importanza di una integrazione funzionale tra gli organi di controllo per garantire correttezza gestionale, sostenibilità economica e prevenzione del rischio sanzionatorio. A moderare i lavori è stato Alessandro Parrotta, componente della commissione di riforma Nordio al D.Lgs. 231/01, che nelle conclusioni ha ricordato come “il modello 231 non debba essere percepito come un mero adempimento burocratico, bensì come un vero strumento di governance e tutela reputazionale”.
Parrotta ha richiamato il recente orientamento giurisprudenziale che valorizza l’effettività dei modelli organizzativi, sottolineando che “nel calcio contemporaneo, la competitività non si misura solo in campo, ma nella solidità organizzativa e nella trasparenza gestionale delle società”.

06/11/2025 - 16:02

«Da Nordio uno schiaffo alla libertà di stampa». Così Piero De Luca, deputato democratico e capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Affari Europei della Camera, commenta la decisione del Governo di esprimere parere negativo all’emendamento del gruppo PD che proponeva di recepire subito, nell’ambito della discussione sulla legge di delegazione europea, la direttiva anti-SLAPP — la norma europea che tutela giornalisti e operatori dell’informazione dalle querele temerarie, spesso usate come strumenti di intimidazione per limitare la libertà di stampa.

«Il Ministro della Giustizia Nordio – spiega De Luca – per il tramite del sottosegretario Ostellari ha espresso parere contrario al recepimento della direttiva nell’ordinamento italiano».

«Una posizione – aggiunge De Luca – che si somma alle gravi parole pronunciate proprio oggi dal sottosegretario Fazzolari sulla volontà di denunciare Ranucci. È un atto inaudito, soprattutto da parte di un Governo che a parole proclama solidarietà al mondo dell’informazione, ma nei fatti continua ad ostacolare l’introduzione di norme europee che ne garantirebbero la tutela. Solo un anno fa lo stesso esecutivo si era detto favorevole a un rapido recepimento della direttiva. Oggi compie un pericoloso passo indietro».

Il Partito Democratico -conclude De Luca - ripresenterà in Aula alla Camera l’emendamento per recepire subito la direttiva anti-SLAPP in Italia, riaffermando che la libertà di stampa è un pilastro della democrazia va tutelata dalla politica”.

 

05/11/2025 - 16:15

Il governo italiano ha trattato con guanti di velluto un torturatore che oggi il suo paese, la Libia,  ha arrestato. Uno schiaffo al ministro Nordio e agli altri ministri coinvolti che mai risponderanno di una decisione che ha ostacolato la Corte Penale internazionale e impedito che si facesse giustizia delle sofferenze inflitte a centinaia di persone finite nelle mani di Almasri accusato di torture e crimini contro l’umanità. Così hanno gettato discredito sulle istituzioni coinvolgendo anche il parlamento per crearsi uno scudo e non rispondere del loro operato.

Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

 

04/11/2025 - 15:03

“Mentre il Governo Meloni si ostina a portare avanti battaglie ideologiche sulla separazione delle carriere, alimentando lo scontro e la delegittimazione della Magistratura, le carceri italiane continuano ad andare a picco. La situazione di Sollicciano, per la quale abbiamo depositato una nuova interrogazione parlamentare, è l’emblema di un sistema che marcisce nell’indifferenza: celle allagate, corridoi impraticabili, detenuti costretti a camminare scalzi e personale abbandonato in condizioni impossibili”: è quanto dichiara una nota congiunta dei deputati Pd Federico Gianassi e Debora Serracchiani.
“La realtà smentisce ancora una volta le priorità del Ministro Nordio: invece di occuparsi della sicurezza e della dignità di chi vive e lavora negli istituti penitenziari, il governo porta avanti una riforma che indebolisce la Magistratura e non migliora in alcun modo la giustizia per i cittadini. A Firenze, come in tante altre città, mancano manutenzioni, personale, interventi edilizi: piove nelle celle. Chiediamo che il Ministero agisca subito, con risorse straordinarie e un piano di emergenza per le carceri più compromesse. Il paese ha bisogno di una giustizia efficiente e rispettosa della dignità umana. Sollicciano non può restare un simbolo di vergogna nazionale”: conclude la nota.

 

 

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