01/10/2025 - 14:12

“Il PNRR rischia di diventare il Piano nazionale dei Ritardi e dei Rimpianti. A meno di un anno dalla scadenza, mancano all’appello 110 miliardi di euro da spendere e 280 obiettivi da raggiungere: un fallimento annunciato, certificato dalla nuova richiesta di revisione. Il Ministro è venuto qui in Parlamento con un documento vuoto, 11 pagine in cui non dice nulla sul contenuto reale di questa ennesima modifica, solo indicazioni generiche. Una specie di Manuale delle Giovani Marmotte, che offende il ruolo delle Camere e ignora il confronto istituzionale. Nessuna chiarezza su progetti cancellati, fondi persi, ritardi gravi dei ministeri competenti. Tagli agli asili, sanità territoriale, transizione ecologica e infrastrutture nel Mezzogiorno: è inaccettabile! Il Governo sta smantellando il Piano, anziché attuarlo. Chiediamo rispetto del cronoprogramma, stop ai tagli e no all’utilizzo delle risorse PNRR per la difesa”. Lo ha detto in Aula il deputato del Partito Democratico, Piero De Luca, in dichiarazione di voto sul Pnrr.

“Far fallire il Piano vuol dire bruciare la possibilità storica di migliorare le condizioni di vita nel nostro Paese. Ma vuol dire anche mettere in discussione il senso politico del PNRR, quale simbolo di un’Europa vicina ai cittadini e ai territori, simbolo del lavoro che dovremmo svolgere per un’Europa sempre più forte, autorevole e autonoma da un punto di vista strategico. Il problema è proprio questo. Voi nell’Europa non ci credete, e non lavorate né per difenderla né per rafforzarla, come dimostra il fatto che non è chiara la vostra posizione sul prossimo quadro finanziario pluriennale. Attuare il PNRR vuol dire difendere gli interessi del nostro Paese, ma vuol dire anche collocare l’Italia dalla parte giusta della storia, quella immaginata nel Manifesto di Ventotene, quella federalista, volta a costruire gli Stati Uniti d’Europa. Se il prossimo anno non riuscirete a portare a termine il Piano nei tempi e modi previsti come vi abbiamo indicato, avrete il dovere politico di rassegnare le dimissioni perché responsabili dinanzi alla storia ed al Paese di aver bruciato il futuro dell’Italia e quello dell’Europa intera", ha concluso Piero De Luca.

 

06/05/2025 - 17:46

“Sul Pnrr i conti non tornano e siamo sull'orlo di un fallimento totale che sta facendo precipitare l'Italia nel vuoto. Per questo rivolgiamo al governo un invito costruttivo: fatevi aiutare e coinvolgete il Parlamento. Questo esecutivo sta dilapidando un patrimonio economico che rischia di non tornare più. Ma soprattutto sta distruggendo il simbolo della Next Generation EU, la nuova integrazione europea che accoglie l'ispirazione ideale di Ventotene verso il percorso federalista degli Stati Uniti d'Europa”. Così il deputato Piero De Luca, capogruppo PD in Commissione Politiche UE, intervenendo in Aula sulla discussione del monitoraggio e dello stato di attuazione del PNRR.
“Se esistono i fondi del Pnrr – continua l'esponente dem - è solo per merito del lavoro dei progressisti e democratici in Italia e in Europa perché la destra non ha mai votato a favore degli Eurobond e del Recovery Fund al Parlamento europeo e addirittura ha votato contro il mandato per negoziare il Next Generation Eu a Bruxelles”. “Il Pnrr era e è ancora un'opportunità irripetibile di rilancio del sistema Paese e rafforzamento della coesione sociale. Oggi, però, rappresenta più un'occasione persa: è il Piano nazionale dei ritardi e dei rinvii. La spesa è ferma al 30% delle risorse complessive con ritardi in progetti strategici come asili, case e ospedali di comunità, residenze universitarie, infrastrutture, piani urbani. La verità è che il governo ha perso più tempo a modificare il Pnrr che ad attuarlo. Il PD chiede un pieno coinvolgimento del Parlamento su ulteriori modifiche e continuerà a chiedere trasparenza e verità sui numeri e sulle intenzioni del governo: dati che ad oggi restano impietosi mentre i ministri si contraddicono a vicenda in modo ridicolo. Siamo sull'orlo del baratro per colpa di questo governo che sta bruciando purtroppo il futuro del Paese", conclude De Luca.

24/04/2025 - 14:32

Braga: resistenza e 25 aprile sono le radici della nostra democrazia


Da Ventotene a Casa Cervi, da Sydney a Madrid, passando per le piazze, le scuole e i luoghi simbolo della Resistenza in tutta Italia: sono numerose le iniziative organizzate, e a cui parteciperanno le deputate e i deputati del gruppo parlamentare del Partito Democratico, per celebrare l’80° anniversario della Liberazione.
Un impegno diffuso, che si unisce alla campagna social lanciata dal gruppo in occasione di questa ricorrenza, costruita attorno a parole chiave che rappresentano il senso profondo del 25 aprile: pace, futuro, libertà, democrazia, riscatto.
«Il 25 aprile è la radice della nostra democrazia. È memoria viva e impegno per il futuro. Il gruppo del Partito Democratico sarà presente ovunque per testimoniare l’attualità dei valori della Resistenza», dichiara la capogruppo alla Camera Chiara Braga.
Domani mattina, sui canali social del gruppo, sarà pubblicato un video corale che raccoglie i racconti dei deputati e delle deputate sul significato del 25 aprile oggi: uno sguardo personale e collettivo che unisce generazioni, territori e visioni.
Il Partito Democratico ha scelto di accompagnare queste celebrazioni anche con un gesto concreto: nella legge di bilancio, il gruppo ha destinato 700 mila euro per l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Ma, a oggi, il Governo non ha ancora reso operativo il fondo previsto, come ha ricordato anche il deputato Andrea De Maria, che ha sollecitato con un’interpellanza un intervento immediato da parte della Presidenza del Consiglio.
Il Partito Democratico, oggi come sempre, sta dalla parte giusta della storia, a difesa della democrazia, della Costituzione e della memoria. 25aprile è radici, futuro, valori, libertà, memoria, pace. È coraggio, è impegno. È Italia. Viva la Liberazione.

Ecco le principali iniziative a cui parteciperanno le deputate e i deputati del Pd

 

 

 

24/03/2025 - 13:28

“La strada maestra per contrastare il rigurgito nazionalista e corporativo di Trump sui dazi è rispondere unitariamente con l'Europa. Nessuno Stato può farlo da solo. Sarebbe una pia illusione se non una follia. Serve allora una strategia chiara che indichi nell'Europa il centro del nostro agire dentro una politica di commercializzazione diversa rispetto alla politica aggressiva che Trump ha voluto usare. Per l’Italia è il momento di uscire dall'ambiguità e prendere concrete decisioni fuori dalla logica della sudditanza verso l’attuale alleato americano. Rimanere immobili come gli opossum per ragioni di vicinanza politica significherebbe non fare gli interessi dell'Italia e tantomeno di quell'Europa nella quale la presidente Meloni non si riconosce, viste le vergognose parole utilizzate nei confronti del manifesto di Ventotene. Serve una proposta netta anche da parte dei socialisti europei che sia all’altezza della sfida che abbiamo davanti”.

Così il segretario di Presidenza della Camera e capogruppo Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, in un commento sull’Huffington Post.
“Per quanto riguarda i prodotti alimentari italiani per alcune nostre eccellenze - aggiunge - lo scenario è particolarmente grave. I numeri ce li dà un rapporto Nomisma presentato all’Assemblea nazionale della CIA: l'incidenza va dal 72% dell’export di sidro, al 57% di Pecorino Romano e Fiore Sardo Dop; dal 48% dei vini bianchi Dop del Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, al 40% di quelli rossi toscani Dop. Anche per l’olio extravergine di oliva italiano gli Usa hanno un peso significativo, pari al 32% del proprio export a valori, e così a scendere per il 30% nel caso degli aceti e il 28% per le acque minerali. Per il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano l'incidenza si attesta intorno al 17% del valore dell’export congiunto di questi due formaggi. I dazi sul vino, in particolare - conclude - rischiano di scatenare una guerra commerciale con impatti ingenti e irreparabili, coinvolgendo filiere produttive, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori”.

 

23/03/2025 - 16:11

"Lo spettacolo indecoroso del dibattito sulle risoluzioni per il Consiglio europeo ha certificato la spaccatura enorme in maggioranza sui temi europei. La Premier è andata a Bruxelles senza un mandato a negoziare la costruzione della difesa europea e come arma di distrazione di massa ha deciso di sferrare un attacco vergognoso al Manifesto di Ventotene. Già qualche settimana fa, del resto, la maggioranza non era stata in grado di presentare una mozione comune sul Piano Draghi, perché divisi sul futuro dell'UE, sulla risposta ai dazi, e in generale sul rafforzamento dell'autonomia strategica del nostro continente. Oggi la conferma politica arriva dalle parole del sottosegretario Durigon che appaiono come un evidente commissariamento della Lega per il Ministro degli Esteri Tajani. La Premier Meloni prenda atto che non esiste più una maggioranza e ne tragga le conseguenze". Così in una nota il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee alla camera.

23/03/2025 - 13:42

“Riassunto. Ieri mattina Romano Prodi presenta all’Auditorium di Roma il suo libro-dialogo con Massimo Giannini. Una giornalista lo avvicina e gli chiede un giudizio su una delle frasi del Manifesto di Ventotene citate dalla Meloni alla Camera. Prodi reagisce a una domanda che probabilmente aveva un sottotesto polemico (più probabilmente provocatorio), ma che lui ritiene (immagino) semplicemente assurda. E allora, rivolto alla giornalista replica che si tratta di una domanda assurda (come chiedere di commentare un passo di Maometto).
A quel punto, appoggia in modo paternalistico una mano sulla spalla della giornalista (chi conosce e frequenta il Professore sa che lo fa quando deve “spiegare” a qualcuno che sta andando a farfalle) e aggiunge “ma che idea ha lei della storia?”. La giornalista, senza scomporsi, ripete la domanda, e il Professore senza scomporsi reitera la risposta. Fine. Solo più tardi la giornalista dichiara di essere stata offesa, aggredita e che il Professore le avrebbe tirato i capelli (sic). Se potete, guardate il video per credere a come sono andate le cose.
La destra insorge (domani sera, come da copione, Porro su Rete4 ne farà cavallo di battaglia della puntata). Che dire? Bon, da un lato che se la destra arma una polemica sul nulla vien da pensare siano davvero malconci. Al Professore l’augurio di una serena domenica e la solidarietà (perché le “domande del cavolo” temo proseguiranno), ma il tempo di qualche saggezza presto o tardi ritornerà” così sui social il deputato democratico, Gianni Cuperlo.

22/03/2025 - 12:02

"Le crepe interne alla maggioranza sui temi europei ed internazionali sono evidenti e l'attacco volgare e strumentale al Manifesto di Ventotene, simbolo di democrazia e libertà, serviva a coprire queste gravi divisioni. Si è trattato di un'arma di distrazione di massa per nascondere l'assenza di una visione comune sulle azioni da mettere in campo per il futuro dell'UE sulla difesa europea, sulla risposta ai dazi, e in generale sul rafforzamento dell'autonomia strategica del nostro continente. Per questo, la Premier che voleva fare da pontiere con gli USA si è ridotta ormai a portavoce di Trump a Bruxelles, complice del tentativo di indebolire e disgregare l'Europa. Meloni ha relegato ormai in una posizione di secondo piano l'Italia, rendendola del tutto ininfluente sui tavoli europei ed internazionali, come emerso chiaramente nelle ultime settimane. È questa l'idea di sovranismo che ha la destra?" Lo ha dichiarato l'On. Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee alla camera, a margine del congresso nazionale del PSI a Napoli.

21/03/2025 - 18:24

“Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli sembra più interessato a deliziarci con discorsi fumosi e attacchi ideologici che a rispondere a domande concrete. Dopo le sue dichiarazioni di oggi, ci chiediamo: invece di gettare parole nel vuoto per compiacere la Presidente del Consiglio, può dirci con chiarezza se il Ministero della Cultura sta per definanziare il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano?

Il progetto Ventotene è un progetto di grande importanza, premiato con il prestigioso marchio del Patrimonio europeo per la sua capacità di restituire alla memoria collettiva un luogo simbolo della lotta per la libertà. Un carcere che ha visto il confino di oppositori politici durante il fascismo e che oggi rappresenta un'opportunità unica per trasformare un passato di privazione in un futuro di consapevolezza e cultura.

Lasciamo al Ministro le sue ridicole battaglie retoriche, ma ci dica chiaramente se il MiC sta davvero per compiere questo atto irragionevole, dettato solo dall’ostinata volontà di assecondare il revisionismo di Giorgia Meloni.” Così la capogruppo democratica nella commissione e cintura della Camera, Irene Manzi.

 

21/03/2025 - 18:23

"La vergognosa denigrazione del Manifesto di Ventotene da parte di Giorgia Meloni ha avuto almeno una conseguenza significativa: ha spinto anche il sindaco di Grosseto a leggere, seppur superficialmente, un testo base dell'Europa dei popoli, libera e democratica. Sui commenti del primo cittadino, che ha voluto scimmiottare la Premier con due giorni di ritardo, sorvoliamo. Non mi meraviglia il suo solito teatrino": è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani sul video social di Antonfrancesco Vivarelli Colonna.

21/03/2025 - 16:54

"A Ventotene non ci sarà un flash mob. Restituiamo alla politica le sue giuste parole e abbandoniamo il gergo. Ci sarà un omaggio ai padri dell’Europa. In un momento in cui i valori europei sono in gioco. Chiamiamo a raccolta le coscienze di tutti i democratici e diamo stimolo all’impegno di tutti contro nazionalismi e false narrazioni, come quella vergognosa proposta in Parlamento dalla presidente del Consiglio sull’eredità del Manifesto di Ventotene. Nessun flash mob, ma l’incontro tra donne e uomini di tutte le generazioni e le sensibilità democratiche per dire che l’Europa e la pace sono la stessa cosa e per dire no ai nazionalismi”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, rispondendo al leader di Azione, Carlo Calenda, che durante la trasmissione Tagadà, in onda su La7, aveva criticato l’iniziativa promossa dal parlamentare romano che si svolgerà domani sull’isola.

21/03/2025 - 16:43

“Continuare a ripetere una falsità storica non la fa diventare per questo una verità. Il “Manifesto di Ventotene” è ricordato per essere un inno alla democrazia, alla pace, alla libertà, all’Europa dei popoli e non il suo esatto contrario come vorrebbe far credere il partito della Presidente del Consiglio evocando un inesistente muro rosso da abbattere.

Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni dagli scogli dell’isola confinaria di Ventotene scrissero un documento fondamentale per comprendere le responsabilità dei nazionalismi nella lunga guerra civile europea (1914-1945) e le fondamenta ideali della nostra Costituzione e del processo per la costruzione dell’unità europea.

Basta continuare a offendere la memoria degli estensori del manifesto federalista europeo di Ventotene, che mantiene intatta la sua validità proprio nella necessità di lottare contro i risorgenti nazionalismi quando ci vorrebbe invece una forte azione unitaria dell’Europa per rilanciare il modello del welfare state, la competitività del nostro sistema industriale ai tempi della rivoluzione digitale e Green e la pace”

 

Lo scrive in una nota l’on. Federico Fornaro, dell’ufficio di presidenza del gruppo Camera del PD

 

20/03/2025 - 18:21

“Abbiamo assistito a un grande momento di televisione e di cultura con l’intervento di Roberto Benigni, capace di raccontare con passione e profondità il valore del Manifesto di Ventotene. Le critiche di Mollicone sono ridicole e verrebbe da ridere, se non fosse che parliamo del presidente della Commissione Cultura della Camera. La maggioranza ha chiaramente perso la misura, e il revisionismo storico promosso da Giorgia Meloni ne è la conferma. Ora Mollicone prova solo a cavalcare l’onda per strappare qualche attimo di visibilità, attaccando uno dei documenti fondanti dell’Europa unita con argomentazioni prive di qualsiasi fondamento. Raccontare il Manifesto di Ventotene non è un atto di parte, ma un dovere per chiunque creda nei valori della democrazia e della libertà. L’ossessione della destra per la riscrittura della storia è ormai sotto gli occhi di tutti, e il tentativo di screditare un’opera di straordinaria visione politica la dice lunga sulla povertà di idee di chi oggi guida la cultura del nostro Paese.” così la capogruppo democratica anella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.

20/03/2025 - 15:19

“Adesso è tutto chiaro. Le vergognose parole della presidente Meloni sul Manifesto di Ventotene, ennesimo cambio di opinione dopo le accise, l’Europa, le banche e via dicendo, sono servite a coprire quella che sarebbe stata la quotidiana contraddizione del governo per mano salviniana.

Proprio ieri a Salvini è stato consegnato, a Bruxelles, la medaglia d’onore da parte del premier ungherese Viktor Orban, ‘per l’incrollabile difesa dell’Europa’ e per ‘aver combattuto con coraggio contro l’invasione di migranti illegali via mare’. Quello che il giorno prima ha vietato per legge il Pride e che tiene sotto minaccia magistratura e stampa. Una bella medaglia per la Meloni e il suo governo: il suo vicepremier putiniano che riceve dal più putiniano, razzista e antieuropeista dei governanti un premio alla vergogna. Se questa è la sua Europa, se questa è l’Europa del suo governo, Meloni fa bene a non dire di riconoscersi nell’Europa dei padri fondatori. Quella del suo vicepremier Salvini è la stessa Europa finita sotto due guerre mondiali e milioni di morti, quella dell’egoismo delle nazioni e del razzismo verso le minoranze”.

Così il deputato democratico, Silvio Lai.

 

20/03/2025 - 14:00

Sabato 22 marzo saremo a Ventotene al flash mob organizzato dal Partito Democratico del Lazio insieme ai nostri Sindaci e con la nostra comunità di amministratori e militanti perché è da quell'isola che è nata la nostra Europa libera e democratica. Le parole vergognose di Giorgia Meloni ci chiamano ad una mobilitazione per riaffermare i valori di un’Europa dei popoli, di pace e solidarietà, contenuti nel Manifesto di Ventotene. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni erano confinati politici, ristretti dal fascismo per le loro idee. Durante il conflitto mondiale, quando ancora non si intravedeva la speranza di liberazione dal nazifascismo, hanno gettato le basi di un sogno, l’Europa unita e federale. Ci saremo per dare forza a quel sogno e per impedire che chi oggi governa il Paese possa interrompere il processo di costruzione europeo”. Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.

 

20/03/2025 - 13:28

Il Partito Democratico del Lazio sarà a Ventotene sabato 22 marzo alle 12, davanti alla tomba di Altiero Spinelli, per rendere omaggio ai padri dell’Europa. L’iniziativa, lanciata dal deputato Roberto Morassut, in queste ore sta raccogliendo numerose adesioni.

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