Ma dentro maggioranza ancora teorie complottiste
“Ricordare le vittime del Covid, pazienti e personale sanitario, è un dovere e un debito verso le prossime generazioni, perché non si trovino impreparate a scenari come quelli vissuti nel 2020 e nel 2021. Sono passati 5 anni e onorare quelle vittime, a partire dai tanti operatori sanitari periti nell’esercizio del proprio dovere, dovrebbe essere un patrimonio indiscusso. Invece non è così. Non è così in Italia dove si perseguono ancora teorie complottiste e novax persino nelle istituzioni, all’interno delle forze di maggioranza. Non è così nel mondo e in particolare negli Usa dove il morbillo ha ripreso a mietere vittime, dove si sceglie un ministro della Sanità novax, dove si riducono i finanziamenti per la ricerca scientifica, e dove si sceglie di indebolire l’Oms unico spazio di collaborazione mondiale in sanità”.
Così sui social il deputato Pd, Silvio Lai.
“Ricordare e rendere omaggio - aggiunge - a chi ha combattuto in prima linea durante la pandemia da Covid, medici, infermieri, personale sanitario, forze dell’ordine, il terzo settore, serve se insieme ricordiamo i rischi che corre la popolazione mondiale se si dismettono le infrastrutture sanitarie e di ricerca che ci hanno salvato dalla pandemia. In Italia abbiamo bisogno di un servizio sanitario nazionale forte, di una ricerca scientifica sostenuta, di una cooperazione scientifica internazionale. Le scelte che il governo Meloni e la maggioranza di centro destra stanno facendo in questi anni vanno in direzione opposta esponendoci a rischi che non dovremo più correre. Per questo - conclude - in Parlamento come nei territori la nostra denuncia è ferma e la nostra opposizione forte. Per non dimenticare”.
“È sconcertante sapere che la Lega abbia presentato un progetto di legge per portare l'Italia fuori dall'Organizzazione mondiale della sanità. È proprio grazie all'Oms che si è riusciti a debellare ed eradicare malattie, quali il vaiolo e la poliomielite; è grazie all'Oms che si riesce ad arginare i conflitti di interessi tra le aziende farmaceutiche e la salute pubblica. Quella della Lega è una proposta non solo sbagliata ma dannosa per l'Italia e siamo davvero preoccupati per la sicurezza e la salute del Paese”. Così il deputato dem Gian Antonio Girelli durante il Question time al ministro della Salute, Orazio Schillaci per chiedere di smentire le dichiarazioni della Lega e del suo segretario relative all'uscita dell'Italia dall'Organizzazione mondiale della sanità.
“Il Ministro Schillaci con la sua risposta ha dato del bugiardo o del incompetente al vicepremier Salvini che dice che l'Italia dà 100 milioni all'Oms quando i numeri oggi lei forniti parlano di una cifra attorno a 25,8 milioni. Sempre Salvini cita Trump, 'capo internazionale dei sovranisti' come modello da seguire per la sua scelta di far uscire gli Usa dall'Oms. Qui il vero problema è quello di non seguire la gara della follia e lei ministro ce lo conferma ”. Così il deputato dem Nico Stumpo in replica al ministro della Salute Orazio Schillaci durate il Question time alla Camera.
“Con la pandemia – continua il parlamentare Pd - ci siamo resi conto che la salute non si può ascrivere ai problemi di una regione o una nazione ma è un problema mondiale. Acquistando i vaccini, più che mai abbiamo anche capito l'importanza dell'Europa. Alla faccia dei no-vax o di chi vorrebbe portarci indietro nel tempo”. “L'Oms può avere delle imperfezioni ma pensare di uscirne e restare da soli a difenderci significa non capire la storia né il momento in cui ci troviamo. La proposta di questo governo ci porta in un posto dove non vogliamo vivere”, conclude Stumpo.
“Sulla sanità il Governo fa solo chiacchiere, proclami di grandi interventi e grandiose intenzioni, che finiscono sempre per dare ragione a chi ritiene che il pensiero sia solo quello di ridimensionare la sanità pubblica”. Così Silvio Lai, deputato Pd, membro della commissione bilancio ed esperto di materie sanitarie, commenta l’ultima relazione indipendente di Gimbe sul decreto liste d’attesa.
“Prima la legge di bilancio che finanzia in maniera insufficiente la sanità pubblica, aggredita da decine di norme ad hoc di vari esponenti della maggioranza per i fini più svariati, poi di recente la corsa ad inseguire Trump nell’uscita dall’OMS, in mezzo il decreto liste d’attesa con i decreti attuativi al palo”, prosegue Lai.
“Al 29 gennaio 2025 un solo decreto attuativo è stato approvato mentre 5 sono al palo o scaduti e tra questi c’è quello del superamento del tetto di assunzione del personale che richiede l’applicazione della nuova metodologia di valutazione del fabbisogno di personale che Agenas ha definito ma non ha l’ok del Governo che evidentemente subisce pressioni e ricatti. Ma oltre il merito ci chiediamo se il ministro Schillaci voglia continuare a lungo a fare la foglia di fico in sanità per un Governo che aggredisce la sanità pubblica, liscia il pelo ai no vax e alle fantasie antiscientifiche, e lascia senza tutela i cittadini”, conclude Lai.
"Quando la battaglia contro il Covid ci insegnava il valore della sanità pubblica, della prevenzione e della ricerca scientifica Salvini combatteva le mascherine e non ha imparato nulla. Per questo oggi vuol fare uscire l’Italia dall’Organizzazione mondiale della sanità: a lui interessa solo farsi bello con Trump e non lasciarlo solo con la Meloni. Se vuole davvero aiutare la Sanità italiana costringa il suo governo a mettere le risorse per eliminare le liste d’attesa e consentire agli italiani di curarsi".
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Matteo Salvini vuole far uscire l’Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sì, avete capito bene. Dopo una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo, dopo ospedali al collasso, dopo centinaia di migliaia di morti, secondo lui la soluzione è abbandonare l’unico organismo internazionale che coordina la risposta globale alle emergenze sanitarie. Perché? Perché cavalcare le teorie no-vax porta voti. Perché la scienza è un ostacolo quando il tuo unico obiettivo è la propaganda. Parliamo dello stesso Salvini che derideva le mascherine mentre le terapie intensive esplodevano, che attaccava medici e scienziati per dare spazio a ciarlatani e disinformatori, che in piena pandemia strizzava l’occhio ai no-vax, contribuendo a diffondere dubbi e paure che hanno fatto perdere vite umane. E ora? Ora vuole isolare l’Italia, farci uscire dall’unica rete di prevenzione e collaborazione sanitaria globale. Perché secondo lui “fare come Trump” è più importante che proteggere la salute pubblica. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni prenda immediatamente e pubblicamente le distanze da questa pericolosa follia e da chi si permette di giocare con la salute degli italiani” così sui social il capogruppo democratico nella commissione affari sociali della camera, Marco Furfaro.
“Cosa ne pensa il ministro Schillaci della proposta di far uscire l’Italia dall’Oms fatta da autorevoli esponenti della Lega? Usciamo anche dalle agenzie europee della sanità e del farmaco? O è solo una ragazzata?” Così sui social Silvio Lai, deputato Pd, che chiede al ministro Schillaci cosa pensa della proposta di alcuni esponenti di maggioranza e, indirettamente, dell’iniziata degli USA.
“Eppure - conclude Lai - la lezione del Covid 19 è stata dura. Il ritardo della comunicazione della Cina all’Oms del virus ha ritardato la reazione in tutto il mondo causando molte vittime. In questo momento se scoppiasse una pandemia negli USA, il governo americano, fuori dall’Oms, non avrebbe alcun obbligo di comunicarne le caratteristiche o la stessa partenza. Peraltro questo avviene mentre gli scienziati osservano l’evoluzione del virus dell'aviaria che sarebbe ad un solo salto di mutazione dal contagio umano. Sembrano cose ridicole e lontane le iniziative avviate dalla nuova amministrazione americana ma il nuovo governo Trump mostra da subito la sua natura negazionista in ambito sanitario quanto in ambito ambientale. L’Europa rafforzi le sue difese contro le fake news antiscientifiche, ci sarà da lavorare”.
“L’annuncio della Lega è inquietante. Dopo il Covid, la pandemia, le chiusure la Lega vuole uscire dall’Oms, e riportare così l’Italia ad una condizione di arretratezza culturale e sanitaria impressionante. Uscire dall’Oms significa uscire dal contesto internazionale. La presidente del consiglio Meloni ne è al corrente?”. Lo dichiara Ilenia Malavasi Deputata Pd componente della commissione affari sociali della camera a proposito l’annuncio della lega di voler uscire dall’OMS.
“Chiedere di uscire dall’oms è semplicemente da irresponsabili. La Lega sta assumendo derive davvero preoccupanti. La tragedia del covid ha insegnato che la vera prevenzione sanitaria là si può fare solo a livello internazionale, così come la ricerca e l’utilizzo in sanità di potenzialità quali l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione. L’oms poi nelle sue finalità persegue un obiettivo della Salute del futuro. Solo una visione medioevale, contro la scienza vera, può portare a richieste di questo tipo. Solo il non aver capito nulla dalla vicenda Covid può pensare di aumentare l’autonomia regionale in sanità invece che perseguire una vera cooperazione e internazionale. La presidente del Consiglio, il Ministro della salute cosa ne pensano?”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli Deputato Pd componente della commissione affari sociali della camera a seguito dell’annuncio da parte della Lega di una conferenza stampa per uscire dall’OMS
“Nella Repubblica Democratica del Congo, una malattia che l’OMS definisce 'non diagnosticata' ma simile all'influenza sta causando un numero imprecisato di vittime. È una malattia che colpisce l'apparato respiratorio e il patogeno colpisce soprattutto i più piccoli, bambini sotto i cinque anni di età. I sintomi della malattia sono simili all’influenza: febbre alta, mal di testa severo, tosse. Alla luce di questo allarme sanitario è necessario che il governo presti la massima attenzione così come è assolutamente indispensabile ed urgente l’emanazione del nuovo Piano pandemico 2024-2028 che, annunciato ad inizio anno, è ancora inspiegabilmente fermo”. Così si legge nell'interrogazione presentata dai deputati democratici al ministro della Salute Schillaci con cui si chiede di adottare misure di tutela sanitaria alla frontiera da coloro che provengono dalle zone colpite da questa influenza al fine di tutelare la salute pubblica nel nostro territorio. L'interrogazione è stata presentata dagli onorevoli Gian Antonio Girelli, Marco Furfaro, Paolo Ciani, Ilenia Malavasi, Sara Ferrari, Antonella Forattini, Valentina Ghio e Nadia Romeo.
“I ministri dell’Agricoltura e della Salute conoscono il rapporto dell’Oms del 13 giugno che denuncia la pericolosità degli alimenti ultra processati tanto da inserirli tra le quattro cause responsabili a livello globale, insieme a tabacco, combustibili fossili e alcol, di 19 milioni di morti all’anno, di cui 2,7 milioni in Europa? Sembrerebbe proprio di no od ancor peggio che possano essere d’accordo con il Crea, istituto di Ricerca del Ministero dell’Agricoltura, che ha evidenziato, in un report ufficiale, il fatto che la campagna contro i cibi ultra processati sta prendendo troppo il sopravvento e che sarebbe utile convincere i consumatori che i cibi ultra processati sono più sani di quelli naturali. Il Crea, inoltre, in aperto contrasto con l’Oms, invita il governo e le istituzioni europee a non utilizzare o riconsiderare criticamente la terminologia ‘alimenti ultra processati’”.
Con una interrogazione presentata dal capogruppo Pd, Stefano Vaccari, e dai deputati dem della commissione Agricoltura, Evi, Forattini, Marino e Rossi, si chiede ai ministri Lollobrigida e Schillaci, paladini di facciata del cibo sano, di conoscere la loro valutazione sui cibi ultraprocessati a partire dall’invito rivolto dal Crea alle istituzioni e sui rischi da abuso sul loro consumo.
“L’Oms denuncia come il consolidamento di questi settori industriali e di altri, in un piccolo numero di potenti corporazioni transnazionali, abbia permesso loro di esercitare un potere significativo sui contesti politici e legali in cui operano e di ostacolare le normative di interesse pubblico che potrebbero incidere sui loro margini di profitto.
Ecco perché - segnalano i deputati Pd - attendiamo l’opinione dei ministri dell’Agricoltura e della Salute”.
"Un uomo che vuole costringere la sua compagna ad abortire. Una donna che, invece, decide di portare avanti la gravidanza da sola. Lo stesso uomo che, dopo qualche tempo, decide di avviare un lungo iter giudiziario per rivendicare la paternità della bambina che, intanto, è nata e vive con la madre. E per rivendicare la paternità fa ricorso alla famigerata Pas, sindrome da alienazione parentale. Una teoria ascientifica rigettata dalla comunità scientifica internazionale e non riconosciuta da nessun ordine professionale né dall'OMS o dal Ministero della Salute, ma utilizzata con uno scopo ben preciso: colpevolizzare la madre e allontanarla dai figli senza curarsi in alcun modo degli effetti che questo ha sui minori coinvolti. In questo caso, sulla minore". Lo dichiara in una nota l'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità, coordinato dalla deputata dem Laura Boldrini.
"La vicenda in questione, che molti conoscono come il caso di "mamma Frida", è emblematica di tante storie di donne costrette a combattere nei tribunali per se stesse e per i propri figli.
Una storia iniziata diversi anni fa ma per la quale, ancora, la figlia di Frida non è stata ascoltata dai magistrati, pur essendo perfettamente in grado di parlare per sé. Questo in totale violazione della riforma Cartabia che stabilisce come i minori debbano essere ascoltati prima che il Tribunale prenda decisioni su di loro. Ora la bambina rischia di essere prelevata contro la sua volontà e sottratta dal luogo in cui risiede con la madre.
Frida è venuta alla Camera, qualche settimana fa, a raccontarci la sua incredibile e dolorosa vicenda alla quale non si può restare indifferenti. Per questo, come Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità abbiamo presentato una interrogazione al ministro della Giustizia Nordio per chiedergli quale iniziativa intenda prendere perché i bambini vengano ascoltati dai giudici, come previsto dalla legge. E gli chiediamo anche quale provvedimento normativo intenda adottare per evitare che nei tribunali si faccia ancora ricorso alla Pas che anche la Corte di Cassazione ha definito priva di validità scientifica e per escludere il prelievo coattivo dei minori nei casi come quello che potrebbe riguardare la bambina figlia di Frida" conclude la nota.
“Il gruppo del partito democratico ha abbandonato i lavori della commissione Affari sociali della Camera prima che iniziasse l’audizione dell’associazione ProVita & Famiglia nell’ambito della discussione sulle risoluzioni sulla definizione di linee guida in materia di disforia di genere”. Lo rendono noto la deputata democratica, Ilenia Malavasi, e il capogruppo dem in commissione Affari sociali, Marco Furfaro, che aggiungono: “la disforia di genere è un tema vero e serio, che va affrontato nella sua complessità e delicatezza in modo scientifico, senza preconcetti o chiusure ideologiche. Abbiamo abbandonato i lavori per rispetto istituzionale, sarebbe stato veramente imbarazzante ascoltare le tesi retrograde di chi mette in discussione addirittura le decisioni dell’Oms”.
Presentata interrogazione parlamentare sui tagli a SSN
“Sotto i colpi di questo governo la nostra sanità pubblica continua a perdere pezzi e gli italiani continuano ad indebitarsi per curarsi. Oltre un miliardo di euro: è questo, secondo le stime, il valore dei prestiti personali erogati nel 2023 per far fronte alle spese mediche. Una situazione preoccupante ed allarmante che vede il nostro paese condannare milioni di persone a quella che è una vera e propria povertà sanitaria. Le famiglie che hanno accusato problemi economici a causa delle spese sanitarie erano il 4,7% nel 2019, sono salite al 5,2 nel 2020, per arrivare ora al 6,1%. Parliamo di 1 milione mezzo di nuclei familiari. Cifre impressionanti. Se poi a questo aggiungiamo le spese che l’OMS ha definito come catastrofiche, ovvero quelle spese che impattano per + del 40% della disponibilità economica di un nucleo familiare, i numeri diventano una vera e propria emergenza. Il 9,44% delle famiglie, un dato tra i peggiori d'Europa. Per questi motivi abbiamo depositato un’interrogazione urgente al ministro della salute Schillaci affinché si faccia garante dell’articolo 32 della nostra Costituzione e intervenga il prima possibile per invertire la rotta e garantire un diritto universale come il diritto alla salute per tutte e tutti”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile Welfare del Pd, Marco Furfaro.
“Il ministro Tajani spieghi quali azioni stia perseguendo il governo per favorire il cessate il fuoco a Gaza e motivi il blocco dei progetti della cooperazione italiana, così come dei fondi all’Unrwa stante la decisione dell’Ue di ripristinare i contributi, anche alla luce della due diligence che l’Onu ha prontamente effettuato”. È questo il tema del question time di domani presentato dal Gruppo Pd della Camera promosso dai deputati che hanno partecipato alla missione a Rafah per il cessate il fuoco: Laura Boldrini, Arturo Scotto, Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Alessandro Zan. “A Gaza – si legge nel testo presentato dai dem - la situazione umanitaria è al collasso: 31000 morti, di cui tantissimi donne e bambini. E l’OMS dichiara che senza il cessate il fuoco saranno tra i 60.000 e gli 85.000 i morti in più nei prossimi sei mesi solo per le malattie. È urgente assicurare la consegna degli aiuti umanitari all’interno della striscia alla popolazione civile, anche attraverso una specifica iniziativa dell’Ue volta a chiedere allo Stato d’Israele, nell’immediato, lo sblocco dei valichi. E sbloccare il contributo italiano annuale all’Unrwa”.