19/01/2024 - 16:57

“Il Partito Democratico e la famiglia progressista dei Socialisti e Democratici europei lavorano fianco a fianco per costruire una società e un’economia equa, forte e inclusiva. Dobbiamo continuare a unire le forze e raddoppiare i nostri sforzi nel momento in cui dobbiamo fronteggiare enormi trasformazioni sociali ed economiche insieme ad un contesto geopolitico sempre più impegnativo. Questa Commissione, grazie all’iniziativa delle nostre famiglie politiche, ha fatto molti passi importanti nel portare avanti l’agenda sociale”.

Così l’attuale commissario Ue per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea, intervenendo al seminario del Gruppo Pd della Camera a Gubbio.

“Quello che siamo riusciti ad ottenere sotto il pilastro europeo dei diritti sociali - ha detto - è un risultato importante. Ne è un esempio la direttiva sul salario minimo, già di per sé un ragguardevole successo. Non è accettabile che persone che lavorano full-time non si possano permettere di arrivare alla fine del mese. Dobbiamo riconoscere il valore del lavoro e il valore dei lavoratori che svolgono quei lavori. Sempre più spesso in Italia vediamo retribuzioni troppo basse. I giovani colpiti dalla precarietà lasciano il Paese alla ricerca di lavori migliori altrove. L’Italia ha bisogno di salari migliori, con contrattazioni collettive e retribuzioni minime adeguate. L’Europa sociale gioca un ruolo decisivo nell’accompagnare la trasformazione che le nostre società ed economie stanno attraversando. Ma non possiamo dare per scontato il nostro modello sociale. Deve essere protetto, rafforzato e implementato ogni giorno. Credo che abbiamo bisogno di un nuovo contratto sociale europeo che garantisca una prosperità condivisa. Questo vuol dire mettere al centro della nostra campagna per le elezioni europee la giustizia sociale, il valore e la dignità del lavoro, l’uguaglianza di genere, gli investimenti sociali e la solidarietà. Siamo impegnati a favore del Green Deal, tuttavia, deve essere sociale e giusto, deve assicurare lavori di qualità e buone opportunità per tutti i cittadini. La nostra proposta è un’Europa verde, equa, democratica e sociale. Dobbiamo essere alla guida per assicurarci che la transizione verde sia una transizione equa, affinché i costi di oggi e i benefici di domani siano percepiti uniformemente. In conclusione, le prossime elezioni europee saranno incentrate anche sul tipo di società europea che vogliamo. Dobbiamo difendere i nostri diritti democratici e combattere per una società equa senza discriminazioni. Questi sono tra i valori fondamentali europei che noi, i progressisti, socialisti e democratici, devono difendere insieme con una politica sociale attiva basata sul pilastro dei diritti sociali. Noi contiamo sulla forza del Partito Democratico - ha concluso - per portare avanti questa agenda sociale e politica di rilevanza cruciale in Italia e per aiutare a creare un’Europa forte, inclusiva e progressista di cui la nostra società e l’economia necessitano urgentemente in questi tempi di tumulti internazionali”.

12/01/2024 - 17:07

“La ministra del Lavoro, Marina Calderone, oggi conferma ostinatamente il suo No al salario minimo. Senza indicare alcuna prospettiva concreta per alzare i salari, se non una contrarietà ideologica a uno strumento che esiste in tutta Europa. D’altra parte l’Istat ha certificato anche ieri che quasi due milioni di persone lavorano con meno di 7 euro orari. Nel giorno in cui il governo Sanchez annuncia un ulteriore aumento del salario minimo del 5 per cento. In cinque anni dall’istituzione del salario minimo in Spagna i salari sono cresciuti del 50 per cento. Una lezione per l’Italia, uno schiaffo a una destra arretrata e senza idee”.

 

Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

10/01/2024 - 12:40

“Governo guardi tutti i dati, non solo quelli che piacciono”

“Sono oltre 1,6 milioni i lavoratori che, secondo l’Istat, lavorano con una paga di 7 euro lorde l’ora e molti altri sono sotto i 9 euro”, lo scrive sui social Silvio Lai, deputato Pd della commissione Bilancio della Camera.

“È la dimostrazione che anche nell’aumento degli occupati registrato sono tante, troppe, almeno 1 su 10 le persone che lavorano in cambio di una paga inadeguata. Per di più l’aumento dell’occupazione che riguarda complessivamente l’area Euro, in Italia è concentrata sostanzialmente solo per le persone oltre i 50 anni. Permangono dati preoccupanti per la disoccupazione giovanile, tra le più alte in Europa. Per questo abbiamo proposto come opposizioni, e la maggioranza l’ha bocciato, un salario minimo legale di 9 euro. Perché è da questo che nasce la povertà relativa e il lavoro, la scarsa produttività italiana, le disuguaglianze che minano la crescita italiana. Un consiglio? Governo guardi tutti i dati Istat non solo quelli che piacciono”, conclude Silvio Lai.

06/01/2024 - 18:08

Dichiarazione di Arturo Scotto , capogruppo Pd in commissione Lavoro

Giorgia Meloni parla ormai solo degli italiani che ce l’hanno fatta. La sua conferenza stampa descrive un paese che non esiste perché non vede quanto anche sotto il suo governo la diseguaglianza sia cresciuta. Oggi è il “fat cat day”, che per i grandi manager di tutto il mondo significa una cosa semplice: a meno di una settimana dall’inizio del 2024 hanno già guadagnato quanto il proprio dipendente in un intero anno solare. Spesso arrivano a prendere addirittura 300 volte in più chi lavora per loro. Mi domando se di fronte un’ingiustizia così sfacciata come si faccia a dire no a una misura di civiltà come il salario minimo e continuare indebolire il lavoro favorendo attraverso leggi sbagliate contratti a termine, precari o intermittenti. Giorgia Meloni deve spiegare questo: il resto sono chiacchiere”.

03/01/2024 - 11:26

"È singolare che Renato Brunetta si accorga soltanto adesso che la 'parità di genere nel lavoro convenga a tutti e che la violenza economica sia un fenomeno odioso'. Proprio lui che come Presidente del Cnel ha dato l'alibi al Governo Meloni per affossare il salario minimo perché non serviva al paese. E nonostante l'Istat certifichi che le donne povere in Italia siano oltre 2 milioni: francamente Brunetta ha perso un'altra occasione preziosa per rimanere in silenzio": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana sull'intervista rilasciata oggi, mercoledì 3 gennaio, dal Presidente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.

29/12/2023 - 15:13

“Il Governo ha bocciato un ordine del giorno del Pd, il numero 113, in cui si chiedeva di dare seguito ad alcuni aspetti in materia di rafforzamento dei contratti collettivi nazionali presenti nelle indicazioni contenute nel documento del Cnel ‘elementi di riflessione sul salario minimo in Italia’. Dopo avergli commissionato un report con l’evidente obiettivo di smontare la proposta delle opposizioni sul salario minimo, ora la cestina definitivamente. Il Cnel non deve essere menzionato, nemmeno in un ordine del giorno. Una clamorosa giravolta che rischia di minare ulteriormente la credibilità del rapporto tra il Governo, il Parlamento e il Cnel. Ci troviamo come al solito davanti a un costume ormai consolidato che usa le istituzioni come dependance a uso e consumo di Palazzo Chigi. Quando non servono più, vengono gettate via come una scarpa vecchia”.

Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

28/12/2023 - 17:13

“Dicono no al salario minimo, ma poi chiedono la proroga per l’intero 2024 per le concessioni ai balneari. Difendono la rendita e umiliano il lavoro. Fratelli d’Italia è diventato il partito di quelli che ce l’hanno fatta”.

Lo scrive sui social il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

20/12/2023 - 15:38

“Ministra Calderone, lei non ci ha convinto, Anzi, la sua risposta ci preoccupa. Avevamo posto un quesito molto semplice, ovvero se volevate continuare sulla scia dell'ordine del giorno che voi avete approvato e che sdogana le gabbie salariali. La sua risposta a slalom, ci fa pensare di sì. Voi avete messo nero su bianco che un dipendente pubblico del Sud, un docente, un infermiere, debba essere pagato meno di un suo collega del Nord, non perché lavori meno ma semplicemente perché ha la colpa di vivere nel Mezzogiorno. Noi lo riteniamo inaccettabile, perché già oggi chi vive al Sud usufruisce di meno servizi, in un’Italia che investe 18mila euro l'anno per un cittadino del Nord e 13mila per un cittadino del Mezzogiorno. Abbiamo già cittadini di serie A e di serie B, perché la diversa spesa pubblica è un fatto non un rischio. Occorrerebbe invertire la rotta. Ma con i salari differenziati in base al territorio, state mettendo in discussione di fatto la coesione e l'unità Nazionale. Ai parlamentari del Mezzogiorno chiedo, ma con che coraggio spiegherete ai cittadini che per voi è normale il fatto che un lavoratore del Sud venga pagato meno di un suo collega del Nord? Noi ci opporremo a questa vostra scelta vergognosa e la combatteremo in ogni modo in Parlamento e nel Paese”.

Lo ha detto il deputato democratico Marco Sarracino, responsabile Coesione territoriale, Sud e aree interne del Pd, replicando in Aula la ministra del Lavoro, Marina Calderone, nel corso del Question time alla Camera. Nell’illustrazione il capogruppo dem in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, aveva sottolineato come mentre le opposizioni chiedevano il salario minimo, la maggioranza diceva che il problema non esisteva e approvava un Odg per introdurre le gabbie salariali.

20/12/2023 - 14:19
“Questo provvedimento e l’iter che ha dovuto subire, è la prova eclatante di come questo governo vuole di fatto sottrarsi al confronto su temi cruciali, come il nostro rapporto con l’Unione Europea e sul ruolo che vogliamo avere in Europa.”
Così la deputata Pd Giovanna Iacono, motivando il voto di astensione a nome del suo gruppo sulla legge di delegazione europea. “Non possiamo sottrarci alla responsabilità  che abbiamo come Partito e come Paese nei confronti delle istituzioni Europee – ha proseguito Iacono-  e sappiamo che l’Italia è tra i paesi europei più in difficoltà.” “Nelle scorse settimane  -ha poi attaccato l’esponente del Pd-  forti dei numeri, governo e  maggioranza hanno affossato la nostra proposta di legge sul Salario minimo, sostituendola di fatto con una delega in bianco al Governo. Prendere o lasciare, senza alcuna effettiva possibilità di confronto. Ma la nostra lotta, quella del Partito Democratico, non si ferma qui. Il salario minimo è un traguardo non rinunciabile per qualunque Paese voglia definirsi civile.” Per Iacono, “di rilievo economico-sociale sono anche la direttiva riguardante il rafforzamento dell’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e garanzie di accesso a strumenti di tutela.” Secondo l’esponente Pd, “governo e maggioranza sono in ritardo e in confusione su tutto. E non è vero che i dati danno loro ragione. E non sarà necessario aspettare la conclusione dell’iter della manovra di bilancio, anch’esso lento, molto lento, per comprendere che l’Italia rischia nuovamente di rientrare in recessione.
Non ci stupiamo più del ritardo con il quale state agendo in questo momento – ha concluso Iacono- , anche su un altro provvedimento, ed è bene ribadirlo anche qui, che solo l'Italia non ha recepito e approvato, ratificandone le modifiche, che è la riforma del Mes. State continuando a bloccarla, e l’auto ostruzionismo dei  giorni scorsi  e la richiesta di oggi di nuovo rinvio da parte di Fdi in commissione bilancio, dà la cifra della vostra volontà, che farà un danno enorme all’Italia”.
18/12/2023 - 14:04

"Il governo nega il salario minimo ai lavoratori poveri ma quando c'è da assumere e con ricchi stipendi gli amici degli amici non perde tempo. La nomina di Stefano Acanfora a direttore generale di 3-I Spa è l'ennesimo esempio di una destra che crede di poter gestire il potere senza alcuna vergogna": è quanto dichiara il deputato Pd in commissione Lavoro e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana Emiliano Fossi, annunciando una interrogazione sul tema sollevato dal quotidiano "Domani".

"Ormai il governo Meloni pensa di potersi permettere tutto: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fazzolari che ha ricevuto qualche anno fa un lauto incarico da Acanfora, allora direttore della centrale acquisti della Regione Lazio, restituisce il favore e lo fa assumere nella società pubblica che deve occuparsi della gestione dei servizi digitali di Inail, Inps e Istat. E tutto questo con i soldi dei cittadini: il modello Atreyu continua ma non sarà per sempre e non sarà mai il paese reale": concludere Emiliano Fossi.

14/12/2023 - 11:59

“I dati dell’Ocse sui salari dicono una cosa semplice: ovunque sono cresciuti in trent’anni del 32% mentre in Italia solo dell’uno. I profitti invece sono cresciuti tra il 40 e il 60%. Ma i signori che stanno al Governo hanno pure la faccia tosta per dire No al salario minimo”.

Lo scrive sui social Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.

10/12/2023 - 17:39

“La povertà sta purtroppo crescendo sempre più. A dirlo sono i dati: dallo scorso anno siamo passati da 5,6 milioni di poveri assoluti a 5,7. Eppure questa maggioranza continua a svilire qualsiasi politica contro la povertà. Uno schema preciso, Perché. Significa rendere più ricattabili le persone per sedicenti imprenditori che arrivano a pagare anche 3 o 4 euro l’ora i lavoratori. Ogni atto del governo Meloni va in questa direzione. La vicenda del salario minimo è l’esempio principe. Ma purtroppo non il solo. La cancellazione del reddito di cittadinanza ha lasciato 400mila famiglie senza aiuti, il definanziamento del fondo affitti e contro la morosità incolpevole ha messo a rischio sfratto 630mila famiglie italiane. Infine, c’è il caso del Reddito alimentare, una misura approvata ormai un anno fa in legge di bilancio, con fondi destinati ad una prima sperimentazione per gli anni 2023-2024. Siamo stati noi a chiedere e ottenere questa misura di civiltà che avrebbe permesso di destinare a chi ne aveva bisogno 230mila tonnellate di beni invenduti e buttati dai supermercati ogni anno. Sul Reddito alimentare sono state coinvolte dal Governo stesso associazioni ed enti del terzo settore, per poi sparire nel nulla, senza dare informazioni di sorta. Rivolgiamo quindi al governo un appello: che il Natale ci porti in dono il bando per avviare il reddito alimentare. Fatelo per tutti coloro che hanno urgente necessità e che non possono aspettare un anno per ricevere l’aiuto di cui avrebbero bisogno”.

Così il capogruppo democratico in commissione Affari sociali della Camera e componente della segreteria nazionale del Pd, Marco Furfaro.

07/12/2023 - 13:55

“Purtroppo mi aspettavo la bocciatura da parte del governo e della maggioranza di questa proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo, perché il governo Meloni, da quando è iniziata questa legislatura, non fa altro che prendersela contro i più deboli. Questa scelta è una scelta vergognosa e lo fanno, tra l'altro, in una maniera assolutamente subdola, buttando la palla in tribuna con una legge delega con cui peggioreranno addirittura le cose perché cancellano la nostra proposta di 9 euro, sotto la quale noi crediamo che non sia lavoro ma sia sfruttamento, parlano di contratto maggiormente applicato nel settore, che non sempre è il contratto maggiormente rappresentativo, quindi firmato delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, ma soprattutto fanno una cosa che per noi assolutamente allucinante, che peggiorerà enormemente la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Mezzogiorno, perché di fatto con un ordine del giorno presentato dalla Lega e approvato dal governo non fanno altro che introdurre
le gabbie salariali. E’ una scelta vergognosa. Evidentemente per il centrodestra, un lavoratore, una lavoratrice del Mezzogiorno vale meno di un lavoratore di una lavoratrice del Nord. E’ una scelta che noi contrasteremo in ogni modo”.  Lo ha detto il deputato dem Marco Sarracino, componente della commissione Lavoro e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd, intervistato sul sito web dei deputati Pd.

“La nostra battaglia – ha concluso Sarracino - continuerà sicuramente nelle piazze italiane. Continueremo a raccogliere le firme attraverso la grande mobilitazione che già c'è stata quest'estate, ma continuerà soprattutto rappresentando i diritti di queste lavoratrici e di questi lavoratori che non possono essere sfruttati”.

07/12/2023 - 11:27

“Il Governo e la maggioranza continuano a scappare dalle loro responsabilità, e preferiscono ancora decidere di non decidere. La destra prova a rinviare - come per il salario minimo - una discussione in Parlamento che non potrà eludere per sempre. Per evitare di fare una figuraccia interna smentendo anni di propaganda demagogica, preferiscono compromettere la credibilità dell'Italia a livello europeo, indebolire le tutele dei risparmiatori in caso di crisi bancarie e minare la stabilità dell'intera zona euro. La destra sta giocando col fuoco in modo del tutto irresponsabile”. Lo dichiara Piero De Luca capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio.

06/12/2023 - 16:34

Lo scrive su X Alessandro Zan, deputato Pd e responsabile diritti del Pd

Sul salario minimo la destra ha mostrato tutta la sua protervia.
Pur di prevaricare le opposizioni, maggioranza e governo di fatto legalizzano lo sfruttamento di 4 milioni di lavoratrici e lavoratori. Il loro messaggio è chiaro: “il nostro potere vale più della vostra dignità”.

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