04/06/2025 - 13:58

"E' inammissibile che nell'autostrada Palermo-Catania A19 regni da mesi il caos assoluto dei cantieri che costringe migliaia di cittadini a spostamenti estenuanti solo per fare poche decine di chilometri. Sulla gestione dei lavori di un'infrastruttura strategica per la mobilità della Sicilia, che costituisce l’asse viario principale che collega i due maggiori centri dell’isola e le rispettive aree metropolitane, depositerò una interrogazione a Montecitorio": è quanto dichiara la deputata Pd Maria Stefania Marino.

"Da tempo la strada versa in condizioni critiche, caratterizzate da continui cantieri, restringimenti di carreggiata, interruzioni di tratte e lavori eseguiti con estenuante lentezza. I disagi per gli utenti sono rilevanti: si registrano costanti rallentamenti, aumenti dei tempi di percorrenza, problemi per il trasporto delle merci e ricadute economiche pesanti per il turismo e le attività produttive delle aree interne. Manca addirittura un cronoprogramma certo dell'iter e le criticità in fase di progettazione degli interventi sono oggi insostenibili. Il Presidente Schifani, commissario del Governo Meloni per il coordinamento degli interventi sulla A 19 deve rispondere in prima persona di questo disastro e le dimissioni dei due sub commissari certifica palesemente il fallimento del Governatore della Regione. Il ministro Salvini venga a spiegare in Parlamento questa situazione insostenibile invece di sottrarre risorse preziose agli enti territoriali per la sicurezza stradale": conclude Maria Stefania Marino.

 

22/05/2025 - 11:31

“Con un colpo di mano, Salvini ha cancellato 385 milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali e metropolitane per gli anni 2025 e 2026. Una decisione gravissima, che mette a rischio la sicurezza della cittadinanza, isola interi territori e penalizza le imprese locali. Altro che ‘Italia veloce’: questo Governo sta fermando il Paese con tagli insensati.”

A denunciarlo è Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, che punta il dito contro la scelta del Ministro delle Infrastrutture: “Invece di investire nella rete stradale secondaria, fondamentale per collegare le aree interne e le comunità locali, Salvini ha deciso di fare cassa per finanziare la propaganda sul Ponte sullo Stretto. Così vengono punite province e città metropolitane, in particolare nel Nord e nelle aree montane.”

“Il Piemonte è una delle regioni più colpite: alla Provincia di Cuneo vengono lasciati meno di 3 milioni su quasi 10 milioni iniziali. Un taglio che sfiora l’assurdo, in una delle province più estese d’Italia. Torino, la Città metropolitana, perde oltre 10 milioni, fermandosi a 4,5 milioni, mentre Alessandria e Asti vedono ridotti i fondi rispettivamente a 1,7 milioni e 1 milione. Tutte con una riduzione del 70%.”

“Gli amministratori locali, sindaci e presidenti di provincia, sono lasciati soli a gestire strade insicure, ponti pericolanti e risorse ridotte al lumicino. Salvini firma i tagli da Roma e scarica sui territori tutta la responsabilità. È un comportamento irresponsabile e pericoloso.”

“Mi auguro – conclude Gribaudo – che anche i governatori e gli amministratori di centrodestra abbiano un sussulto di dignità e si ribellino a questa decisione folle. Le strade sicure non sono un capriccio della sinistra: sono un diritto di tutti i cittadini e le cittadine, da Nord a Sud.”

 

22/05/2025 - 10:49

A rischio la sicurezza dei cittadini

“Il governo continua a colpire i territori con tagli insostenibili che mettono a rischio la sicurezza e la vivibilità delle nostre comunità. Per questo ho presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere conto delle gravi riduzioni di risorse destinate alla manutenzione straordinaria della viabilità provinciale e metropolitana”. Così il deputato Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze.

“La nota del Ministero del 16 maggio 2025 – prosegue l’esponente dem – conferma una nuova decurtazione delle risorse previste dal decreto n. 101/2022, che si somma ai tagli già stabiliti nella Legge di Bilancio per il 2025 e dal decreto-legge n. 202/2024, per un totale di 175 milioni di euro in meno nel biennio 2025-2026. Si riducono inoltre drasticamente gli stanziamenti previsti dalla legge n. 205/2017, con un taglio complessivo di 660 milioni entro il 2029.”

“A lanciare l’allarme – conclude Merola – sono direttamente i territori, preoccupati per lo stop a cantieri cruciali soprattutto nelle aree interne colpite da alluvioni e calamità. In Emilia-Romagna le province perdono fino al 70% delle risorse previste: Bologna, ad esempio, perderà 6,9 milioni di euro tra il 2025 e il 2026. Chiediamo al ministro Salvini come intenda garantire sicurezza e accessibilità per i cittadini, di fronte a un evidente disimpegno dello Stato”.

 

15/05/2025 - 12:33

“Quelle pronunciate dal ministro Foti, in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica, sono parole che pesano come macigni. Il ministro, riferendosi ai territori marginali delle Aree Interne, ha infatti utilizzato espressioni gravissime parlando di spopolamento ‘difficilmente rimediabile’ e presentando uno scenario di probabile desertificazione. Dichiarazioni che lasciano sgomenti e che rappresentano un’ammissione esplicita della resa da parte del governo di fronte alla sfida della coesione territoriale. Se un ministro della Repubblica si lascia andare a simili affermazioni, è evidente che la maggioranza stia praticando una lenta eutanasia ad alcune Aree Interne, accettandone il declino come un destino già scritto, anziché contrastarlo con politiche attive e investimenti strutturali. La destra sta sostanzialmente formalizzando una resa culturale e politica che smentisce anni di lavoro, impegni istituzionali e strategie nazionali per le Aree Interne”.

 

Così il deputato democratico, Augusto Curti.

 

15/05/2025 - 10:51

“La strategia del Governo Meloni sulle Aree Interne è chiara e ha non bisogno di interpretazioni perché è scritta testualmente nel Psnai (Piano strategico nazionale delle aree interne): in alcuni casi, quando un territorio diventa marginale, non vanno messe in campo risorse, incentivi e norme per rivitalizzarlo e recuperarlo ma va promosso un ‘dignitoso accompagnamento al declino’. Questi sono i termini utilizzati dalla destra e rivolti alle migliaia di cittadini che anche in Toscana vivono in questi comuni”: è quanto dichiara il deputato Dem e Segretario Pd della Toscana Emiliano Fossi.
“Ad una destra irresponsabile e patriottica a giorni alterni che vorrebbe cancellare centri storici, culturali ricchi di tradizioni, esperienze e potenzialità, noi opponiamo il Modello Toscana che ha recentemente approvato una legge che va nella direzione opposta. Mi riferisco a ‘Toscana diffusa’ che ha stanziato risorse per valorizzare i borghi, le aree interne e rurali dal punto di vista sociale ed economico, implementando i servizi essenziali e riconoscendo a queste popolazioni una valenza straordinaria come presidio per la tutela del territorio”: conclude Emiliano Fossi.

 

16/04/2025 - 13:14

“Nel nostro Ordine del giorno non chiediamo al governo di affrontare soltanto il tema importante riguardo i bandi per le colonnine di ricarica elettrica nelle nostre città, sapendo che l’ultima relazione sullo stato di avanzamento Pnrr ci dice che grazie ai bandi 2024 ne saranno realizzate solamente 3.800 rispetto alle 18mila previste e saranno impegnati solo 96 milioni di euro rispetto ai 640 milioni disponibili. Il nostro Odg chiede al governo e al Parlamento di aprire gli occhi dinnanzi a un fenomeno allarmante: solo nella città di Roma oltre duecento colonnine sono state vandalizzate nel solo mese di marzo e sono state oggetto di furti di rame da parte della criminalità organizzata. Un fenomeno che sta accadendo ovunque nel nostro Paese. Dunque, non solo siamo in ritardo nel mettere le colonnine, e chiediamo a gran voce di non perdere queste risorse, ma non abbiamo neanche più la possibilità di utilizzare le colonnine che già ci sono. La vostra scelta di bocciare la nostra richiesta significa voltarsi dall’altra parte di fronte alla necessità di contrastare la criminalità organizzata e fermare l’aumento dei costi a carico degli utenti che questi continui attacchi stanno generando, soprattutto nelle periferie e nelle aree interne dove sono di meno”.

Così il deputato democratico Andrea Casu, della Presidenza del Gruppo, intervenendo in Aula sul Dl Bollette.

 

27/03/2025 - 14:06

"I veicoli abbandonati nelle nostre strade sono veri e propri monumenti al degrado che ricordano ogni giorno a tutte e a tutti noi l'incuria in cui versano troppe aree delle nostre città, soprattutto nelle periferie e nelle aree interne. Creare gli strumenti normativi per rimuoverli è una grande urgenza politica per la quale come partito democratico, già alla fine della scorsa legislatura, avevamo depositato la nostra proposta, che abbiamo ripresentato all’inizio di questa, sempre con l’obiettivo di colmare l’attuale vuoto normativo e semplificare al più presto la cancellazione dai registri pubblici dei veicoli abbandonati e fuori uso sottoposti a fermo amministrativo per favorirne nei tempi più rapidi la rottamazione. Grazie al confronto con tutta la commissione Trasporti e all’analoga proposta presentata dalla collega Russo di FDI oggi il Parlamento ha deciso finalmente, con il sostegno di tutte le forze politiche, di dare un primo importante segnale di attenzione e di impegno in questa direzione.

I veicoli abbandonati sono un costo intollerabile per le nostre comunità, sia dal punto di vista ambientale che del decoro urbano, occupano indebitamente suolo pubblico e lo sottraggono alla collettività. Rimuoverle significa restituire alle persone piccoli spazi di libertà negata e questo non ha solo un valore ambientale, ma ha anche un grande valore sociale, significa far camminare insieme transizione ecologica e transizione sociale. È chiaro che questo provvedimento è solo un primo passo: serviranno altri interventi, altri finanziamenti, altri strumenti per sostenere sindaci eletti e associazioni in prima linea sul territorio per affrontare questo problema. Oggi dimostriamo insieme che il Parlamento può occuparsi non solo di decreti e informative ma anche dei problemi quotidiani delle persone”. Lo ha detto in Aula Andrea Casu, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e vicepresidente della commissione Trasporti di Montecitorio, dichiarando il voto favorevole del Partito Democratico alla proposta di legge sulla cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso.

 

26/03/2025 - 17:23

“A quanto pare c'è chi per laurearsi deve studiare giorno e notte e chi riesce a farlo anche con l'università chiusa: un vero miracolo. Parlo della ministra Calderone che non trova inopportuno iscriversi in un'università dove suo marito siede nel consiglio d'amministrazione e non spiega in Aula come abbia svolto gli esami con l'università chiusa o come poteva essere alunna e docente allo stesso tempo. La ministra non sa neanche rispondere se ha pagato le tasse universitarie o no, ma ha trovato il tempo per minacciare azioni legali”. Così il deputato dem Marco Sarracino, responsabile PD della Coesione territoriale, Sud e aree interne, intervenendo durante il question time alla ministra Calderone alla Camera.
“I salari in Italia crescono meno che in Europa e questo è uno dei principali motivi per cui i giovani laureati lasciano il nostro paese. Parliamo di ragazzi, studenti-lavoratori, che hanno fatto tanti sacrifici per potersi laureare e che non hanno avuto gli stessi privilegi della Ministra”, ha concluso Sarracino.

 

26/03/2025 - 14:56
"Un modo per testimoniare l’amore e l’impegno verso un settore che sta vivendo una grave sofferenza a causa di un governo che guarda con ostilità all’industria cinematografica e audiovisiva." Lo ha detto il deputato democratico e componente della Commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini, intervenendo a Montecitorio alla proiezione del film "C’è un posto nel mondo" di Francesco Falaschi. Il film affronta le sfide delle aree interne, esplorando il delicato equilibrio tra il desiderio di partire e il richiamo delle proprie radici. Una storia intensa e attuale, che racconta le difficoltà e le speranze delle comunità dei piccoli centri italiani.
"Nonostante i tentativi di nascondere la realtà - ha detto Orfini - il settore cinematografico italiano è in grave sofferenza. Le produzioni sono bloccate e un numero enorme di maestranze, che rappresentano il valore della nostra tradizione, sta migrando in altri settori pur di lavorare. È una situazione molto grave ed è tempo di cambiare passo. Per questo ribadiamo la richiesta al presidente della Commissione Cultura della Camera Mollicone di avviare un ciclo di audizioni sulla risoluzione del Pd sullo stato del settore e sulle prospettive per il suo rilancio. Chiediamo un dibattito approfondito che veda coinvolte
le associazioni di categoria e lo stesso ministro Giuli. Continuare a negare l’esistenza della crisi è una scelta irresponsabile che va scongiurata: serve un’operazione verità” ha concluso Orfini.
25/03/2025 - 14:18

Governo venga in Parlamento, servono misure straordinarie

 

“Il commissario straordinario nazionale, Nicola Dell’Acqua, annuncia che la prossima sarà un’estate difficilissima dal punto di vista della siccità. A questo punto diventa davvero incomprensibile la ragione della funzione del commissario se la sua azione si limita esclusivamente a fotografare lo stato dei bacini poco prima dell’estate. Ma purtroppo parliamo di un commissario indicato da un governo che nega i cambiamenti climatici e che non fa nulla per affrontare le emergenze. Dove sono finite le risorse del fondo perequativo infrastrutturale che prevedeva risorse per le reti idriche? Dove sono gli interventi del Pnrr? Dov'è quella attenzione per il Sud che la premier millanta nei suoi video? La verità a questo punto è che se la natura non provvede con la pioggia, davvero sarà una estate difficile per le comunità meridionali. Ma che politica è quella che si affida alla speranza? Servono misure straordinarie. Sicilia, Basilicata, Sardegna, Puglia, sono già in difficoltà. Per questo presenteremo una interrogazione al governo. Così non si può più andare avanti”.

 

Così il deputato democratico e responsabile Pd per la Coesione territoriale, Sud e aree interne, Marco Sarracino.

 

25/03/2025 - 12:27

58% territorio italiano è classificato come aree interne, ma mancano servizi essenziali e risorse economiche

“Le distanze sono le vere diseguaglianze. In questo caso riguardano proprio le aree interne. La vita, lo sviluppo economico e sociale di questi territori è legata alle opportunità. C’è chi decide di partire ma c’è anche chi decide di restare e noi abbiamo il dovere istituzionale e morale di dare servizi e opportunità a chi vuole restare in quei luoghi suggestivi, ma scarsi di servizi di prossimità”. Lo dichiara il deputato del Pd Marco Simiani, che domani presenterà in conferenza stampa presso la sala Berlinguer della Camera dei Deputati il film "C'è un posto nel mondo" di Francesco Falaschi. La proiezione del film è prevista dalle 14 alle 16:30. Seguirà dibattito con i deputati del Pd Marco Simiani, Irene Manzi, Matteo Orfini, Marco Sarracino, il regista Francesco Falaschi, e il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi. Sarà presente il cast artistico.

"Il film, girato nei più suggestivi angoli dell’Amiata e soprattutto a Santa Fiora, Castel del Piano e Arcidosso, esplora il delicato equilibrio tra il desiderio di partire e il richiamo delle proprie radici. Una storia intensa e attuale, che racconta le sfide e le speranze delle comunità dei piccoli centri italiani. Quello dello spopolamento delle aree interne è un fenomeno di cui sta sempre di più soffrendo il nostro Paese, specialmente al Sud ma non solo.  Ricordiamo che ben  il 58% del territorio italiano è classificato come “aree interne”, dove però vive appena il  22,7% della popolazione. Ormai da diversi anni i comuni geograficamente più lontani dai principali centri urbani, e in particolare i paesi più piccoli, stanno subendo una progressiva diminuzione delle opportunità lavorative e presentano ridotte possibilità di accedere da parte dei cittadini ai servizi essenziali come istruzione, mobilità e sanità. Inoltre queste zone periferiche sono tendenzialmente carenti di infrastrutture fondamentali e di proposte culturali adeguate, anche per la mancanza di risorse economiche. Comprensibile che i giovani appena possono se ne vadano e che raramente ritornino per ritrovare insieme alle loro radici un contesto in cui progettare il futuro. Il problema si acuisce nelle zone montane, dove le distanze e la complessa situazione logistica  non agevolano le risposte ai vari bisogni sociali degli abitanti.

Per affrontare questo tema così urgente era  stata messa in atto dal Governo “una politica nazionale innovativa di sviluppo e coesione territoriale che mira a contrastare  la marginalizzazione ed i fenomeni di declino demografico propri delle aree interne del nostro Paese” denominata SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne), confermata in teoria per il periodo 2021-2027 e fondata su un approccio “basato sui luoghi” (place based), decisivo per le politiche strutturali di sviluppo. Attendiamo che il Governo su questo punto così importante batta un colpo", conclude Simiani.

In allegato la locandina

Per accrediti inviare una mail a pd.ufficiostampa@camera.it

 

19/03/2025 - 18:09

“Le dichiarazioni del presidente Elkann di oggi a proposito delle auto elettriche confermano quello che diciamo da tempo. Ci troviamo di fronte a politiche sbagliate da parte del governo Meloni che hanno comportato un crollo nelle vendite e acuito alcuni ritardi già clamorosi, come quello del mancato utilizzo dei fondi del Pnrr sulla transizione ecologica oppure alla lentezza colossale con la quale stanno procedendo gli appalti per le installazioni delle oltre 30mila colonnine elettriche nelle aree interne e nel Mezzogiorno. Le politiche scellerate dei ministri Salvini e Urso stanno comportando una continua perdita di occupazione e rischiano di mettere sempre più in crisi l’industria italiana alla vigilia della fase difficilissima dei dazi di Trump su questo settore. Serve ora, subito, un cambio di passo, con la consapevolezza degli errori che sono già stati fatti. Da questo punto di vista, il Partito democratico continuerà ad incalzare il governo in ogni sede istituzionale e nel Paese: l’Italia deve abbandonare il ruolo di Cenerentola d’Europa sulla auto elettriche”.

Così Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.

 

14/03/2025 - 09:22

“Un bel Paesaggio non appaga soltanto il nostro sguardo ma rappresenta un forte connubio tra radici, storia e cultura, di tante comunità e una importante risorsa economica, ambientale e turistica per il nostro Paese. Gran parte dei nostri Paesaggi sono custoditi dagli agricoltori che con il loro impegno ne impediscono l'abbandono rafforzando la biodiversità, lo tutelano contrastando erosione e dissesto, lo rendono produttivo offrendo le tante eccellenze che giungono sulle nostre tavole e sulle tavole di tutto il mondo.
Questo ci dobbiamo ricordare quando all'orizzonte vediamo un campo di grano, una piantagione di ulivi, una distesa di viti insieme a canali e strade bianche ben gestite e terrazzamenti ben organizzati. Riconoscere il protagonismo alle imprese agricole in questa Giornata nazionale, significa pure affidarci ad un comparto necessario per affrontare con equilibrio la transizione ecologica  e valorizzare le nostre aree interne. Ecco perché chiediamo al Governo, purtroppo inascoltati, un piano strategico che vada oltre i ristori e i contributi sulle emergenze, ma che garantisca certezze e prospettive utili per l'intera società”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio.

 

13/03/2025 - 16:49

"La crisi di Beko Europe è una delle peggiori crisi industriali degli ultimi anni, con il rischio concreto di trasformarsi in un vero e proprio terremoto sociale. Dietro i licenziamenti annunciati ci sono lavoratori, famiglie e un intero territorio, e mi riferisco non solo allo stabilimento di Siena ma anche alle aree interne, che rischia di subire un colpo durissimo". Così il deputato Pd Augusto Curti, sulla difficile situazione del settore elettrodomestico in Italia, intervenendo sui canali social dei deputati dem.

"Il piano industriale presentato dall’azienda – ha evidenziato l’esponente Pd - è inaccettabile, e per questo ci siamo opposti con fermezza. Si è riaperto un tavolo di confronto, ma è fondamentale che tutti, istituzioni, parti sociali e forze politiche, lavorino insieme per trovare soluzioni concrete. Dobbiamo muoverci su un doppio binario: da un lato, la salvaguardia dell'occupazione; dall'altro, il rilancio della produttività e dell’indotto, che rappresenta una parte fondamentale dell’economia locale. Serve unità per difendere il lavoro e il tessuto produttivo, ognuno deve fare la sua parte. Purtroppo, invece, assistiamo a divisioni e a polemiche sterili. Il nostro impegno resta fermo: siamo e saremo sempre al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie, affinché questa crisi non si traduca in un dramma sociale irreversibile".

"Questa crisi – ha concluso Curti - dimostra l’assenza di una politica industriale seria e lungimirante da parte del governo Meloni. Il settore degli elettrodomestici è in ginocchio, così come l’automotive e altre filiere strategiche. Senza un piano chiaro di rilancio e di tutela del lavoro, il nostro Paese rischia di perdere interi comparti produttivi. Lavoreremo senza sosta per trovare soluzioni concrete e per difendere i diritti dei lavoratori. Il Partito Democratico continuerà a essere in prima linea per una politica industriale che metta al centro il lavoro, la dignità delle persone e il futuro delle imprese italiane".

 

13/03/2025 - 13:20

“È stata depositata oggi alla Camera dei Deputati una mozione per il riconoscimento del “Diritto a Restare” a prima firma dalla deputata democratica, Giovanna Iacono (PD), con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento delle aree interne del Sud e del Nord, promuovendo uno sviluppo equo ed inclusivo nei territori più fragili del Paese.

“La mozione è il risultato di mesi di confronto con colleghe e colleghi di Camera e Senato, associazioni, e realtà locali tra cui il Centro Studi Giuseppe Gatì, che hanno offerto un contributo prezioso nella stesura di questo testo – dichiara Iacono - che presiede l’Intergruppo per il Diritto a Restare. Il fenomeno dello spopolamento, unito al calo demografico, sta creando una frattura sempre più ampia tra diverse aree del Paese, con conseguenze drammatiche per la coesione sociale ed economica.”

I dati recenti sono allarmanti: negli ultimi dieci anni, le aree interne hanno registrato un calo demografico medio del 10%, con punte del 20%, mentre il Mezzogiorno ha visto la fuga di 200.000 giovani laureati. Il divario nei servizi essenziali, dall’istruzione alla sanità, costringe migliaia di cittadini a spostarsi per ricevere cure adeguate o trovare opportunità lavorative.

“Lo Stato non può abbandonare intere comunità – prosegue Iacono –. È necessario un intervento strutturale che garantisca ai cittadini il diritto di poter costruire il proprio futuro nel territorio in cui sono nati, senza dover emigrare per necessità e dando loro l’opportunità di tornare.”

La mozione impegna il Governo, tra le altre cose, a istituire un Osservatorio Nazionale per il Diritto a Restare, a potenziare le politiche giovanili e gli investimenti in infrastrutture, sanità e trasporti, a incentivare le imprese che assumono giovani laureati e a promuovere il recupero di aree inutilizzate per creare opportunità abitative e lavorative.

“La lotta allo spopolamento deve diventare una priorità per le istituzioni – conclude Iacono –. Vogliamo garantire a tutti i cittadini la possibilità di scegliere se restare nel proprio territorio senza essere costretti ad abbandonarlo per mancanza di opportunità.”

 

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