07/04/2025 - 19:12

Il Partito Democratico conferma netta contrarietà al provvedimento sulla Corte dei Conti in discussione alla Camera che ha finalità demolitoria del ruolo a garanzia dei cittadini dinanzi a sprechi pubblici. “Per questo – sottolineano la responsabile giustizia del Pd e i capigruppo in commissione Affari costituzionali e Giustizia di Montecitorio, Debora Serracchiani, Simona Bonafè e Federico Gianassi – abbiamo presentato una questione pregiudiziale di costituzionalità e una cinquantina di emendamenti che mirano a contrastare diverse disposizioni, tra cui la definizione della colpa grave, l’estensione delle cause di non punibilità, la "pietra tombale" del parere preventivo sugli atti successivi, la riduzione del controllo concomitante, la delega in bianco al governo per riorganizzare la Corte”.

“Inoltre – proseguono i democratici - ci opponiamo alla separazione delle carriere anche nella magistratura contabile, alla gerarchizzazione del pubblico ministero e alle norme che violano i principi costituzionali riguardanti l’inamovibilità del giudice e l’indipendenza del pubblico ministero. La possibile cancellazione delle articolazioni regionali della Corte dei Conti è un altro punto che non possiamo accettare, poiché rischia di compromettere l’efficacia del sistema.”

“Tra gli aspetti più gravi – aggiungono Serracchiani, Bonafè e Gianassi - segnaliamo anche la norma che prevede l’impunità per il governo: una norma sbagliata, fatta per proteggere l’attuale esecutivo dall’uso disinvolto dei fondi pubblici come nel caso dello scandaloso protocollo Albania e altri dossier? Per evitare questa assurda e ingiustificabile conseguenza – concludono i democratici – occorre stralciare quella norma. Non c’entra nulla la battaglia che da anni fanno i sindaci per superare la cosiddetta ‘paura della firma’ e chiedere di separare a livello normativo in modo chiaro e netto le funzioni politiche da quelle tecniche, scelta che chiarirebbe il campo delle responsabilità e non lascerebbe sacche di impunità . Per questo abbiamo presentato un emendamento che ridisegna ruoli e competenze degli amministratori locali ma se sarà respinto allora sarà chiaro che l’obiettivo, come tutta questa riforma dimostra, non era modernizzare la corte e chiarire il quadro delle responsabilità ma creare uno scudo per il governo sui tanti dossier critici.”

 

31/03/2025 - 20:19

"Davanti all'evidente flop del protocollo Albania che è sotto gli occhi di tutti, davanti a due centri vuoti da mesi e costati quasi un miliardo di euro e davanti al quel fragoroso "funzioneranno!" pronunciato da Giorgia Meloni alla festa del suo partito, è chiaro che dovevano inventarsi qualcosa. Ed ecco che, nella disperazione, i centri diventano interamente CPR. Ma nei CPR bisogna garantire dei diritti fondamentali: il diritto a incontrare l'avvocato, i propri cari, le associazioni. Come si garantiscono questi diritti se il CPR è in un altro paese? Sono pronti ad un altro fallimento?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

28/03/2025 - 19:05

"Ancora una volta il Governo mente sui centri in Albania. Non è vero che il trasferimento dei migranti nel CPR in Albania non comporterà costi aggiuntivi. La realtà è infatti ben diversa da come la descrive il ministro dell’Interno". Così in una nota il responsabile sicurezza del Pd, il deputato democratico Matteo Mauri, che spiega: "i costi saranno rilevanti perché occorrerà prevedere risorse per il trasferimento delle persone trattenute nei Cpr italiani verso l'Albania. Non si tratta di un semplice trasferimento, ma di operazioni complesse dal punto di vista logistico e che richiederanno personale e mezzi ad hoc.  Inoltre, come avviene per i rimpatri veri e propri, sarà necessaria la scorta della Polizia di Stato, con un impiego significativo di agenti e mezzi. La stessa scorta che poi sarà necessaria per il rimpatrio vero e proprio verso il Paese d'origine. Il risultato è un raddoppio secco dei costi.

Non solo: chi non sarà rimpatriato entro i tempi massimi di trattenimento dovrà essere riportato in Italia, aumentando ancora di più le spese di trasferimento. E tutto questo per una struttura che, a detta dello stesso Piantedosi, può ospitare solo 49 persone. Numeri del tutto irrilevanti. Più che un intervento risolutivo, questa operazione appare come una mossa di facciata per coprire un enorme spreco di risorse pubbliche. Ma la pezza è peggio del buco, perché i costi continueranno ad aumentare. E a pagarli saranno gli italiani."

 

 

28/03/2025 - 18:22

"Oggi il Consiglio dei Ministri ha trovato le risorse per riaprire il Centro migranti in Albania, già costato ai cittadini quasi un miliardo di euro, ma ha dimenticato ancora di riconoscere lo Stato di Emergenza nazionale per i territori colpiti dalle alluvioni in Toscana ormai due settimane fa": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.

"E' dal 19 marzo che il ministro Musumeci promette di intervenire senza però passare dalle parole ai fatti. Da troppo giorni molti comuni della Città metropolitana di Firenze delle province di Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena attendono norme e risorse per uscire dall'emergenza e tornare alla normalità. Per fortuna il governo ha avuto oggi almeno la decenza di rinviare in extremis l'assicurazione obbligatoria contro il maltempo da parte delle imprese, che sarebbe entrata in vigore a fine mese": conclude Marco Simiani.

 

28/03/2025 - 15:54

Aumentano i costi, aumentano i dubbi giuridici e aumentano le sofferenze per le persone. La sorte dei centri per immigrati in Albania non viene risolta dal decreto di oggi.
Il grido della Meloni FUN-ZIO-NE-RANNO era e resta solo propaganda.

Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

 

25/03/2025 - 11:21

Nordio poteva, "ma non ha scelto, di far rimanere in carcere" un torturatore, poteva "trasmettere gli atti. Mi chiedo chi le ha chiesto di stare fermo?" e di rimandare Almasri in Libia "è stata Meloni? Deve dirci la verità", è stato fatto perché altrimenti "sarebbe emerso tutto il fallimento dei vostri inumani centri in Albania". Lo ha detto la segretaria Dem Elly Schlein intervenendo in Aula alla Camera nelle dichiarazioni di voto sulla sfiducia al ministro Carlo Nordio. "Sono costretta a chiedere ancora una volta - ha detto ancora - dov'è la premier? perché fugge?". Il Paese deve conoscere la verità su "scelte che lei ha imposto o avallato stando nell'ombra voterete la fiducia "Lei - ha concluso - non può continuare a ricoprire il ruolo di ministro perché poteva e doveva evitarlo e ha scelto di non farlo ha scelto la ragione di partito".

24/03/2025 - 11:45

"L’intervista di Piantedosi certifica il fallimento del progetto Albania. Di fronte a questo evidente insuccesso, il governo tenta adesso di riconvertirlo per evitare il danno erariale, ma il risultato è solo un ulteriore spreco di risorse pubbliche, peraltro con soluzioni del tutto estranee all’accordo siglato con l’Albania e alla sua legge attuativa. Il costo per le casse dello Stato italiano è già enorme: circa un miliardo di euro, che poteva essere investito in sanità, istruzione o sicurezza. Il governo ponga definitivamente fine a questa operazione, nata sotto il segno della propaganda e destinata a trasformarsi in un vero e proprio disastro finanziario".
Così in una nota le deputate e i deputati democratici Chiara Braga, Enzo Amendola, Simona Bonafè, Matteo Mauri e Matteo Orfini, che aggiungono: "Meloni dovrebbe prendere atto della gravità della situazione, con un governo in cui i ministri degli Esteri e dell’Interno, per usare le parole dalla stessa maggioranza, sono in evidente difficoltà".

 

07/03/2025 - 17:24

La Meloni attacca i giudici e si lamenta perché lo Stato dovrà usare risorse pubbliche per risarcire immigrati trattenuti ingiustamente sulla Diciotti. Lei, che non si è fatta nessuno scrupolo a spendere un milione di euro per inutili centri in Albania, costosi e vuoti da mesi. Almeno il silenzio.

Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati.

 

04/03/2025 - 15:33

“Nordio chiarisca in Parlamento”

“Chiediamo al ministro Nordio se non ritenga urgente e necessario rendere conto al Parlamento dei programmi di costruzione di nuove carceri per fronteggiare l’emergenza del sovraffollamento e se le notizie in merito all’acquisto da parte del governo di moduli prefabbricati siano fondate, nonché quali siano stati i criteri individuati e i costi di questa operazione”.  Così Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito democratico e tutti i componenti Pd della commissione Giustizia della Camera in un’interrogazione al ministro della Giustizia.

“Apprendiamo infatti, anche da dichiarazioni recenti dello stesso ministro, che il governo, anche per tramite del Commissario straordinario per l’edilizia carceraria Marco Doglio, nominato mesi fa per affrontare la drammatica emergenza del sistema dell’esecuzione penale e del quale ancora si attendono notizie ufficiali,  avrebbe intenzione  di  fronteggiare il sovraffollamento carcerario utilizzando dei moduli prefabbricati, che avrebbe già  acquistato, destinati ad essere “stipati” nelle carceri in funzione dove ci sarebbe spazio, oppure in caserme dismesse rifunzionalizzate a carceri. Il governo farebbe, dunque, ricorso ad una sorta di modello “Albania”, rivelatosi fallimentare, incostituzionale oltre che costosissimo e dannoso dunque per la finanza pubblica. Inoltre, la necessità avvertita dall’esecutivo di istituire un Commissario straordinario ha certificato l’inadeguatezza dell’efficacia dell’azione della struttura amministrativa a ciò deputata e della guida politica attuale.  Il governo lo ha nominato l'estate scorsa, ma da allora nessun aspetto della gravissima crisi del sistema carcerario  è stata affrontato, anzi tutto il sistema della giustizia tra il 2025 e il 2027 ha subito un ulteriore taglio di 500 milioni, a danno principalmente dei programmi di amministrazione penitenziaria, edilizia penitenziaria, giustizia minorile e di comunità con le pene alternative,  giustizia riparativa ed esecuzione penale esterna”.

26/02/2025 - 14:53

“La vergogna dei centri per migranti in Albania si arricchisce giorno dopo giorno di altre perle. Non solo violano le leggi e le convenzioni internazionali; non solo sono uno sperpero ingente di risorse dei contribuenti; non solo restano sostanzialmente chiusi o tramutati in canili; oggi scopriamo, grazie ad una denuncia del sindacato Silp-Cgil, che i poliziotti italiani impegnati nella vigilanza non ricevono neanche il giusto compenso per la loro attività. Ritardi sui pagamenti degli straordinari, ma anche sulle altre voci della busta paga. Per il trattamento di missione all'estero, ad esempio, hanno ricevuto solo un acconto dall’agosto 2024 e nulla più. Si tratta di un trattamento inaccettabile per un personale che si è trovato senza colpa anche al centro di polemiche mediatiche proprio per la condizione di sostanziale inutilità della presenza in Albania. Il governo intervenga subito per mettere fine a questa doppia beffa e, soprattutto, faccia marcia indietro su un’operazione inutile, costosa e disumana”.

Così il deputato democratico, Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.

 

17/02/2025 - 15:27

*"Nuovo intervento legislativo sarebbe solo un inutile accanimento"*

"Mentre Giorgia Meloni annuncia con ostinazione di voler portare avanti il protocollo Italia-Albania, la realtà dei fatti racconta un'altra storia: il progetto si sta rivelando un fallimento sotto ogni aspetto. Continuare a insistere, ignorando le evidenti criticità emerse, significa solo perseverare nell’errore e continuare a sprecare somme ingenti di denaro pubblico, già oltre il miliardo di euro". Lo dichiarano i deputati democratici della Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Simona Bonafè, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro, Matteo Mauri e Matteo Orfini
"La premier rivendica il 'diritto della politica di governare', ma governare significa anche assumersi la responsabilità di riconoscere quando un’operazione non funziona e soprattutto rispettare la legge. Il miliardo di euro investito nel progetto avrebbe potuto rafforzare servizi essenziali come sanità, istruzione e welfare, invece viene impiegato per un’iniziativa che sta mostrando tutti i suoi limiti".
"La notizia dei licenziamenti nei centri di Shengjin e Gjader - concludono - certifica ulteriormente la fragilità di questo sistema. Il governo prenda atto della realtà e non insista con nuove forzature legislative per tenere in piedi un’iniziativa ormai compromessa".

 

15/02/2025 - 11:11

“Il vero fallimento del governo è legato alla gestione delle politiche economiche e sociali perché -tra le tante cose- non ha fatto nulla per sostenere le aziende rispetto all'aumento del costo delle materie prime e del costo delle bollette di luce, gas e nulla per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie. Anzi, quando è intervenuto, il governo ha peggiorato la situazione precedente. Se oltre al danno abbiamo avuto la beffa è perché proprio sulle bollette, rispetto alle misure attuate dal governo da Draghi, il governo è tornato indietro. Ha reintrodotto gli oneri di sistema, ha diminuito il bonus sociale, cioè il sostegno a famiglie con reddito Isee più basso, ha introdotto una misura che si chiama Transizione 5.0, che è stata un flop totale per le aziende, e infine non ha adeguatamente sostenuto il passaggio delle famiglie al mercato libero. Segnalo che anche i clienti vulnerabili del mercato tutelato hanno avuto delle forti difficoltà e hanno visto un'impennata del costo delle bollette”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd alla camera in commissione politiche UE, a Diritto e Rovescio su Rete4

“Noi abbiamo elaborato proposte specifiche e rivolgiamo un appello al Governo ad ascoltare anche le opposizioni: disaccoppiamento del costo del gas rispetto a quello dell'energia elettrica, reintroduzione e aumento del bonus sociale per le fasce più fragili della popolazione, rafforzare l'Acquirente unico per aiutare i clienti vulnerabili. Misure che possono essere reintrodotte utilizzando risorse che il Governo sta letteralmente buttando in Albania oppure evitando di portare avanti l'ennesima rottamazione leghista che costa ben cinque miliardi di euro. Noi chiediamo di stanziare quelle risorse per aiutare le famiglie e le imprese che oggi sono in enorme difficoltà". Così ha concluso il dem

 

13/02/2025 - 13:17

Nuovo intervento legislativo sarebbe inutile accanimento

"La notizia dei licenziamenti di massa operati dalla cooperativa incaricata della gestione dei centri di Shengjin e Gjader conferma la debolezza e l'inadeguatezza di un progetto che fin dall'inizio ha mostrato evidenti criticità". Così la capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Affari Costituzionali della Camera, Simona Bonafè, commenta la decisione della cooperativa Medihospes di interrompere i contratti della maggior parte dei dipendenti assunti per la gestione delle strutture in Albania.
"Il cosiddetto 'Progetto Albania', voluto dalla premier Giorgia Meloni per la gestione dei migranti, si sta rivelando un'iniziativa fallimentare e dannosa per le casse dello Stato. Si tratta di uno spreco di denaro pubblico che supera il miliardo di euro, risorse che potevano essere investite in servizi essenziali per i cittadini italiani, come sanità, istruzione e welfare".
“Il governo prenda atto del fallimento del progetto e non insista con ulteriori strappi istituzionali e interventi legislativi che rappresenterebbero solo un accanimento nel tentativo di mantenere in vita un'iniziativa ormai compromessa”

11/02/2025 - 18:37

“Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è sotto attacco da parte di questa destra, che taglia fondi e favorisce la sanità privata. Noi invece vogliamo rafforzarlo, garantendo un diritto alla salute davvero universale. Servono almeno 5,5 miliardi in più all’anno per portare la spesa sanitaria italiana alla media europea e affrontare le criticità: assumere personale, ridurre le liste d’attesa, migliorare le condizioni di lavoro e valorizzare le professioni sanitarie.
Con la pdl a prima firma Elly Schlein proponiamo un piano straordinario per investire sulla sanità di prossimità, sulla salute mentale e sul benessere psicologico. Giorgia Meloni smetta di sprecare risorse in operazioni discutibili come i centri in Albania e investa per salvare il SSN, come chiedono le cittadine e i cittadini italiani”.
Lo dichiara in una nota la deputata dem Ilenia Malavasi, componente della commissione Affari sociali.

11/02/2025 - 18:36

Chiudete i centri per immigrati in Albania rimasti vuoti e usate le risorse per la sanità. Lo chiediamo da tempo, insieme agli operatori del settore e ai cittadini: serve un impegno serio, non un euro va disperso per assicurare un sistema gratuito e universale che garantisca cure, prevenzione e ricerca. Abbiamo presentato una proposta di legge a prima firma Schlein che finora la maggioranza ha preferito boicottare, per aumentare la spesa sanitaria fino al 7% del pil, cioè come la media europea. È una richiesta che viene anche da molti amministratori del centrodestra perché la salute riguarda tutti: servono risorse per le assunzioni, per coprire la carenza di personale, tagliare le liste d'attesa e favorire la sanità di prossimità. Se Meloni non vuole occuparsi dei guai dei suoi ministri, da Nordio a Santanchè, si occupi almeno dei problemi reali delle persone.

Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera dei Deputati e al Senato.

 

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